Orizzonti temporali dell'investimento
pubblicato:Scegliere l'orizzonte temporale dei propri investimenti è essenziale per costruire un portafoglio adeguato alle proprie necessità. Ecco perchè, a seconda che si tratti di investimenti a breve, medio o lungo periodo, le scelte sono profondamente differenti.
Orizzonte temporale breve: quando conviene investire per un periodo di pochi mesi
Ogni investitore deve essere perfettamente consapevole dell’importanza che riveste il fattore tempo in una corretta strategia di pianificazione finanziaria.
“Il tempo è denaro” e “Ogni cosa ha il suo tempo” sono frasi che dovrebbero essere scolpite nella mente di ogni risparmiatore.
Perché il tempo è così importante?
Innanzitutto, perché la dimensione temporale determina il periodo a disposizione per il raggiungimento degli obiettivi che ogni investitore si prefigge di soddisfare.
Che cosa significa orizzonte temporale breve?
Di norma, un investimento di pochi mesi, non oltre l’anno a livello di durata.
Perché si investe a breve termine?
Le motivazioni sostanzialmente sono due: la prima è quella di non lasciare i soldi sui conti correnti privi della benché minima resa; la seconda, è quella di cercare di far comunque rendere quelle cifre che, di lì a breve dovranno essere utilizzate per altri scopi già delineati.
In definitiva, l’investimento a breve termine è una specie di parcheggio.
L’obiettivo, come già evidenziato, è quello di ottenere comunque un rendimento (per minimo che possa essere) riducendo al minimo il rischio (il rischio zero, infatti, non esiste).
Il range di strumenti a disposizione è piuttosto limitato e va dai cosiddetti conti deposito, ai titoli di stato, dai pronti contro termine ai fondi monetari, facendo sempre attenzione ai possibili rischi cui si va incontro e ai costi da sostenere.
Orizzonte temporale medio: investimenti per un periodo da uno a cinque anni
Appurato il significato di investimento a breve termine e considerato che i rendimenti di tale tipologia di impiego dei capitali, per ovvi motivi, non possono essere che marginali, si deve pensare, ove ci sia la possibilità, di ampliare il raggio d’azione.
"Ove ci sia l'eventualità" sta ad indicare due possibili limiti, ovvero che l’investitore possa avere una età già decisamente matura oppure obiettivi da raggiungere piuttosto ravvicinati nel tempo.
Avendo quindi la facoltà di ragionare su un arco temporale di medio periodo, ovvero da uno a cinque anni, si possono prendere in considerazione altre scelte d’investimento, tenendo ben presente, però, quello che è il livello di rischio.
In particolare, occorre notare come, in questi ultimi due o tre anni, la volatilità e il rischio sui mercati siano aumentati e quindi, ogni valutazione deve essere ponderata con la massima accuratezza.
Che cosa può contenere un portafoglio con un orizzonte temporale di medio periodo?
Bella domanda, considerando che, come ribadito in precedenza, gli scenari di rischio sono mutati radicalmente nell’ultimo triennio.
Diciamo che, in linea di massima, è meglio evitare investimenti azionari per restare in ambito tradizionale, così come investimenti immobiliari o legati alle monete, alle criptovalute, alle materie prime se si parla di investimenti alternativi.
Fondamentale è quindi dirottare la propria attenzione su quei titoli che presentano un ottimo rating a livello di emittente e che non siano troppo esposti ad eventuali repentine variazioni dello scenario macroeconomico.
Qualche titolo a tasso variabile, per esempio, con una durata inferiore ai cinque anni, potrebbe essere un suggerimento interessante.
Orizzonte temporale lungo: investimenti per un periodo di oltre cinque anni
Se si ha la possibilità di destinare almeno una parte del proprio capitale ad investimenti con un orizzonte temporale lungo, ovvero superiore ai cinque anni, allora si inizia a ragionare in termini di possibili rendimenti superiori.
Ovviamente, giova sempre ricordare che, se aumentano le condizioni profittevoli, aumentano anche i rischi che si possono o devono correre per realizzarle.
Fatte le dovute premesse, quindi, è ovvio che, ampliandosi l’orizzonte temporale, si allarga anche il ventaglio di possibilità a disposizione.
Maggiore è il tempo che possiamo concedere ai nostri soldi, più interessante si fa l’opportunità di investire parte di essi sui mercati azionari. Nel lungo periodo, infatti, le azioni, danno, statisticamente, rendimenti decisamente interessanti.
Chiaro che, il livello di rischio che si può sopportare diventa un fattore fondamentale perché, se è vero che fanno gola i rendimenti, è altrettanto vero che vivere con l’ansia e il patema d’animo non è affatto piacevole.
Appurato di avere solide basi psicologiche per osare, ci si può rivolgere anche ai cosiddetti investimenti alternativi che, su orizzonti lunghi, possono regalare ottime soddisfazioni.
Scegliere l’orizzonte temporale giusto per il proprio portafoglio
Quale è l’orizzonte temporale giusto per il proprio portafoglio?
Dipende da diversi fattori, come già anticipato precedentemente.
Per prima cosa occorre identificare gli obiettivi: ogni persona ha, inerentemente alla propria esistenza, traguardi da raggiungere, per scelta (acquisto casa, college per i figli, acquisto auto e via dicendo) o per necessità (pensione, ad esempio).
Ogni obiettivo necessita di un determinato tempo utile a cercare di raggiungerlo. L’età dell’investitore, la situazione familiare e lavorativa, il rischio che può assumersi sono altri parametri che servono ad avere una visione globale e d’insieme.
E, nell’ipotesi remota in cui una persona non avesse obiettivi? In questo caso limite, un giusto mix tra breve, medio e lungo periodo sarebbe la risposta adatta.
Non scordiamoci infatti che, nella valutazione complessiva, va anche considerata la possibilità di smobilizzo anticipato di uno o più investimenti in seguito ad eventi non prevedibili.
Insomma, se esce la carta “imprevisti” bisogna già essere organizzati ed avere a disposizione un piano “B”. Altrimenti, sono dolori.