Rimbalza il petrolio, quattro titoli per cavalcare il rialzo
pubblicato:Eni, Tenaris, Bp plc e TotalEnergies si avvantaggiano del rimbalzo del prezzo del greggio. Quali sono i prossimi target?
Il WTI disegna una candela rialzista
Il prezzo del future sul petrolio WTI ieri è sceso a 75 dollari circa, arrivando sui minimi di fine settembre a 76,25 dollari, per poi reagire con forza e riportarsi in area 81 dove lo troviamo oggi.
La candela giornaliera disegnata lunedì dai prezzi è un bell'esempio di "hammer", elemento che compare in presenza di forti supporti, come in questo caso, e che può quindi essere il punto di partenza per reazioni anche estese.
Petrolio, tante le forze in campo
Sul petrolio agiscono in questo momento diverse forze contrastanti: il rischio di un calo della domanda cinese a causa del ripresentarsi in forza del Covid, un possibile aumento della produzione da parte dell'Opec (500 mila barili al giorno da gennaio, decisione che verrà presa eventualmente con la riunione di inizio dicembre del cartello), l'embargo al petrolio russo da parte dell'Europa che diventerà attivo dal 5 dicembre.
Difficile dire cosa sia già stato scontato nei prezzi e cosa invece andrà a condizionare l'andamento del grafico nel prossimo futuro, quello che è però evidente è che dalla tenuta del supporto di area 75/76 dollari potrebbe scaturire uno scenario rialzista, con la violazione del supporto sarebbe invece probabile una discesa anche ampia.
Un primo indizio positivo per il WTI si ricaverebbe dal superamento di area 85, poi al di sopra di 93,65/75, massimi di ottobre e novembre, le oscillazioni viste nelle ultime settimane si dimostrerebbero un "doppio minimo", figura rialzista con target in area 110 dollari almeno.
Sotto i 75 dollari il prezzo del WTI potrebbe invece riportarsi sui minimi di dicembre 2021, a 62,43, livello praticamente coincidente con il 50% di ritracciamento del rialzo dal minimo del 2020, quindi da considerare rilevante anche in ottica di medio lungo periodo.
Borse e petrolio legate a doppio filo
Da notare che in questa fase le oscillazioni del prezzo del greggio condizionano molto anche le borse: un calo del costo dell'energia ha effetti anti inflazionistici e di conseguenza potrebbe permettere alle banche centrali di essere meno aggressive sul fronte del rialzo dei tassi. Viceversa, se i prezzi dovessero riportarsi in area 110 dollari, aumenterebbe la pressione su Fed e Bce per mantenere elevata la velocità di aumento del costo del denaro.
Il rimbalzo delle ultime ore del WTI ha permesso anche ad alcuni titoli del comparto di reagire, concentriamo l'attenzione su Eni, Tenaris, BP Total.
Eni, sopra 14 target a 14,85 euro
Eni ha testato con i minimi di ieri a 13,37 la base del gap rialzista del 1° novembre posta a 13,38, supporto che per adesso ha tenuto.
Il superamento dei 14 euro dovrebbe permettere un nuovo test dei massimi di marzo a 14,85, collocati sul 38,2% di ritracciamento (percentuale di Fibonacci) del ribasso dal massimo del 2007.
Resistenza successiva a 17,30, 50% di ritracciamento del ribasso dal picco del 2007.
Sotto area 13,30 rischio invece di "return move" a testare dall'alto il massimo di agosto a 12,65, limite superiore del "doppio minimo", figura rialzista, disegnata dai prezzi tra luglio e ottobre a cavallo della trend line discendente tracciata dal top del 2007, e passante per quello del 2014, superata al rialzo a fine 2021 e poi divenuta supporto.
Tenaris mira ai 19 euro
Tenaris sta tentando da un paio di settimane di lasciarsi alle spalle il massimo di maggio, a 16,36 euro, una resistenza che si sta dimostrando molto vischiosa.
In caso di una chiusura di ottava oltre i 16,50 euro diverrebbe probabile il raggiungimento di area 19 almeno.
Sotto 15,50 rischio invece di movimenti prima fino a 15,06, massimo di ottobre, poi, in caso di violazione anche di quel supporto, verso 12,85, base del canale crescente disegnato dal minimo di luglio.
BP segue un percorso rialzista
BP si è mosso dal massimo del 4 novembre a 505 pence circa all'interno di un piccolo canale ribassista, elemento che ha tutti i tratti di un "flag" correttivo.
La rottura del lato alto del "flag", a 485 circa, dovrebbe permettere la ripresa dell'uptrend con un obiettivo a 540 circa, lato alto del canale (coppia di linee parallele) che contiene i prezzi dai minimi di luglio.
Sotto area 450, dove si colloca il massimo di giugno, emergerebbe invece il rischio di nuovi cali verso i 400 pence almeno.
Total, oltre i 59 euro segnali di forza
TotalEnergies ha tentato nelle ultime due settimane di sganciarsi dalla resistenza offerta a 57,41 dal picco del 9 giugno.
Oltre area 59 il titolo si guadagnerebbe la possibilità di salire verso i 64 euro, con resistenza intermedia a 60,50.
Sotto il massimo di agosto a 54,84 i prezzi potrebbero invece essere tentati di scendere a testare in area 48 euro la base del canale crescente che contiene le quotazioni da ottobre 2020.