Moncler reduce da una seduta debole, ma il dossier Burberry si allontana

Reduce da una seduta debole per Moncler, ma il dossier Burberry si allontana

Moncler in calo ieri: il titolo ha ceduto l'1,38% a 46,55 euro (range di seduta 45,82-46,96). Stamane durante i primi scambi l'azione segna un leggero recupero dello 0,28%

Bernstein ha abbassato il prezzo obiettivo di Moncler da 68 a 60 euro, riflettendo una visione più cauta sul titolo.

Moncler non sta negoziando l'acquisizione di Burberry, secondo quanto riferito da quattro fonti vicine alla situazione. La smentita segue le voci riportate dal Daily Mail, che aveva ipotizzato un'imminente offerta da parte del gruppo italiano.

Il nuovo CEO di Burberry, Joshua Schulman, ha presentato un piano di rilancio per affrontare il calo delle vendite e la perdita operativa registrata nel primo semestre dell'anno fiscale. Tra le iniziative, un ritorno al focus sull’abbigliamento outdoor, la sospensione del dividendo per il 2025 e un programma di riduzione dei costi da 40 milioni di sterline.
Burberry ha chiuso il primo semestre con una perdita operativa adjusted di 41 milioni di sterline e un calo del fatturato del 20% a cambi costanti. Schulman ha dichiarato l'urgenza di stabilizzare l’attività per posizionare il brand verso una crescita sostenibile e redditizia.
Il direttore creativo Daniel Lee, noto per il successo in Bottega Veneta, non ha replicato gli stessi risultati con Burberry, in parte per una strategia di prezzo eccessiva su articoli di pelletteria, segmento non centrale per il marchio.

Nel frattempo, speculazioni su una possibile acquisizione da parte di Moncler hanno fatto balzare il titolo in borsa, ma sia fonti interne sia Schulman hanno smentito trattative, ribadendo il vantaggio dell'indipendenza del marchio nel settore del lusso.

L'azione di Moncler ha violato recentemente una forte area di supporto: a 48,00/48,50 euro si collocano il minimo di ottobre 2023 e il 61,8% di ritracciamento del rialzo dal minimo di giugno 2022. Rimane ora solo in supporto dei 45 euro, linea di trend che sale dal minimo di marzo 2020, a difendere il titolo dal rischio di una nuova accelerazione ribassista fino in area 35 euro almeno. Solo oltre 48,50 i prezzi potrebbero dimostrare una ritrovata forza, servirebbe poi il superamento anche di area 51 per allontanare in modo più decisivo il rischio di una evoluzione ribassista estesa.

Nexi, cattivo sentiment sul settore da Worldline

Seduta negativa quella di ieri per Nexi, peggior titolo del FTSE con una performance del -3,25%. Il titolo ha perso terreno in scia alla debolezza dell'altra big del settore dei pagamenti elettronici, la francese Worldline.

Due settimane fa Nexi ha comunicato di aver chiuso il terzo trimestre con ricavi in crescita del 5,1% a/a a 911,1 milioni di euro, superiori alle attese pari a 908 milioni ed EBITDA a 522,9 milioni (+6,2%), sostanzialmente in linea con il consensus fissato a 523 milioni. La guidance 2024 è stata confermata "alla luce di un persistente scenario macroeconomico complesso".

Il titolo si sta riavvicinando ai minimi di agosto a 5,054 euro, poco distanti da quelli di fine ottobre 2023 a 5,012. Area 5,00 rappresenta dunque un riferimento strategico nello scenario grafico di Nexi non solo di breve periodo, lecito attendersi una reazione che possa allentare le tensioni accumulate in due mesi di costante calo.

Se la settimana dovesse chiudersi sotto 5,25 si farebbe probabile un ulteriore affondo verso 5,00/5,10 già nella settimana prossima ed in questo caso i tempi per una reazione credibile si allungherebbero. Ad oggi le prime resistenze significative sono posizionate a 5,65 circa e solo il superamento di tale riferimento permetterebbe di guardare con maggior fiducia al ritorno in area 6,00. Eventuali cali sotto 5,00 euro invece restituirebbero vigore al trend ribassista di lungo corso, ad oggi smorzato dalla prolungata fase laterale vista nel corso dell'ultimo anno, circostanza che proietterebbe obiettivi a 4,00 euro almeno.