Leonardo raggiunge il massimo storico grazie alla crescente domanda nel settore difesa e alla nuova struttura organizzativa
pubblicato:BMPS continua il rimbalzo con un +25% in un mese: Deutsche Bank promuove il titolo a "Buy" con target a 8,6 euro

Nuovo massimo storico ieri per Leonardo, che approfitta del via libera da parte del parlamento tedesco al provvedimento che libera le spese militari oltre l'1% del PIL.
A sostenere il settore difesa troviamo anche il mezzo fallimento della telefonata Trump-Putin per il cessate il fuoco in Ucraina: i due leader hanno trovato un accordo solo per uno stop di 30 giorni agli attacchi alle infrastrutture dell'energia. Dopo la telefonata sia la Russia che l'Ucraina hanno lanciato attacchi aerei.
Ed anche sul fronte medio orientale la situazione non sembra vicina ad una svolta, dopo il nuovo bombardamento su Gaza da parte di Israele motivo in più che spinge i titoli legati al settore difesa.
Negli ultimi giorni da segnalare anche l'indiscrezione secondo la quale la divisione Aerostrutture di Leonardo potrebbe acquisire una consistente commessa da Airbus, relativa a parti dell'A220 che verranno prodotte negli stabilimenti di Nola e Pomigliano.
Intanto Bernstein ha incrementato il prezzo obiettivo su Leonardo da 30 a 49 euro.
Qualche giorno fa il gruppo ha annunciato l'approvazione della nuova organizzazione con la costituzione di due Condirezioni Generali: sviluppo commerciale e coordinamento dei programmi di business, affidata a Carlo Gualdaroni, e Strategie, Innovazione e Alleanze Strategiche, affidata a Simone Ungaro.
Leonardo, titolo in fase di forte rialzo, serve prudenza
Graficamente siamo in presenza di un forte rialzo che si protrae ormai da oltre due anni, movimento che ad inizio 2025 ha trovato una nuova spinta che ha permesso al titolo di salire da 25,00 a 49,00 euro circa, lasciando sul percorso due gap a 31,95 e 39,36 euro.
E sono proprio i due gap oltre al forte ipercomprato presente sui principali oscillatori a far tenere alta l'attenzione, dal momento che spesso in situazione simili si sono sviluppati movimenti contrari che hanno portato a ritracciare parte del trend primario.
Nel caso di Leonardo nel breve un primo campanello di allarme scatterebbe sotto 46,00 euro ma dovrebbe poi essere confermato dalla violazione di quota 42,50 per aprire ad un calo più corposo con primo target in area 38,00.
Nuovi segnali di forza invece oltre 50,00 per 53,00 e 55,00 euro.
Banca MPS,
E' proseguito anche ieri il rialzo di BMPS. Il titolo ha guadagnato il 2,49% andando a terminare la seduta a 7,82 euro dopo avere oscillato tra 7,594 e 7,928 euro.
MPS sta vivendo un notevole rimbalzo: dopo l'annuncio dell'OPS il 24 gennaio, il titolo ha guadagnato il 25% nell'ultimo mese, a fronte di un +9% registrato da Mediobanca.
Inizialmente il concambio proposto da MPS mostrava uno sconto di oltre il 15% rispetto alle valutazioni di Mediobanca, ma nel tempo la differenza si è ridotta fino allo 0,5%.
La svolta è arrivata con la promozione di Deutsche Bank, che ha aggiornato la sua raccomandazione da hold a buy, aumentando il target price su MPS da 7,5 a 8,6 euro.
Gli analisti sottolineano che il rimbalzo delle quotazioni di MPS riflette un significativo cambio di strategia, con l'azienda che passa da un modello standalone a uno di consolidamento, pur rimanendo attualmente a sconto del 15% rispetto ai peer.
Tra le opportunità trascurate, si evidenzia la potenziale accelerazione della politica di distribuzione e il leverage del bilancio di Mediobanca.
Parallelamente, un analista di Deutsche Bank ha stimato che solo il 3-6% degli utili di Mediobanca potrebbe essere a rischio in caso di fusione, senza compromettere un eventuale upgrade degli utili o del dividendo per azione.
Tuttavia, Banca Akros conferma una posizione neutral su Mediobanca con un target price di 17,6 euro, evidenziando preoccupazioni riguardo alle "dissinergie" derivanti dall'offerta di MPS.
In sintesi, mentre MPS viene promossa come buy grazie al forte rimbalzo e alle opportunità di distribuzione, il mercato resta attento all'evoluzione del consolidamento di Mediobanca e alle dinamiche di valutazione che ne derivano.
Banca MPS, prossima la resistenza rilevante degli 8 euro
MPS si è avvicinato ieri ad una resistenza rilevante: a 8 euro si colloca la proiezione del 100% dell'ampiezza del movimento dal minimo di novembre al massimo di maggio 2024 calcolata dal minimo di agosto 2024.
Senza il superamento di area 8 il titolo potrebbe andare incontro ad una fase correttiva, con primo target a 7,20, area di massimi a gennaio, e successivo a 6,80, area di transito della media mobile esponenziale a 50 giorni.
La rottura degli 8 euro permetterebbe invece di iniziare a considerare possibili movimenti fino a 10,40 circa, con resistenza intermedia, solida, a 9 euro circa.