Nexi brilla a Milano, piacciono cedole e buyback

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
6 min

Un 2024 in crescita e una guidance positiva per la società dei pagamenti, la generazione di cassa permette remunerazioni più generose. Il mercato apprezza, ma serviranno molte altre conferme

Nexi brilla a Milano, piacciono cedole e buyback

Seduta di forti acquisti sul titolo Nexi dopo la comunicazione dei risultati del 2024 e l’annuncio di una politica di remunerazione dei soci più generosa che in queste ore sembra ingolosire il mercato.

Il titolo di Nexi ha avviato in maniera effervescente quest’ultima seduta di ottava e in queste ore segna un corposo rialzo del 9,78% a 5,096 euro, dopo una sospensione al rialzo e il passaggio di mano di volumi importanti.

Nexi, un 2024 in crescita, la generazione di cassa si consolida

I risultati del 2024 del colosso italiano dei pagamenti digitali guidato dal CEO Paolo Bertoluzzo mostrano ricavi in crescita del 5,1% a 3,514 miliardi di euro. Il dato è sostanzialmente in linea raccolto dalla società tra gli analisti a 3,517 miliardi.

Nel consolidato si segnalano le performance positive delle tre divisioni: Merchant Solutions +6,3% a 1,996 mld; Issuing Solutions +4,2% a 1,128 mld; Digital Banking Solutions +1,6% a 389,2 milioni. Risultati anche questi sostanzialmente allineati al consensus.

Le aree principali del business si rivelano solide e in crescita con allargamenti della base clienti, maggiori volumi con gli international schemes (sia per il merchant, che per l’issuing).

L’ebitda di Nexi nel 2024 è cresciuto del 7,1% a 1,863 miliardi (consensus 1,864 mld) e le performance della gestione caratteristica si sono confermate robuste anche nel quarto trimestre con un +6,7% Si segnala che questi dati comportano un ricco ebitda margin del 53%

Nexi chiude il 2024 con un utile netto di 731 milioni di euro in crescita del 4,1%
L’utile netto per azione normalizzato è balzato dell’11% a 0,59 euro (consensus € 0,60)

Gli investimenti in immobilizzazioni, i capex totali, sono calati nel 2024 del 10,7% a 443 milioni di euro. Il gruppo Nexi ha tagliato del 20% i costi di trasformazione e integrazione a 92,9 milioni. e sull’efficienza.

Così durante l’anno la PFN gestionale si è posta a 4,971 miliardi di euro, pari a 2,7 volte l’ebitda (leva finanziaria PFN/Ebitda in calo e a 2,4x se si escludesse il buyback eseguito).

Tutte componenti che contribuiscono alla generazione di cassa in eccesso balzata a 717 milioni di euro nel 2024 (+19%), oltre le attese di alcuni analisti.

In linea con il consensus anche la guidance per il 2025 sui ricavi in crescita low-to-mid-single digit a/a (“influenzata da impatti eccezionalmente elevati relativi alla vendita dei business di acquiring da parte di alcune banche e a rinegoziazioni di contratti rilevanti in termini di size”) e l’EBITDA margin ad almeno 50 punti base con un excess cash generation di almeno 800 milioni di euro.

Nexi, più generosi con i soci

La generazione di cassa di Nexi è un aspetto chiave dei dati di oggi per comprendere lo scatto del titolo in Borsa.

Il CEO Paolo Bertoluzzo ha infatti sottolineato che la società ha raggiunto l’anno scorso lo status di Investment Grade, ha ridotto ancora la leva finanziaria e ha iniziato a restituire capitale agli azionisti.

Già l’anno scorso infatti Nexi ha lanciato e completato un piano di riacquisto di titoli propri (buyback) da mezzo miliardo effettuato tra maggio e settembre (cancellate alla fine 82.947.413 azioni proprie).

La politica di restituzione di valore ai soci oggi si conferma e si consolida.

Ieri il cda di Nexi ha approvato l’intenzione di destinare la maggior parte della cassa in eccesso agli azionisti. Così sono nati i target di remunerazione del 2025 che ora prevedono la restituzione ai soci di ben 600 milioni di euro quest’anno. Un balzo del 20% rispetto al 2024 e un rendimento implicito del 10% sui prezzi dell’azione.

Ben 300 milioni di euro andranno nel dividendo che sarà proposto all’assemblea del prossimo 30 aprile 2025, significa una cedola di 0,25 euro per azione.

A queste cedole si aggiungerà un nuovo buyback da 300 milioni per l’anno, destinato a restituire al titolo il valore che merita anche in Borsa.

Sono queste novità, dividendi e buyback in queste dimensioni, che incoraggiano, secondo la maggior parte degli analisti, i rialzi di Nexi di oggi.
Lo pensano diverse banche d’affari che promuovono dati e indicazioni.
UBS conferma infatti un consiglio di acquisto con prezzo obiettivo a 8 euro (buy).
Così anche Banca Akros (buy, target price a 8 euro).
Equita SIM conferma un buy con target price a 9 euro.

I dati di Nexi sono stati positivi e sostanzialmente in linea con il consensus e già questo è un risultato a fronte delle indicazioni deludenti giunte di recente dalla concorrente francese Worldline.
La crescita della cassa in eccesso ha però battuto diverse attese e la politica di remunerazione dei soci più generosa è stata una sorpresa positiva che il mercato ha mostrato subito di accettare.

Nexi, rally importante, ma il titolo ha molte sfide da vincere

La reazione dei corsi di oggi è stata vigorosa e comprende anche una sospensione al rialzo del titolo e un gap up in avvio di sedute. A metà giornata Nexi guadagna il 9,22% e si porta a 5,07 euro dopo un allungo a 5,128 che ha temporaneamente forzato gli importanti ostacoli posti dai minimi del 5 agosto scorso a 5,05 euro.
Il movimento ha un suo peso confermato dai volumi, ben 14,14 milioni di pezzi già passati di mano contro una media giornaliera dell’ultimo mese prossima ai 7 milioni di azioni, e dal superamento al rialzo della media mobile esponenziale a 50 sedute (in transito a 4,95). L’azione di Nexi ha però dimostrato una storica debolezza a Piazza Affari.

Il titolo è reduce da un aggiornamento dei minimi storici a 4,366 euro appena lo scorso 11 febbraio e soltanto negli ultimi 12 mesi ha persa circa il 30% del proprio valore, mentre negli ultimi anni le perdite sono ancora maggiori con il titolo che era arrivato sopra i 19,4 euro nel 2021 e da allora è costantemente sceso. I prossimi obiettivi sono in area 5,21 euro sui minimi di novembre e dicembre che incrociano oggi la media mobile esponenziale a 100 sedute. In zona 5,53 euro i successivi ostacoli.

Il titolo Nexi dovrà insomma lavorare diverse resistenze prima di fornire i primi timidi segnali di inversione del trend ribassista e fornire conferme a mercati che sono rimasti scottati molto spesso in passato. Il pericolo di ritorni a 4,84 o in area 4,6 euro rimane presente e serviranno appunto ulteriori segnali.

Potranno in parte contribuire i persistenti rumors su eventuali operazioni straordinarie. Si è parlato a più riprese di una possibile fusione con Worldline, mentre il mercato invia segnali di consolidamento, ma secondo Reuters il governo italiano è freddo su questa ipotesi e ritiene che l’impatto occupazionale sul fronte francese potrebbe creare grandi difficoltà.

Di recente CDP è salita al 18,24% di Nexi (acquistando un pacchetto del 3,61% da Poste), ma ci sono diversi altri azionisti di peso da Hellman & Friedman (20,3%) a Mercury UK Holdco (9,43%), a Eagle (6,08%).
Sono investitori di lungo periodo che probabilmente non hanno fretta di liquidare posizioni con probabili minusvalenze e probabilmente preferiscono a questo punto aspettare di incassare dalla generazione di valore organica del gruppo.