Riscaldamento 2024-2025, occhio alla revisione. Ecco quando fare il bollino blu
pubblicato:Se state per accendere il riscaldamento in questa nuova stagione termica 2024-2025, attenzione alla revisione e al bollino blu: ecco come procedere e ogni quanti anni va fatto.
La stagione termica 2024-2025 sta per aprirsi, alcune città visto il brusco calo termico hanno deciso di anticipare l’accensione dei riscaldamenti rispetto alla data ufficiale.
Molti italiani si sono già dati da fare per ripristinare i vecchi impianti di riscaldamento: per averli perfettamente funzionanti è necessario metterci mano tramite un’attenta manutenzione e una corretta revisione.
Operazioni necessarie per risparmiare ma anche ai fini della propria sicurezza: ecco allora la necessità di fare i dovuti controlli alcuni obbligatori per legge tra i quali svetta l’obbligo del bollino blu, una certificazione d’idoneità periodica.
Scopriamo come e quando farlo.
Riscaldamento 2024-2025, ricordati di fare revisione. Ecco quando fare il bollino blu
La stagione dei riscaldamenti sta per partire e le famiglie italiane sono alle prese con la consueta manutenzione degli impianti e non solo
Alcuni dei controlli da fare sugli impianti sono obbligatori per legge e pertanto l’assenza di tale manutenzione obbligatoria è punita con ammende e responsabilità anche penali in caso di incidenti.
Proprio per evitare tali malfunzionamenti magari causati da componenti usurati, lo Stato impone degli obblighi da rispettare.
Va subito detto, che la caldaia, secondo la normativa vigente, va revisionata dal 4° anno successivo all’installazione e poi ogni 2 anni.
La revisione, o bollino blu, prevede l’analisi dei fumi di scarico e nella trasmissione del rapporto di misura alle autorità competenti.
Invece la manutenzione della caldaia, deve essere fatta annualmente e prevede una serie di controlli su di essa e sull’intero impianto.
Dunque la caldaia deve essere sottoposta a revisione ed è proprio il bollino blu che certifica che le caldaie e gli impianti di climatizzazione sono stati sottoposti ai controlli obbligatori.
Per essere valido la certificazione deve essere effettuata esclusivamente da personale specializzato e tecnici autorizzati. Questi devono attestare il corretto funzionamento dell’impianto e che questo rispetti la normativa sulle caldaie.
Sul certificato viene quindi apposto il cosiddetto bollino blu: il primo bollino viene rilasciato al momento dell’installazione e del collaudo e vale per i primi 4 anni.
Poi alla scadenza dei 4 anni si procederà al rinnovo con tempi diversi a seconda del tipo di impianto installato.
La revisione e pertanto l’ottenimento del bollino blu, va effettuato da un tecnico abilitato e autorizzato dal Comune. In alternativa può essere fatto dallo stesso tecnico che ha installato l’impianto o da una ditta specializzata in assistenza e manutenzione.
Il costo del bollino blu, varia tra le 30 euro e le 80 euro: per il controllo dei fumi il costo si aggira tra i 50 e i 90 euro.
Riscaldamento 2024-2025, ecco cosa succede se non rinnovi il bollino blu
La mancata revisione della caldaia prevede numerose sanzioni. queste possono colpire sia il proprietario dell’immobile sia l’amministratore di condominio.
La sanzione prevede una multa variabile da 500 a 3.000 euro, secondo quanto stabilito dall’articolo 15 del D.Lgs. 192/2005.
A ciò si aggiungono gli oneri per effettuare la manutenzione mancata, che comporta una ulteriore spesa che va dai 50 ai 200 euro.
Qualora invece non si fornisse un documento tecnico aggiornato della caldaia con il relativo libretto la sanzione varia da 500 a 600 euro.
Differenze tra impianti
La normativa sulla revisione e pertanto la normativa per l’ottenimento del bollino blu differenzia tra impianti di riscaldamento a gas e quelli a combustibile liquido o solido. Per quest’ultima la revisione va effettuata:
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Ogni 2 anni per gli impianti con potenza compresa tra 10 e 100 kW.
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Ogni anno per impianti con potenza superiore ai 100 kW.
Per le caldaie a gas metano o GPL, invece:
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4 anni, se la caldaia ha una potenza compresa tra 10 e 100 kW;
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2 anni, se la potenza è superiore ai 100 kW.