Sesa in forte calo dopo dati

di FTA Online News pubblicato:
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Stellantis, tentativi di reazione in occasione di una buona seduta per l'automotive

Sesa in forte calo dopo dati

Sesa, ricavi +10,4%, ma utile reported -7,3% e il mercato vende

Massiccia flessione ieri per Sesa dopo la pubblicazione dei risultati dell'esercizio 2023-2024 chiuso al 30 aprile. I ricavi sono saliti del 10,4% a/a (la guidance era fissata a +10% circa), l'EBITDA si è attestato a 239,5 milioni di euro (sotto i 242-246 della guidance), l'EBIT rettificato a 192,7 milioni (sopra i 186-190 della guidance), utile netto adjusted a 106,4 milioni (+4,1%) ma utile netto in calo del 7,3% a 78,3 milioni. A far scattare le vendite è stata probabilmente la guidance per l'attuale esercizio: ricavi a +5/10%, EBITDA a +5/12,5% (contro +10% e +15,5/17,5% della guidance 2023-2024).

L'analisi del grafico di Sesa mette in evidenza l'accelerazione ribassista di ieri a mettere pressione sul supporto a 103,10 euro rappresentato dal minimo del 14 giugno. Il titolo si è spinto stamattina fin sui 101,30: una chiusura di seduta inferiore a 103,10 preannuncerebbe ulteriori flessioni verso 95,60 (minimi del 25 aprile) ed eventualmente sui 91,00 toccati a ottobre: si tratta del livello più basso da fine 2020 ed è un supporto decisivo per scongiurare la riattivazione del movimento ribassista originato dal record storico del novembre 2021 a 192,60. Il superamento di 110,90 permetterebbe al titolo di attaccare l'ostacolo a 113,20: in caso di successo probabile ritorno sui recenti massimi a 120,90 con obiettivo successivo sui 127,40 toccati a inizio febbraio.

Stellantis prova un reazione

Stellantis prova a scuotersi dopo un prolungato periodo negativo. Il titolo ha messo a segno un recupero ieri del 2,3%, risultando tra i migliori del FTSE Mib nonostante i dati peggiori del mercato relativi alle vendite a giugno nell'Unione Europea (+0,4% contro +4,3%).

Il gruppo ha annunciato di aver esteso la scadenza finale ed emendato (con condizioni migliorate) la propria linea di credito revolving sindacata di 12,0 miliardi di euro (2 tranche da 6 miliardi l'una, scadenza 2027 e 2029), originariamente sottoscritta nel luglio 2021.

Graficamente tuttavia il titolo deve correre ancora un po' affinché la reazione possa trasformarsi in qualcosa di più concreto di un semplice rimbalzo tecnico. Per il momento i prezzi si sono limitati a superare in area 18,80 la linea che scendeva dai top di maggio, ma dovranno spingersi almeno fin sopra 19,54 per dare vita un primo "swing" che allenti le tensioni e proponga un recupero più duraturo verso area 21,50/21,60, dove oltre al picco di maggio troviamo anche il 38,2% di ritracciamento del ribasso dai record di marzo. Come detto dunque il recupero appare al momento fragile e potrebbe essere interrotto in qualsiasi momento in favore della ripresa del trend dominante negli ultimi 4 mesi, ovvero quello ribassista.

Primi segnali in tal senso già sotto 18,28, che se ribaditi dalla violazione a 17,80 euro proietterebbero obiettivi in area 16,80/17,00 e più in basso a 16,00 euro circa.

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