Pensioni, sfuma l’ipotesi di un premio in busta paga a chi rinvia l’uscita
pubblicato:Giancarlo Giorgetti pensa a un nuovo piano per le pensioni: è allo studio un premio in busta paga per i lavoratori che decideranno di posticipare l’uscita, con un aumento del 10% sullo stipendio. L’ipotesi però è già sfumata: ecco come funzionerebbe e chi potrebbe ottenerlo.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti prepara un nuovo piano sulle pensioni perseguendo un doppio obiettivo: da un lato intende contenere i costi del pensionamento per le casse dello Stato, dall’altro lato intende introdurre una finestra di uscita anticipata a 62 o 63 anni, con la possibilità di posticipare la pensione ottenendo un incentivo del 10% in busta paga.
In tal modo si potrebbero mantenere le risorse competenti e formate per qualche anno in più, ma l’ipotesi sembra già sfumata.
Mentre si lavora alla Legge di Bilancio 2023, si pensa anche a come si andrà in pensione dal prossimo anno: Quota 41 in pole, ma anche Quota 102, proroga di Opzione Donna e Ape Social. Il tutto al fine di evitare il ritorno alla Legge Fornero.
Ecco come funziona il premio in busta paga per i lavoratori che decideranno di posticipare l’uscita, secondo il piano di Giorgetti. L'ipotesi è già sfumata? Ecco i dettagli.
Pensioni, il piano Giorgetti per rinviare l’uscita dal lavoro
Le pensioni sono sempre più costose per le casse dello Stato: a descrivere la situazione è stata la Nadef – Nota di aggiornamento al Def: l’aumento del costo delle pensioni è molto più rapido rispetto alla crescita dell’economia.
Ciò significa che, come riporta il Corriere della Sera, nella migliore delle ipotesi “le pensioni fra tre anni costeranno circa un punto di deficit su Pil in più all’anno”.
Una situazione alla quale il ministro Giancarlo Giorgetti intende intervenire con un nuovo piano che possa spingere i lavoratori a posticipare l’uscita. Come?
È allo studio un incentivo che possa aumentare del 10% la busta paga dei lavoratori che decideranno di posticipare il pensionamento. Al contempo, sarà prevista una finestra di uscita a 62 o 63 anni.
Pensioni, aumento del 10% in busta paga per chi posticipa l’uscita
Se, quindi, da un lato si vogliono contenere i costi delle pensioni; dall’altro lato risulta necessario prevedere una finestra di uscita per i lavoratori con 62 o 63 anni e con un certo numero di contributi versati alle spalle: di qui l’ipotesi di Quota 41, con o senza soglia d’età.
Al tempo stesso, per i lavoratori che decideranno di posticipare l’uscita dal lavoro è previsto un premio in busta paga: in sostanza si intende aumentare lo stipendio nella misura del 10%, terminando il versamento dei contributi sia da parte del lavoratore sia da parte del datore.
I vantaggi di questa opzione riguarderebbero entrambe le parti: il datore di lavoro potrebbe giovare di un costo del lavoro inferiore, mentre il cittadino potrebbero godere di una busta paga più ricca.
Il pensionamento del lavoratore, infine, si baserebbe sui contributi versati sino al raggiungimento dei requisiti per accedere all’opzione scelta, senza considerare l’anzianità ottenuta posticipando l’uscita.
Pensioni, cosa succede a gennaio 2023
Non è ancora chiara la strada che intende prendere il Governo sulle pensioni: come si uscirà dal lavoro dal prossimo anno? In attesa delle rivalutazioni sulle pensioni, i lavoratori prossimi all’uscita si interrogano sulle nuove finestre.
L’idea di base è la proroga di Opzione Donna e Ape Sociale, con la possibilità di introdurre un’altra finestra di uscita a 61-63 anni per coloro che intendono anticipare. Una sorta di misura ponte in attesa della vera e propria riforma delle pensioni.
Chi invece preferisce rimanere al lavoro – o meglio posticipare l’uscita – potrà godere di un incentivo del 10% in busta paga.
“Spenderemo meno di 1 miliardo per agevolare 40-50 mila lavoratori”, ha spiegato Durigon, che sembra già aver accantonato l’idea di aumentare del 10% lo stipendio di chi rinvia l’uscita dal lavoro…