Iveco reduce da un rally inatteso

di FTA Online News pubblicato:
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Pirelli, "Official Tyre Partner" dell'Australian Open di tennis

Iveco reduce da un rally inatteso

Ottima performance ieri per Iveco, il titolo ha infatti guadagnato il 5,83% a 10,105 euro. I prezzi nel corso della seduta hanno oscillato tra 9,472 e 10,185 euro. Stamane scattano le prese di beneficio e l'azione cede lo 0,94% riportandosi a 10,01 euro.

Iveco ha ufficializzato il completamento della cessione della piena proprietà di Magirus GmbH a Mutares, in linea con quanto stabilito nell'accordo del 13 marzo 2024. A seguito di questa operazione, la business unit dedicata ai veicoli antincendio è stata riclassificata come "Discontinued Operations" già a partire dal primo trimestre del 2024.

La notizia non introduce nuovi elementi rispetto a quanto comunicato precedentemente, ma rappresenta un ulteriore passo verso l'uscita di Iveco da un segmento di business considerato non strategico. Magirus, specializzata nella produzione e vendita di veicoli e attrezzature per il mercato dei mezzi antincendio, aveva registrato nel 2023 un fatturato di circa 300 milioni di euro (pari al 2% del totale delle vendite di Iveco), ma con un EBIT rettificato negativo di 35 milioni di euro.

Questa cessione, pur già anticipata dal mercato, è vista in modo positivo dagli analisti in quanto consente a Iveco di concentrarsi su settori più redditizi e di migliorare l'efficienza complessiva del gruppo.

Morgan Stanley ha rivisto al ribasso il prezzo obiettivo di Iveco, portandolo da 14 a 12,5 euro, mantenendo una raccomandazione equal-weight. Gli analisti sottolineano che, sebbene il titolo resti volatile, il gruppo dovrebbe raggiungere gli obiettivi previsti per il 2024. Tuttavia, nel 2025 potrebbero emergere pressioni sui prezzi, un fattore che invita alla prudenza.

Mediobanca Research, dal canto suo, conferma una visione neutral su Iveco. La società ha completato la cessione di Magirus GmbH e delle sue controllate operanti nel settore dei mezzi antincendio a Mutares, in base agli accordi definiti a marzo 2024. Questa operazione non dovrebbe avere un impatto significativo sulle stime di consenso per l’Ebit del gruppo, rendendola un evento neutro dal punto di vista degli analisti.

Intesa Sanpaolo, invece, mantiene un approccio più ottimista, confermando la raccomandazione buy con un target price di 16,8 euro. La banca vede positivamente la cessione di Magirus, nonostante fosse già stata anticipata dal mercato. L’operazione permette a Iveco di uscire da un segmento non strategico e in perdita, migliorando così la redditività complessiva del gruppo.

In sintesi, mentre Morgan Stanley e Mediobanca mantengono un approccio prudente, Intesa Sanpaolo vede nella cessione di Magirus un passo positivo verso una maggiore efficienza e redditività, con prospettive di crescita a medio termine.

Con il rialzo di ieri Iveco si è avvicinato alla resistenza di area 10,20/25 euro (massimi di ottobre e novembre), ostacolo che se superato dovrebbe aprire la strada almeno alla ricopertura del gap del 24 luglio a 11,66 euro. Ulteriori conferme in questo senso verrebbero dalla rottura di 10,75, lato alto del canale crescente che contiene le oscillazioni dei prezzi dal minimo di agosto. Resistenza critica di medio periodo poi a 12,20 euro, ostacolo oltre il quale diverrebbe credibile uno scenario rialzista verso i 14/15 euro. Solo sotto area 9,80 rischio di ripensamento da parte del mercato, probabile in quel caso il test del supporto a 9 euro circa, base del canale citato. Alla violazione anche di quei livelli probabile il ritorno sul minimo di agosto a 7,89 euro.

Pirelli, segnali di reazione dal titolo dopo il consolidamento

Seduta archiviata poco distante dalla chiusura del giorno precedente quella di ieri per Pirelli & C. Il titolo è salito nel corso della giornata fino a toccare un massimo a 5,702 euro prima di tornare sui propri passi azzerando i guadagni accumulati.

Gli analisti di Exane BNP Paribas hanno alzato il giudizio su Pirelli & C portandolo a Outperform da Neutral con prezzo obiettivo che sale da 5,80 a 6,70 euro. Il broker francese sottolinea l'ottimo margine EBIT, la politica dei dividendi e l'appetibile quotazione attuale. Da segnalare inoltre il ritorno di Pirelli nel mondo del Tennis dopo un'assenza di oltre 50 anni.

Pirelli sarà infatti "Official Tyre Partner" dell'Australian Open di tennis che partiranno domenica 12 gennaio. In passato, dal 1930 fino agli anni settanta, il gruppo aveva prodotto palline da tennis che erano diventate un simbolo di quel periodo, ora con la grande risonanza che ha il Tennis a livello mondiale, Pirelli ha voluto ampliare la propria presenza nel mondo dello sport dopo la vela, gli sci e soprattutto il motorsport.

Graficamente il titolo sta tornando a dare segnali di risveglio dopo la prolungata pausa di consolidamento che si è sviluppata tra maggio e novembre 2024. Il superamento in area 5,35 della linea di tendenza che scendeva dal picco del 10 maggio a 6,3140, dopo quello della media esponenziale a 50 sedute, ora a 5,35 circa, hanno dato credibilità al rimbalzo, riportando i corsi in prossimità di area 5,80/5,85, prossimo impegnativo scoglio sulla via del rialzo. Oltre 5,85 si farebbe probabile il ritorno sui citati massimi del 2024 a 6,30 circa e verrebbero gettate le basi per la ripresa del trend rialzista di lungo corso in atto da ottobre 2023. Le prospettive di crescita verrebbero seriamente minacciate dal ritorno al di sotto di 5,35, supporto successivo a 5,20 euro.