Borsa Oggi, MFE e Generali sotto i riflettori
pubblicato:Generali sui massimi pluriennali, migliora il rating di AM Best.
MFE, all'attenzione i dossier Prosieben ed EI Towers
Generali sui massimi pluriennali, migliora il rating di AM Best
Seduta archiviata in territorio positivo quella di ieri per Generali che ha guadagnato il 2,3% dopo che Citigroup ha deciso di alzare il target sul titolo da 31,10 a 32,67 euro. L'agenzia di rating AM Best specializzata nel settore assicurativo ha inoltre migliorato il rating sulla solidità finanziaria della compagnia triestina (FSR) a A+ (Superiore) da A (Eccellente) e il rating di credito dell'emittente a lungo termine (Long-Term ICR) a aa- (Superiore) da a+ (Eccellente). L'outlook è stabile.
E' indiscrezione recente che le trattative di Generali per l'integrazione dell'asset management con Natixis procedano più rapidamente di quanto ipotizzato in precedenza: l'obiettivo sarebbe quello di chiudere entro il 30 gennaio, data della presentazione del piano industriale al 2027. In caso di successo nascerebbe il secondo operatore nel risparmio gestito europeo con asset per quasi 2 mila miliardi di euro.
Graficamente il titolo si trova sui massimi pluriennali dopo aver coperto il gap ribassista di maggio 2008 a 27,91 euro. I prezzi sono tornati a salire dopo la pausa degli ultimi giorni e sembrano pronti per ritoccare i recenti massimi annuali e puntare verso il target dei 29,50 euro. Lo scenario è ben orientato al rialzo per quanto un altro gap, questa volta al rialzo, rappresenti uno spauracchio nel breve per i corsi: si tratta di quello che si è aperto a metà novembre a 25,85 euro e che potrebbe fungere da catalizzatore per il titolo ai primi sintomi di cedimento che si manifesterebbero al di sotto dei 27,00 euro. Segnali di debolezza più preoccupanti nel medio lungo periodo, tuttavia, solo in caso di discese sotto quota 25,00.
MFE, all'attenzione i dossier Prosieben ed EI Towers
MFE RG A ha terminato ieri in rialzo del 2,86% a 3,024 euro. I prezzi hanno oscillato tra 2,912 e 3,024 euro.
Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, il management di MFE ha ribadito agli investitori la fiducia nella strategia di integrazione europea come percorso ideale per il gruppo. Parallelamente, sia La Repubblica che Il Messaggero sottolineano che MFE avrebbe negoziato con un pool di banche linee di credito per 3,4 miliardi di euro a condizioni favorevoli (120 punti base sopra l’Euribor). Queste risorse potrebbero essere utilizzate per un'eventuale OPA su Prosieben, ma solo dopo aver verificato se il gruppo tedesco riuscirà a concludere la vendita degli asset non-core.
Secondo quanto riportato dal Messaggero, MFE avrebbe incaricato Unicredit, insieme a un pool di banche, di strutturare un finanziamento da 3,4 miliardi di euro. Il finanziamento, con fee dell’1,1% e condizioni di mercato, sarebbe destinato a un potenziale utilizzo nel 2025 inoltrato, collegato all’acquisizione di Prosieben.
Tuttavia, un'OPA su Prosieben non sembrerebbe al momento la soluzione ideale, in quanto comporterebbe un premio elevato, stimato intorno al 26%. Questo premio è determinato dalla normativa tedesca, che stabilisce il prezzo d'offerta come il massimo tra la media dei prezzi dell'azione negli ultimi tre mesi e il prezzo più alto pagato dall'offerente negli ultimi sei mesi. Recentemente, MFE ha incrementato la sua partecipazione in Prosieben al 29,9% (dal 28,8%).
Il finanziamento proposto segnala la possibilità di lanciare un’offerta su Prosieben senza ricorrere all’emissione di azioni MFE, garantendo flessibilità nelle strategie di acquisizione del gruppo.
Per quanto riguarda EiTowers (la società delle torri partecipata al 40% da MFE), Il Corriere riporta indiscrezioni secondo cui la RAI starebbe valutando uno studio di aggregazione con RaiWay, aprendo potenzialmente nuovi scenari per il settore.
Equita Sim ha confermato la raccomandazione hold su MFE, con un prezzo obiettivo di 3,9 euro per le azioni MFE A e 4,8 euro per le azioni MFE B. Gli analisti fanno riferimento a recenti indiscrezioni di stampa, secondo cui Prosieben potrebbe completare entro fine anno la prima cessione di asset non core.
Questa vendita viene considerata un passaggio cruciale per consentire a MFE di avanzare nel suo progetto di consolidamento del settore televisivo FTA (Free-to-Air) a livello europeo, rafforzando così la sua posizione strategica nel mercato.
I massimi di mercoledì di MFE A, a 3,024 euro, sono a contatto il 61,8% di ritracciamento del ribasso dal top del 19 settembre (percentuale di Fibonacci) e con la trend line ribassista disegnata dal top di settembre. Il primo contatto con questi livelli si era verificato il 21 novembre, in quell'occasione la resistenza aveva respinto i prezzi in modo deciso, mentre ieri la seduta è terminata in prossimità dell'ostacolo.
La rottura di area 3,05 sarebbe un interessante segnale di forza che potrebbe anticipare il test del massimo di settembre a 3,23. Al di sopra di quei livelli si aprirebbe la strada per la ricopertura del gap del 22 luglio, lato alto a 3,43 euro. La violazione di 2,90 potrebbe invece proporre il ritorno sul supporto di area 2,70, minimo del 19 novembre.