Partiva IVA, nuova modalità pagamento tasse: rate da novembre 2023 e mai più anticipo. Ecco per chi e cosa cambia

di Chiara Turano pubblicato:
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Partita IVA al centro del dibattito politico. Dal prossimo mese potrebbe cambiare tutto per i lavoratori autonomi per quel che concerne la modalità di pagamento delle tasse: da novembre 2023 si potranno pagare a rate e salta l'anticipo. Ecco per chi e cosa cambia.

Partiva IVA, nuova modalità pagamento tasse: rate da novembre 2023 e mai più anticipo. Ecco per chi e cosa cambia

Partita IVA nuovamente sotto i riflettori, ma questa volta per una giusta causa.

A partire dal prossimo mese potrebbe cambiare tutto per gli autonomi per quel che concerne la modalità di pagamento delle tasse: da novembre 2023 si potranno pagare a rate.

Grazie ad alcuni ritocchi pensati dal Governo Meloni sulla modalità di pagamento delle imposte da novembre 2023 si potranno pagare a rate, con versamenti mese per mese degli acconti, senza alcun anticipo

È questa l’ipotesi su cui il Governo sta lavorando negli ultimi giorni e che potrebbe diventare disposizione nella Manovra 2024, come anticipato da Alberto Gusmeroli responsabile Fisco della Lega e relatore del disegno di legge delega della riforma del Fisco. 

Ma a chi andrà ad interessare e cosa cambia di fatto?

Partiva IVA, nuova modalità pagamento tasse: rate da novembre 2023 e mai più anticipo. Ecco per chi 

La nuova modalità di pagamento delle tasse allo studio del Governo potrebbe coinvolgere un gran numero di contribuenti.

I diretti interessati per il momento sono i titolari di Partita IVA, ma una volta fatte tutte le valutazioni del caso, è possibile che il pagamento a rate delle tasse diventi una prerogativa anche dei dipendenti titolari di altri redditi e dei pensionati.

Il pagamento a rate dell’acconto di novembre scatterà già da questo novembre 2023 per una vasta platea di contribuenti, ha confermato Alberto Gusmeroli, presidente delle Commissione attività produttive alla Camera, nel corso del VII Congresso dell’Istituto nazionale dei tributaristi.

Per il momento, quindi, c’è da accontentarsi.

L’idea è quella di procedere verso l’abolizione dell’anticipo da pagare già dal mese prossimo in modo da garantire il pagamento delle tasse solo ad anno concluso e sul reddito effettivamente guadagnato, per poi allargare il cerchio ad altri beneficiari in base, ad esempio, al requisito del fatturato.

Partiva IVA, nuova modalità pagamento tasse e abolizione dell’anticipo di novembre: quali requisiti e come funziona

Tra i possibili requisiti per delimitare la platea dei titolari di Partita IVA per il momento coinvolti nell’iniziativa si pensa ad un tetto di fatturato da rispettare. 

In un primo momento, il pagamento a rate delle tasse da novembre 2023 andrà ad interessare le piccole Partite IVA, molto probabilmente quelle sotto i 500 mila euro di fatturato per rientrare nell’abolizione dell’acconto, non mancano però altre ipotesi al vaglio dell’Esecutivo - ha spiegato Gusmeroli.

Non bisognerà più pagare l’acconto a novembre, ma le tasse dovute dovranno essere versate in 6 rate (mensili) da gennaio 2024 a giugno dello stesso anno, mentre la parte rimanente della platea entrerà nel beneficio a novembre 2024

Partita Iva, Riforma Fiscale in vista: cosa cambia per i contribuenti

In un annuncio che ha catturato l'attenzione di molti, il Ministro delle Finanze, Leo, ha delineato piani ambiziosi per rivedere il sistema sanzionatorio e la riscossione fiscale in Italia.

E l’iniziativa di del pagamento delle tasse a rate e l’eliminazione dell’anticipo a Partita IVA (e non solo) mira proprio a ridurre il carico fiscale per i cittadini e a migliorare l'efficienza dell'amministrazione finanziaria.

Uno dei punti chiave della riforma Fiscale riguarda le sanzioni amministrative, considerate da molti come eccessivamente pesanti.

Leo ha sottolineato la necessità di allineare tali sanzioni ai livelli europei, in modo da rendere più equo il sistema fiscale italiano.

Questa mossa è stata accolta con favore da coloro che hanno a lungo lamentato il peso delle multe e delle sanzioni applicate in Italia.

Un altro obiettivo importante è il ripensamento del meccanismo di riscossione fiscale che ha accumulato un debito di circa 1.153 miliardi di euro.

L'amministrazione finanziaria intende smaltire questo disavanzo in modo efficiente, evitando di sovraccaricare i contribuenti e garantendo una riscossione equa ed efficace.

Questo sforzo non solo punta a recuperare fondi, ma mira anche a identificare correttamente i carichi fiscali, contribuendo così a una maggiore trasparenza nell'applicazione delle tasse.

Leo ha espresso fiducia nell'importanza della collaborazione con i professionisti del settore e ha sottolineato l'importanza di un impegno comune per il bene del Paese.

Questa Riforma Fiscale promette di avere un impatto significativo sulla vita dei contribuenti italiani e sull'efficienza dell'amministrazione finanziaria, aprendo la strada a un futuro fiscale più equo ed efficace per tutti

Resta ora da vedere come verranno implementate queste proposte e quali saranno gli effetti sul sistema fiscale italiano.

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