Pensioni, un bonus per chi esce dopo i 63 anni: spunta Quota 103
pubblicato:Il Governo guidato da Giorgia Meloni pensa a un nuovo incentivo per tutti coloro che ritarderanno l’uscita dal lavoro dopo i 63 anni: pensione anticipata con Quota 103, sgravi contributivi e bonus per i lavoratori. Ecco cosa sapere.
Mentre il Governo si interroga sulle prossime finestre di uscita dal mondo del lavoro da confermare o introdurre in vista del prossimo anno, spunta l’ipotesi di Quota 103: come funziona?
Anziché optare per la pensione anticipata, ai cittadini viene data l’opportunità di posticipare l’uscita dal mondo del lavoro dopo i 63 anni, ricevendo un bonus contributivo.
Non stiamo parlando del bonus 150 euro che sarà pagato con le pensioni di novembre, bensì di alcuni sgravi contributivi che potrebbero rendere l’attesa davvero appetibile, oltre che rendere meno costosa l’opzione di pensione anticipata.
Vediamo subito come potrebbe funzionare Quota 103, quali sono i requisiti, come funziona il bonus contributivo sulla pensione e chi potrà ottenerlo.
Pensioni, spunta quota 103 con bonus contributivo: come funziona
In vista della scadenza di Quota 102, il nuovo Governo guidato dal premier Giorgia Meloni ha pensato di introdurre una successiva finestra di uscita: Quota 103.
Questa alternativa permetterebbe ai lavoratori di ottenere uno sgravio contributivo, ma solo se si attendono almeno i 63 anni per l’uscita dal mondo del lavoro.
Una sorta di incentivo destinato a tutti coloro che sono in grado di posticipare l’uscita anticipata dal lavoro per ottenere un premio.
In sostanza, la finestra di uscita con Quota 103 permetterebbe ai lavoratori di lasciare il lavoro a 64 anni di età e 38 anni di contributi, ma sul tavolo ci sono anche altre opzioni.
E mentre si attendono le rivalutazioni sulle pensioni del 2023, ci si interroga sulle prossime finestre di uscita dal mondo del lavoro: cosa farà il Governo Meloni?
Pensioni, tutte le ipotesi di uscita per il 2023
Non solo Quota 103 con bonus contributivo per i lavoratori che attendono almeno i 63 anni di età. Il vicepremier Matteo Salvini, per esempio, ha proposto un’uscita anticipata a 61 anni e 41 di contributi.
Per poter finanziare questa opzione, però, occorre reperire le risorse necessarie sottraendole al reddito di cittadinanza.
Mentre la neo Ministra del Lavoro marina Calderone ha lanciato la sua proposta di pensionamento anticipato rivolta ai cittadini di età compresa tra i 61 e i 66 anni, purché abbiano versato almeno 35 anni di contributi, e siano in grado di accettare una riduzione proporzionale dell’assegno pensionistico.
Con la nuova proposta di pensionamento con bonus per chi attende almeno i 63 anni di età si potrebbero risparmiare anche delle risorse sull’anticipo pensionistico: vediamo cosa dicono i numeri INPS.
Pensioni, le risorse a disposizione per il prossimo anno
Le risorse a disposizione nella Legge di Bilancio 2023 potrebbero ammontare a 21 miliardi di euro, 5 miliardi dei quali potrebbero essere utilizzati per finanziare la flessibilità in uscita sulle pensioni.
Da gennaio 2022 sino ad oggi, le richieste di pensione di vecchiaia hanno superato quelle di pensione anticipata, come riportano i dati diffusi dall’INPS. Lo scorso anno, invece, Quota 100 aveva portato a un balzo delle richieste di anticipo sulla pensione.
Sempre secondo i dati diffusi dall’Istituto, nel corso dei primi nove mesi del 2022 sono stati erogati un quasi 600 mila trattamenti previdenziali con un assegno medio di 1.835 euro rispetto ai 1.200 euro dello scorso anno. (A questo link è possibile consultare l’Osservatorio sui trattamenti previdenziali completo, pubblicato dall’INPS).
Ricordiamo che, mentre Ape Sociale e Opzione Donna potrebbero ottenere una proroga per il 2023, sono ancora in ballo numerose ipotesi per quanto riguarda Opzione Uomo, Quota 41 e Quota 103 con bonus.