Manovra 2023, obbligo del POS a 60 euro: ecco le nuove regole. Cosa cambia?

di Miriam Ferrari pubblicato:
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Nuove regole sull'obbligo del POS, le cui esenzioni passano da 30 a 60 euro minimi: ecco cosa prevede la Manovra 2023 e come potrebbero cambiare le regole per i commercianti.

Manovra 2023, obbligo del POS a 60 euro: ecco le nuove regole. Cosa cambia?

Scoppia il caos sull'obbligo del POS: con le nuove regole inserite nella manovra 2023 il tetto minimo per l'esenzione passa dai 30 euro attuali ai 60 euro. Ciò significa che i cittadini dovrebbero essere sempre pronti a pagare con le banconote anziché con metodi digitali.

Nelle parole del Ministro per i rapporti con il Parlamento:

Vogliamo dare una segnale di un atteggiamento diverso verso la piccola impresa, il piccolo commercio, l'artigianato. Vogliamo allentare la pressione dello Stato nei loro confronti.

Ma quali sono le novità inserite nella Legge di Bilancio 2023 per quanto concerne l'obbligo del POS? Ecco come potrebbero cambiare le regole dal prossimo anno.

Manovra 2023, obbligo del POS: l'esenzione passa a 60 euro

Mentre il tetto all'utilizzo del denaro contante dovrebbe salire a 5.000 euro dal prossimo 1° gennaio 2023, scoppia la polemica sull'obbligo del POS.

Il Governo ha inserito una norma nella Legge di Bilancio 2023 che pare innalzare l'esenzione dai 30 euro attuali ai 60 euro: una sorta di "occhiolino" agli evasori?

Bisogna specificare, comunque, che ad oggi la Manovra è ancora un disegno di legge (non un decreto), e dunque per entrare in vigore ha bisogno di alcuni passaggi.

Manovra 2023, scoppia la polemica sull'obbligo dal POS

Tuttavia, la norma che il Governo ha voluto inserire ha suscitato le reazioni dell'opposizione. Enrico Letta, per esempio, ha commentato duramente la decisione dell'esecutivo:

è chiaramente un drammatico ritorno indietro, semplicemente un modo per aiutare alcune categorie che non ne vogliono sapere di usare i pagamenti elettronici.

Della stessa linea è anche Giuseppe Conte, mentre le associazioni dei consumatore (Codacons) hanno fatto sapere che tale norma

rappresenta un colpo di spugna che cancella di netto 8 anni di battaglie.

Obbligo del POS: quali sono le regole

Le attuali regole sul POS prevedono l'obbligo di accettazione dei pagamenti elettronici da parte di tutti i commercianti, obbligo che è scattato lo scorso 30 giugno 2022.

Secondo la norma voluta dal Governo Draghi, coloro che non si fossero dotati di strumenti per l'accettazione dei pagamenti elettronici sarebbero stati sanzionabili ai sensi di legge.

  • una sanzione pecuniaria di 30 euro;

  • una sanzione pari al 4% dell'importo rifiutato.

Successivamente è stata approvata l'esenzione dell'obbligo del POS per i tabaccai, limitatamente alla vendita di tabacchi e valori bollati.

Infine, il nuovo Governo Meloni intende innalzare il valore minimo per il quale far scattare l'obbligo a 60 euro, con una conseguenza importante: le sanzioni resterebbero sospese per alcuni mesi, al fine di adeguare la normativa e stabilire eventuali eccezioni alla regola generale.

Resterebbero esclusi, lo specifichiamo, la vendita di beni e servizi di media entità e le corse sui taxi.

POS, una battaglia lunga 8 anni

In realtà, l'obbligo del POS venne introdotto molto prima del Governo Draghi: una norma del 2012 - inserita nel decreto crescita sotto il Governo Monti - prevedeva la dotazione di strumenti elettronici per i commercianti.

Per permettere a tutti di adeguarsi alla norma, però, era slittato il termine dapprima al 1° gennaio 2014, e poi dal 30 giugno 2014.

Tale norma, però, non prevedeva alcuna sanzione per coloro che non si fossero adeguati alla normativa: fu solo il Governo Conte a introdurre - a partire dal 2019 - le dovute sanzioni.

Tali sanzioni sarebbero dovute scattare a partire dal 1° gennaio 2020, ma per svariati motivi slittarono sino al 30 giugno 2022.

Obbligo del POS: il Governo fa marcia indietro

Nel frattempo da Bruxelles arriva un monito: l'abbassamento della soglia minima per l'esenzione dall'obbligo del POS è una spinta a combattere l'evasione fiscale, un traguardo inserito anche nel Pnrr.

Il Governo, quindi, è costretto a fare marcia indietro rispetto a quanto annunciato, spiegando che

sono in corso interlocuzioni con la commissione europea dei cui esiti si terrà conto nel prosieguo dell'iter della legge di bilancio.

Nulla è ancora stato deciso: le regole sono ancora da definire.

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