MediaForEurope, l'OPA su ProSiebenSat.1 Media muove i titoli della ex Mediaset
pubblicato:Stellantis in rosso a Piazza Affari, quattro ruote appesantite dai dazi USA

Volatilità in aumento su MediaForEurope, la casa di Mediaset, con le azioni MFE A in movimento nelle ultime due sedute di scambi. Confermate dai fatti le indiscrezioni dei giorni scorsi relative ad una possibile riunione del cda di MFE-MediaForEurope per valutare un'operazione per crescere in ProSiebenSat.1 Media, di cui MFE detiene già quasi il 30% (soglia oltre la quale scatterebbe l'obbligo di OPA).
Il cda si è effettivamente riunito e ha deciso di lanciare un'OPA su ProSiebenSat.1 Media offrendo "un corrispettivo pari alla media ponderata per i volumi degli ultimi 3 mesi del titolo ProSieben [...] che corrisponde al corrispettivo d'offerta minimo per legge", con pagamento per il 78% in contanti e per il 22% in azioni MFE A di nuova emissione.
ProSiebenSat.1 Media ha ceduto ieri il 10% circa avvicinandosi al valore del corrispettivo pari a circa 5,63 euro, livello testato nel corso della seduta.
MFE A, seduta movimentata
MFE A ha invece trascorso una seduta molto movimentata caratterizzata dal calo fino a 3,3160 euro e dal successivo recupero che ha permesso ai prezzi di archiviare la giornata a quota 3,4460, poco distante dal livello di chiusura del giorno precedente.
Mercoledì il titolo aveva messo pressione alla resistenza a 3,56 circa, dove sono posizionati i massimi di luglio, poco più in alto a 3,65 euro troviamo anche il 50% di ritracciamento della discesa dai top del 2021, che ribadisce l'importanza dell'area di resistenza presente tra 3,55 e 3,65 circa.
Solo il superamento di tali riferimenti restituirebbe vigore al rialzo dell'ultimo anno e mezzo, proiettando obiettivi a 4,15 e più in alto in area 4,40. Sul fronte dei supporti invece il cedimento di area 3,30 rappresenterebbe un primo campanello di allarme da non sottovalutare, che potrebbe portare al test a 3,15 euro, poi via libera verso area 3,00 (target successivo a 2,75 euro).
Stellantis, il titolo cede con il settore dopo i dazi USA
Seduta da dimenticare ieri per Stellantis: il titolo ha ceduto il 4,23% a 10,912 euro, i prezzi hanno oscillato tra 10,628 e 11,068.
Le ultime tariffe dell'amministrazione Trump hanno esteso la guerra commerciale anche al settore automobilistico. Mercoledì, Trump ha annunciato tariffe del 25% sui veicoli e sulle parti di auto prodotte all'estero e importate negli Stati Uniti, anticipando un nuovo giro di dazi che dovrebbe essere introdotto la prossima settimana su un’ampia gamma di prodotti.
Queste tariffe potrebbero aggiungere migliaia di dollari al costo medio di un veicolo negli USA e ulteriormente deprimere la domanda, in un momento in cui il settore fatica già a gestire la transizione verso le auto elettriche. La maggior parte delle azioni dei titoli automobilistici ha subito forti ribassi, con Tesla come unica eccezione.
Volkswagen ha dichiarato che l’intera industria automobilistica, insieme alle catene di fornitura globali e ai clienti, dovrà affrontare le conseguenze negative. Gli Stati Uniti, maggior importatore di auto al mondo, acquistano principalmente veicoli da Giappone, Corea del Sud, Germania, Canada e Messico: quasi la metà delle auto vendute nel paese lo scorso anno proveniva dall'estero.
Barclays ha descritto le nuove tariffe come un risultato "più draconiano di quanto si anticipasse", sottolineando che non esistono vincitori assoluti in questa situazione, dato l'impatto significativo sui costi. I sostenitori delle misure, tra cui gli United Auto Workers, sostengono che l'obiettivo debba essere quello di incentivare la produzione domestica, anche se la ristrutturazione degli impianti richiederà anni, con costi in aumento e una possibile riduzione della produzione nel breve termine.
L'American Automotive Policy Council ha ribadito l'impegno a sostenere la visione di Trump per incrementare la produzione e l'occupazione nel settore, sottolineando l'importanza di applicare i dazi in modo da evitare un eccessivo rincaro per i consumatori. Nel frattempo, i concessionari, con una media di 89 giorni di scorte nei loro lotti, potrebbero non subire carenze immediate, mentre alcuni consumatori stanno cercando di acquistare veicoli prima dell'inizio dell'aumento dei prezzi.
Si prevede che i dazi avranno un impatto quasi immediato sulla produzione nordamericana, con stime che parlano di una riduzione della produzione giornaliera di circa 20.000 auto, pari a circa il 30% della produzione complessiva, a partire da metà aprile.
La White House sostiene che queste misure contribuiranno a "proteggere e rafforzare il settore automobilistico statunitense" in misura maggiore rispetto ai precedenti accordi commerciali. Dopo aver imposto dazi del 25% su auto e componenti provenienti da Messico e Canada a inizio marzo, Trump ha concesso una sospensione di un mese per i veicoli prodotti in conformità con il USMCA, ma le nuove regole non estendono tale eccezione, offrendo invece agli importatori la possibilità di certificare il contenuto statunitense dei veicoli per evitare le tasse su quelle componenti.
Stellantis, cede anche il supporto a 11,268 euro
Stellantis da inizio mese stava oscillando attorno al supporto critico di quota 11,268, minimo del 2 dicembre 2024, ma nella seduta di giovedì i prezzi sono scesi in modo netto al di sotto di quei livelli. La eventuale violazione di area 10,60 potrebbe anticipare ulteriori discese verso i 9 euro.
Supporto intermedio a 9,80 euro. Solo oltre area 11 possibile la ricopertura del gap lasciato ieri con lato alto a 11,386 euro. Resistenza successiva a 12 euro.