Leonardo accelera, PIF potrebbe essere la soluzione per Aerostrutture

di Simone Ferradini pubblicato:
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Altro record per le azioni del gruppo guidato da Roberto Cingolani che conferma il dialogo con il fondo saudita

Leonardo accelera, PIF potrebbe essere la soluzione per Aerostrutture

Eccellente performance ieri per Leonardo che riesce, in una seduta decisamente negativa per il mercato italiano, a chiudere in rialzo del 3,97%, oltretutto mettendo a segno il nuovo massimo storico a 39,14 euro. Le azioni del gruppo attivo nei settori Aerospazio, Difesa & Sicurezza prolungano quindi la loro corsa alimentata soprattutto dalle prospettive di incremento strutturale delle spese militari globali e dell'Unione Europea in special modo.

Bloomberg, trattative con PIF su Aerostrutture

Al flusso di notizie positive - tra cui i recenti risultati preliminari 2024 in crescita e superiori o al peggio in linea con la guidance fornita dal gruppo - oggi si è aggiunta l'indiscrezione di Bloomberg secondo cui PIF, il fondo sovrano dell'Arabia Saudita, ha avviato trattative con Leonardo per l'ingresso della divisione Aerostrutture. Si ipotizza che Leonardo possa creare un un impianto di produzione per l'aviazione civile in Arabia Saudita.

Il rumor ha avuto un effetto positivo in quanto se rispondesse a realtà e se si arrivasse a un accordo potrebbe segnare un punto di svolta per una parte del gruppo Leonardo che da anni è in difficoltà. I problemi sono arrivati con la pandemia del 2020 e il conseguente brusco stop degli ordini. Aerostrutture produce e assembla grandi componenti strutturali per velivoli di ogni tipo ed è partner di Boeing, Airbus, ATR e Falcon (Dassault Aviation). Il COVID ha quasi azzerato il traffico aereo e bloccato i piani di sviluppo e rinnovamento flotte di tutti i vettori del mondo.

La crisi di Aerostrutture

Aerostrutture ha subito nel 2020 una flessione del 75-80 per cento del carico di lavoro entrando in una crisi profondissima dalla quale non è ancora uscita. Nel piano industriale 2024-2028 annunciato nel marzo scorso si indicava il ritorno in nero a livello di EBITA - il principale indicatore di redditività del gruppo - a fine 2025. Secondo i dati preliminari nel 2024 l'EBITA si è attestato a -151 milioni di euro, unica divisione in rosso del gruppo.

Con i sauditi per staccarsi da Boeing

L'arrivo dei sauditi potrebbe apportare un contributo decisivo per portare definitivamente Aerostrutture fuori dalla crisi. Resta da capire il tipo di operazione dato che a novembre l'a.d. Roberto Cingolani aveva garantito ai sindacati che la divisione non sarà venduta. Intanto però ieri a fine pomeriggio il manager ha confermato a Rsu Fim, Fiom e Uilm di Leonardo Grottaglie che il dialogo con PIF è in corso - peraltro i rappresentati di PIF hanno visitato gli impianti di Nola, Pomigliano, Foggia e Grottaglie - e che è necessaria una partnership internazionale per risolvere il problema del peso di Boeing su ordini e ricavi. Cingolani ha anche confermato che Aerostrutture non sarà ceduta.