Marr su nuovi minimi da novembre dopo i dati
pubblicato:Telecom Italia all'attenzione per gli earn out dall'eventuale fusione tra Fibercop e Open Fiber. Sul grafico un ostacolo importante a 33 centesimi

Marr, dati misti nel 2024, dividendo stabile a € 0,60
Avvio di ottava in netto calo per Marr, che ieri ha toccato nuovi minimi da novembre. Il gruppo, leader in Italia nella commercializzazione e distribuzione al foodservice di prodotti alimentari e non-food, venerdì a mercato chiuso ha comunicato i risultati 2024: ricavi in crescita a 2.098,0 milioni di euro da 2.085,5 milioni del 2023, ma EBITDA in calo a 120,2 milioni (123,1 nel 2023) ed EBIT a 80,7 milioni (84,9 nel 2023).
L'utile netto scende a 42,7 milioni di euro da 47,1 nel 2023, mentre la posizione finanziaria netta si attesta a 237,9 milioni rispetto ai 223,4 milioni del 31 dicembre 2023, dopo 28,5 milioni di investimenti nell'esercizio.
Proposto un dividendo pari a 0,60 euro per azione, come l'anno scorso.
Marr, l'azione aggiorna i minimi da inizio anno
Graficamente il titolo Marr è sceso al di sotto dei minimi da inizio anno (quota 9,60) avvicinandosi a quelli di novembre a 9,36 euro. Il rimbalzo fatto segnare tra novembre e febbraio sembra ormai archiviato e potrebbe aver rappresentato soltanto una temporanea pausa del precedente trend ribassista. La violazione di area 9,30 rappresenterebbe un pessimo segnale per il titolo che rischierebbe di dare continuità al ribasso di lungo corso proiettando obiettivi a 8,50 e 8,00 euro circa. Reazioni dai livelli attuali dovranno invece spingersi fin sopra 10,10 almeno per poter allentare le recenti tensioni e prospettare un recupero più duraturo verso 10,45/10,50, prima area di resistenza critica nel lungo termine.
TIM, Open Fiber dopo i dati si ragiona sul merger con FiberCop che regalerebbe un earnout da 2,5 mld a Telecom Italia
Poco mossa ieri Telecom Italia. Il titolo ha terminato la seduta con un +0,07% a 0,2972 euro dopo avere oscillato tra 0,2958 e 0,304 euro.
Open Fiber ha chiuso il 2024 con risultati positivi in termini di ricavi e EBITDA, nonostante una perdita netta. In particolare, i ricavi adjusted hanno raggiunto €582 milioni, in crescita del 16% rispetto al 2023, mentre l’EBITDA è aumentato del 18% a €276 milioni. Tuttavia, il gruppo ha registrato una perdita netta di €364 milioni.
Il numero di unità abitative commercializzate si attesta a 15,9 milioni, con 3,3 milioni di clienti a fine anno. Il debito netto, infine, è salito a €6,04 miliardi.
Nonostante l’assorbimento di cassa, previsto proseguire fino al 2028 (con il primo anno di cashflow positivo atteso in quell’anno), Open Fiber ha rafforzato la propria liquidità con una nuova linea di credito da €1,05 miliardi, da aggiungere alle linee esistenti da €7,2 miliardi.
Inoltre, i soci si sono impegnati a condurre un aumento di capitale da €1 miliardo, mentre Infratel supporta il riequilibrio finanziario delle concessioni nelle aree bianche con un impegno complessivo di €660 milioni, distribuiti fino al 2029.
Secondo quanto riportato dal Giornale, l’approvazione dei conti e il completamento del pacchetto di rifinanziamento apriranno la strada a trattative con FiberCop, per cogliere sinergie dall’integrazione dei due operatori wholesale.
In questo contesto, gli esperti di Equita SIM prevedono un riavvio delle ipotesi di consolidamento nei prossimi mesi. Inoltre, Equita ricorda che TIM dispone di un earn-out di valore fino a 2,5 miliardi, attivabile se l’operazione viene completata entro la fine del 2026, e incorpora questo beneficio nella sua valutazione per un ammontare di circa €500 milioni, pari al 20% del massimo earn-out.
Il giudizio degli analisti di Equita sul titolo è BUY, con un prezzo obiettivo fissato a €0,36.
I risultati del 2024 di Open Fiber mostrano un solido andamento nel fronte dei ricavi e dell’EBITDA, nonostante la presenza di una perdita netta e di un aumento del debito. L’azione del management, che ha puntato a rafforzare la liquidità e a pianificare investimenti futuri anche attraverso un pacchetto di rifinanziamento e l’aumento di capitale, sembra posizionare il gruppo per affrontare le sfide di un contesto di cassa assorbita fino al 2028.
L'apertura a possibili sinergie con FiberCop e il riconoscimento del beneficio derivante dall’earn-out di TIM evidenziano una strategia orientata a un consolidamento del comparto wholesale, che potrebbe tradursi in un miglioramento dei margini e della redditività nel medio termine.
In questo scenario, la raccomandazione BUY di Equita, con un target price di €0,36, suggerisce che, nonostante le sfide attuali, il titolo potrebbe offrire interessanti opportunità di crescita agli investitori.
Nei giorni scorsi si è inoltre fatta notare molto a Piazza Affari la decisione di Barclays di alzare il prezzo obiettivo su TIM da 0,37 a 0,40 euro.
TIM, azioni nella parte alta dell'ampia fascia laterale tra 20 e 33 centesimi
Il titolo si muove da marzo 2023 all'interno di un'ampia fascia laterale con limite superiore a 0,33 circa e inferiore a 0,20 (e quindi baricentro in area 0,2650). I prezzi attualmente sono quindi prossimi alla resistenza di area 0,33, per arrivare a testarla dovrebbero però lasciarsi alle spalle area 0,31.
La rottura di 0,33 sarebbe un segnale di forza importante, che potrebbe anticipare il test di area 0,3750, dove si colloca il 61,8% di ritracciamento del ribasso dal top del 23 novembre 2021 (riferimento ricavato dalla successione di Fibonacci). Senza la rottura di area 0,33 ed in caso di discese al di sotto di 0,28 il titolo potrebbe scendere a testare in area 0,26 euro la media mobile esponenziale a 100 giorni.
Supporto successivo a 0,2350, linea di tendenza rialzista disegnata dal minimo di agosto 2024, riferimento rilevante anche in ottica di medio periodo.