Mutui 2023, come passare dal tasso variabile al tasso fisso: requisiti e condizioni

di Miriam Ferrari pubblicato:
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Nella Manovra 2023 è stata inserita una norma che consente il passaggio da un mutuo a tasso variabile a uno a tasso fisso, senza cambiare istituto di credito. Ecco i requisiti e le condizioni.

Mutui 2023, come passare dal tasso variabile al tasso fisso: requisiti e condizioni

Dopo il rialzo dei tassi di interesse è scattata la migrazione dai mutui a tasso variabile a quelli a tasso fisso: quale conviene di più?

Attualmente, considerando la situazione economica e le ultime mosse della Bce, il mutuo a tasso fisso è quello più conveniente, dati i costi e gli aumenti sulla rata del mutuo a tasso variabile.

Grazie a una nuova norma inserita nella Manovra 2023, il passaggio e la rinegoziazione sono più semplici, ma a parità di alcune condizioni.

Come effettuare il passaggio da tassa variabile a fisso senza cambiare istituto di credito? Ecco la norma inserita nella Legge di Bilancio 2023 che consente il passaggio gratuito, quali sono i requisiti e le condizioni per cambiare tipologia di mutuo.

Mutui 2023, come passare dal tasso variabile al fisso

Il Governo guidato da Giorgia Meloni ha approvato la Legge di Bilancio 2023 inserendo nel testo una norma ripristinata dal 2012: tale norma consente il passaggio da un mutuo a tasso variabile a uno a tasso fisso, senza necessità di cambiare istituto di credito.

Ad oggi, infatti, sono sempre di più i risparmiatori che decidono di accendere un mutuo a tasso fisso, scegliendo tra i tassi di interesse più bassi offerti dalle banche.

Coloro che, invece, hanno già attivato un mutuo a tasso variabile possono - ad oggi - rinegoziarlo con un tasso fisso. Come fare?

Mutui, dal tasso variabile al fisso: requisiti e condizioni

Per passare dal tasso variabile al tasso fisso occorre soddisfare determinati requisiti e condizioni che il Governo ha fissato nella Legge di Bilancio 2023.

In primis, il Governo ha fissato una soglia ISEE al di sopra della quale il passaggio è escluso: occorre possedere un ISEE non superiore a 35.000 euro.

In secondo luogo, il passaggio dal tasso variabile al fisso è possibile solo per i mutui con un importo complessivo non superiore a 200.000 euro.

Infine, per accedere a questa agevolazione e godere di un tasso fisso senza cambiare istituto di credito è richiesto il pagamento regolare delle rate sino al momento della richiesta di passaggio.

Il Governo ha fatto in modo che, qualora il richiedente sia in possesso di tutti i requisiti appena descritti, la banca non possa opporsi alla richiesta di rinegoziazione del mutuo.

Mutui, come funzionano la rinegoziazione "tradizionale" e la surroga

Oltre alla nuova norma del Governo inserita nella Manovra 2023, per rinegoziare un mutuo da tasso variabile a fisso rimane attiva anche la procedura "tradizionale", e persino la surroga del mutuo.

Grazie alla surroga è possibile trasferire un mutuo da una banca a un'altra, che magari offre tassi di interesse più vantaggiosi, senza intaccare l'importo del mutuo.

La rinegoziazione "tradizionale" del mutuo, invece, è un'altra strada percorribile per modificare le condizioni contrattuali del finanziamento senza limiti di importo e ripetibile illimitatamente, ma - a differenza di quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2023 - è soggetta all'approvazione della banca.

Infine, esiste anche la possibilità di sostituire il mutuo, ovvero riscrivere completamente tutte le condizioni (importo, durata, tasso, ecc), ma occorre tenere in considerazione il costo dell'atto notarile, a carico del cliente, ai quali aggiungere anche gli oneri di istruttoria, perizia e assicurazione.