Smart working: tutte le novità e le regole dal 1° settembre

di Miriam Ferrari pubblicato:
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A partire dal 1° settembre 2022, senza un accordo individuale tra lavoratore e azienda si torna in ufficio: è la fine dello smart working? Ecco quali sono le regole, le novità, e come proseguire il lavoro agile nei prossimi mesi.

Smart working: tutte le novità e le regole dal 1° settembre

Dal 1° settembre 2022 tantissimi lavoratori tornano in ufficio: è la fine dello smart working? In realtà, sarà ancora possibile lavorare da remoto, ma solo se verrà sottoscritto un accordo individuale tra l’azienda e il singolo lavoratore: ne avranno diritto, per esempio, i lavoratori fragili oppure i genitori con figli a carico under 12.

Con la firma del decreto ministeriale da parte di Andrea Orlando – ministro del Lavoro – entrano in vigore nuove regole sullo smart working operative dal 1° settembre. Sarà più facile, inoltre, le comunicazioni da parte dell’azienda sul lavoro agile dei lavoratori.

Ecco quindi cosa cambia dal 1° settembre 2022 sullo smart working: tutte le novità e le regole, gli obblighi per i lavoratori e per le aziende. Chi potrà proseguire il lavoro agile?

Smart working: le novità dal 1° settembre

Mentre inizia a diffondersi l’ipotesi di adozione dello smart working per contrastare il caro bollette, si avvicina la data del 1° settembre 2022, decorsa la quale il lavoro agile potrebbe essere sfruttato solo previo accordo individuale.

Potranno proseguire il lavoro agile (o lavoro ibrido) solo i lavoratori che avranno sottoscritto un accordo individuale con la propria azienda definendo tempi e modalità di lavoro, orario settimanale, giorno di riposo, ecc. L’adeguamento alla normativa – adottata proprio nel mese di agosto – è concesso fino al 1° novembre 2022.

Infatti, tra le novità e le regole introdotte dal decreto ministeriale vi sono semplificazioni burocratiche nelle comunicazioni aziendali: non servirà più comunicare l’accordo individuale con i lavoratori, ma semplicemente inserire sul portale governativo i nominativi di coloro i quali proseguiranno l’attività da remoto e la durata dello smart working, ovvero le date di inizio e fine attività.

Smart working e ritorno in ufficio: chi ha la priorità?

Nonostante non sia stata approvata la proroga dello smart working per i soggetti fragili, con il Dilgs 105/2022 è stata confermata la priorità di alcune categorie rispetto ad altre nell’adesione allo smart working. Chi potrà continuare a lavorare da remoto anche dopo il 1° settembre 2022?

A partire dal 13 agosto 2022 hanno la priorità nell’adesione allo smart working i seguenti soggetti:

  • portatori di disabilità;

  • genitori con figli di età inferiore ai 12 anni;

  • genitori con figli disabili gravi a carico;

  • caregiver.

L’accordo aziendale con i singoli lavoratori per il proseguimento delle attività in smart working deve essere conservato per i successivi 5 anni dalla sottoscrizione.

Smart working contro il caro bollette: la proposta

Nel frattempo, è stata avanzata la proposta di intensificare lo smart working per combattere il caro bollette: oltre che nel periodo di pandemia, infatti, il lavoro agile potrebbe aiutare gli italiani a risparmiare sugli spostamenti, sull’elettricità e sul riscaldamento degli uffici.

In realtà tale proposta potrebbe non portare gli effetti sperati: considerando un incremento del lavoro da casa, sicuramente si andrebbero a ridurre le spese aziendali, ma di contro aumenterebbero le bollette domestiche.

Per non parlare di alcuni comportamenti poco ecologici che alcuni italiani perseguono: lasciare accesa la luce nella stanza anche quando non serve, o tenere accesa la tv per “farsi compagnia”.

Insomma, oltre ai benefici ci sarebbero anche delle controindicazioni.