Manovra, salta la norma sul Pos ma arrivano nuovi ristori: cosa cambia?

di Miriam Ferrari pubblicato:
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Nella prima Manovra del Governo Meloni salta la norma sul Pos: confermato l'obbligo per i commercianti, senza alcuna soglia di esenzione, ma sono in arrivo nuovi ristori. Ecco le ultime novità.

Manovra, salta la norma sul Pos ma arrivano nuovi ristori: cosa cambia?

Non ci sarà un norma sul Pos nella Manovra 2023: questo è quanto rivelano fonti di Palazzo, dopo la presentazione degli emendamenti da parte del Ministero dell'Economia Giancarlo Giorgetti.

L'ultima versione della Legge di Bilancio 2023, quindi, cancella la norma che prevedeva la possibilità per i commercianti di rifiutare i pagamenti con Pos al di sotto dei 60 euro. Le sanzioni restano, ma arrivano nuovi ristori.

Ecco che cosa cambia dal 1° gennaio 2023 e quali sono le regole sul Pos fissate dalla Manovra.

Manovra, salto la norma sul Pos e tetto ai contanti: cosa cambia?

Il Ministro Giorgetti è stato molto chiaro durante la presentazione degli emendamenti alla Manovra 2023 in Commissione, spiegando:

Nell'emendamento che presenterà il governo è prevista l'eliminazione della normativa relativa al Pos.

Il riferimento è all'articolo 69 della Legge di Bilancio 2023, che prevedeva la possibilità per i commercianti di rifiutare i pagamenti elettronici al di sotto della soglia di 60 euro, scesa prima a 40 e poi a 30 euro.

Non solo: viene soppressa anche la norma che innalzava il tetto massimo all'utilizzo del contante fino a 5.000 euro. Il Ministro, infatti, ha voluto allinearsi al parere dell'Europa sulla Manovra finanziaria e difendersi dalle critiche delle opposizioni:

Mi assumo la responsabilità di un errore della Ragioneria.

L'obbligo di dotazione e utilizzo del Pos rimane anche dal 1° gennaio 2023, così come le sanzioni, ma arrivano nuovi ristori per fronteggiare le commissioni che devono sostenere i commercianti nell'accettazione dei pagamenti elettronici.

Manovra 2023, Pos resta obbligatorio: in arrivo nuovi ristori

In merito alle commissioni che i commercianti devono sostenere per l'accettazione dei pagamenti con Pos, il Governo si è detto disponibile a introdurre nuove:

forme di ristoro o risarcimento per gli operatori che si dovranno trovare di fronte ad un maggiore onere per le commissioni.

Non sono stati forniti ulteriori dettagli in merito a ali ristori, ma sembra possibile percorrere la strada verso l'introduzione di nuovi crediti di imposta in compensazione.

Pos, quanto costano le commissioni? Credito di imposta in arrivo

Altroconsumo ha provato a calcolare quanto costano le commissioni sul Pos alle quali devono far fronte i commercianti obbligati all'accettazione dei pagamenti elettronici.

Forniamo tre esempi per chiarire la situazione:

  • commissioni per il pagamento di uno scontrino da 4,50 euro

 

Intesa San Paolo 

Monte dei Paschi di Siena (Nexi)  

 Poste Italiane

 Unicredit

Carte di credito (Visa Mastercard)

 0,50

 0,18

 0,18

 0,2

Carte di debito (Maestro, Visa Electron, Vpay)

 0,50

 0,18

 0,17

 0,17

Pagobancomat

 0,04

 0,16

 0,14

 0,11

  • commissioni per il pagamento di uno scontrino da 25 euro

 

Intesa San Paolo 

Monte dei Paschi di Siena (Nexi)  

 Poste Italiane

 Unicredit

Carte di credito (Visa Mastercard)

 0,65

 1,02

 1

 1,13

Carte di debito (Maestro, Visa Electron, Vpay)

 0,63

 1

 0,95

 0,95

Pagobancomat

 0,75

 0,87

 0,75

 0,61

  • commissioni per il pagamento di uno scontrino da 90 euro

 

Intesa San Paolo 

Monte dei Paschi di Siena (Nexi)  

 Poste Italiane

 Unicredit

Carte di credito (Visa Mastercard)

 2,34

 3,69

 3,6

 4,05

Carte di debito (Maestro, Visa Electron, Vpay)

 2,25

 3,6

 3,42

 3,42

Pagobancomat

 1,62

 3,15

 2,7

 2,25

Per alleviare il peso delle commissioni sul Pos, quindi, il Governo hs pensato di introdurre un bonus sotto forma di credito di imposta al 30% delle spese sostenute dai commercianti, ma solo per coloro che dichiarano un fatturato inferiore a 400.000 euro all'anno.

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