Partite Iva, regime forfettario a 85.000 euro e flat tax: le novità per il 2023
pubblicato:Tre ipotesi allo studio per le Partite Iva: nel 2023 potrebbero essere modificati i limiti di accesso al regime forfettario, la flat tax potrebbe essere estesa anche agli autonomi, o in alternativa verrebbe introdotta una sorta di “exit tax” temporanea. Ecco le novità del Governo Meloni per le Partite Iva.
In vista della definizione delle numerose riforme, dalle pensioni ai bonus, il Governo Meloni si interroga anche sulla possibilità di estendere la flat tax anche alle Partite Iva.
La via più breve per allargare la platea di riferimento della tassa piatta sarebbe quella di estendere il regime forfettario dai 65.000 euro attuali fino a 85.000 euro dal 1° gennaio 2023. Anche questa novità potrebbe essere inserita nella Legge di Bilancio 2023.
Il Governo Meloni, e in primis Matteo Salvini, è tornato sulla flat tax soprattutto in vista della pianificazione e delle anticipazioni dei contenuti della prossima Manovra 2023.
La tassa piatta potrebbe essere gradualmente estesa anche ai lavoratori autonomi. Ma questa non è l’unica novità in arrivo per le Partite Iva nel 2023.
Partite Iva e regime forfettario: le novità per il 2023
Tra i temi fondamentali sui quali dovrà discutere il Governo in vista della stesura della Legge di Bilancio 2023 non ci sono solo il Superbonus e il reddito di cittadinanza: al vaglio del nuovo esecutivo ci sono anche numerose novità per le Partite Iva.
In primis, per realizzare uno dei cavalli di battaglia di Fratelli d’Italia e del centrodestra in generale – ovvero estendere al flat tax anche alle Partite Iva – è necessario rimodulare i limiti del regime forfettario. Ma il problema principale è il nodo delle risorse.
La prima novità 2023 per le Partite Iva potrebbe essere l’estensione dei limiti di fatturato per l’adesione al regime forfettario (ad oggi a 65.000 euro).
Le ipotesi allo studio sarebbero due, secondo le prime anticipazioni:
- •
regime forfettario fino a 85.000 euro;
- •
regime forfettario fino a 100.000 euro.
In secundis, l’estensione della flat tax anche ai lavoratori autonomi: che cosa cambia?
Partite Iva, flat tax estesa anche ai lavoratori autonomi? Le ipotesi
Considerando che le risorse a disposizione per la prossima Legge di Bilancio sono limitate e che gli interventi di maggior rilevanza riguardano il caro bollette, l’inflazione e la riforma fiscale; il Governo dovrà trovare un margine per l’estensione della flat tax alle Partite Iva.
L’ipotesi – in alternativa all’idea originaria – è quella di introdurre una sorta di “exit tax” per le Partite Iva che superano i 65.000 euro di fatturato, per poi rinviare a un secondo momento l’introduzione della vera e propria tassa piatta.
Si tratterebbe di un periodo limitato nel tempo (circa un biennio) nel quale le Partite Iva escluse dalla flat tax potrebbero godere di un’aliquota Irpef agevolata.
Flat tax incrementale: la terza via del Governo Meloni
Un’ulteriore strategia che potrebbe adottare il Governo Meloni, in alternativa alle precedenti, è l’introduzione della cosiddetta flat tax incrementale.
Come abbiamo spiegato nell’articolo appositamente dedicato, la flat tax incrementale consiste in un’aliquota che si applica esclusivamente all’incremento del reddito registrato nel corso degli anni.
Per capire che cosa intende fare il Governo Meloni occorre attendere ancora qualche settimana, quando inizieranno i lavori di preparazione e approvazione della Legge di Bilancio 2023: da lì in poi il quadro sarà più chiaro e ben definito.