Sesa, l'acquisizione di Analysis non scongiura le vendite
pubblicato:Sesa, l'acquisizione di Analysis non aiuta il titolo, che ripiega ancora
Sesa debole in avvio di ottava. Il titolo ha ceduto il 3,32% a 99 euro (oscillazione giornaliera tra 98,7 e 102 euro) e anche stamane segna dei ribassi (-0,76% a 98,25 euro).
Sesa, l'acquisizione di Analysis nel settore ESG
Sesa ha rafforzato le sue competenze nel settore della digitalizzazione e della sostenibilità acquisendo una partecipazione maggioritaria, dal 15% al 51%, in Analysis attraverso la controllata Var Group.
Analysis, con sede a Castel Maggiore (BO), sviluppa soluzioni software per la digitalizzazione dei processi aziendali, con un focus sulla gestione della sostenibilità e della compliance. Con oltre 400 clienti in Italia, principalmente nel settore del Made in Italy, fornisce soluzioni modulari integrabili disponibili anche in Cloud per la gestione dei sistemi di qualità, sicurezza, ambiente e conformità normativa.
L'acquisizione è stata valutata sulla base di criteri coerenti con gli standard del Gruppo Sesa, con l'obiettivo di sostenere la crescita sostenibile delle competenze e delle specializzazioni. Questa operazione si inserisce nella strategia più ampia del Gruppo Sesa di investire in progetti mirati allo sviluppo delle proprie competenze digitali verticali, supportando la trasformazione digitale di imprese ed organizzazioni, in un settore con una crescente domanda e attenzione alla sostenibilità e alle performance ESG.
Sesa, segnali di sfiducia dal mercato dopo i dati
Il mercato era già sulla difensiva nei confronti della società. Il 15 marzo, nella giornata successiva alla pubblicazione dei conti, Sesa, azienda leader nel settore dell'innovazione tecnologica, ha registrato tagli di target price da parte di Equita Sim e Intesa Sanpaolo, tuttavia i giudizi positivi sono stati confermati.
Equita Sim ha ridotto il target price da 130 a 116 euro, mantenendo il rating a hold, citando un rallentamento della crescita rispetto alle aspettative.
Anche Intesa Sanpaolo ha abbassato il prezzo obiettivo da 180 a 178 euro, ma ha confermato la raccomandazione buy, indicando una solida performance nei primi nove mesi dell'esercizio nonostante la pressione sul risultato netto.
Mediobanca Research ha rivisto il target a 176 euro per azione, confermando il rating outperform, nonostante i conti del trimestre si siano rivelati inferiori alle stime di Ebitda a causa di un rallentamento nel segmento dei Servizi a Valore Aggiunto. Gli analisti sottolineano che i pilastri fondamentali dell'equity story di Mediobanca restano solidi, nonostante questo andamento.
Nei risultati del terzo trimestre del 2024 di Sesa, si è osservato un rallentamento della crescita rispetto ai trimestri precedenti, in linea con le aspettative. Questo rallentamento è stato principalmente guidato dalla divisione VAD, con una riduzione dei ricavi del 3% anno su anno nel terzo trimestre, mentre la divisione SSI ha mantenuto una solida performance con un aumento dei ricavi del 21% anno su anno, con una crescita organica stimata intorno al 15% anno su anno.
La guidance per l'intero esercizio 2024 è stata leggermente rivista al ribasso, con previsioni di ricavi aumentati del 10% rispetto all'anno precedente, un EBITDA previsto tra €242 e €246 milioni e un EPS aggiustato aumentato del 2.5% al 7.5% anno su anno.
È stata fornita anche una guidance per i margini operativi per l'esercizio fiscale 2025, con un previsto aumento dell'EBITDA del 10% al 15% anno su anno.
Durante la call sono emersi alcuni punti chiave, tra cui il rallentamento nel terzo trimestre dovuto alla divisione VAD, l'aspettativa di una riaccelerazione del business nel quarto trimestre e per l'intero esercizio fiscale 2025, e una proiezione di miglioramento graduale dei flussi di cassa.
Inoltre, si prevede che le attività di fusione e acquisizione continueranno a contribuire alla crescita, seppur in misura minore rispetto agli anni precedenti.
Sesa, il grafico
I minimi di lunedì di Sesa a 98,70 euro sono esattamente sul 78,6% di ritracciamento del rialzo dal minimo di ottobre, supporto ricavato dalla successione di Fibonacci spesso capace di contenere i movimenti.
Se i prezzi dovessero scendere sotto area 98,70 sarebbe probabile una ulteriore fase di ribasso verso i minimi dello scorso ottobre a 91 euro.
Dalla tenuta di area 98,70 e dal superamento di area 102 potrebbe scaturire un rimbalzo verso la resistenza dei 109 euro.
Solo oltre quei livelli le pressioni ribassiste risulterebbero alleggerite in modo duraturo.