Finanza e Mercati, oggi in focus Iveco ed Eni

di FTA Online News pubblicato:
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Iveco limita i danni, la recente reazione necessita di conferme. Eni colloca il 10% di Saipem a 1,970 euro per azione

Finanza e Mercati, oggi in focus Iveco ed Eni

Iveco limita i danni, ma la recente reazione ha bisogno di conferme

Iveco ha limitato i danni in una seduta decisamente negativa per la borsa italiana. Il titolo ha ceduto lo 0,34% attestandosi a 11,595 euro dopo aver sottoscritto un finanziamento da 150 milioni di euro con Cassa Depositi e Prestiti (CDP) per la realizzazione di nuovi progetti in Italia dedicati a ricerca, sviluppo e innovazione. Iveco Group svilupperà tecnologie e architetture innovative nel campo della propulsione elettrica, nonché soluzioni di guida autonoma, digitalizzazione e connettività dei veicoli volti ad aumentare efficienza, sicurezza, comfort di guida e produttività.

Gli investimenti oggetto del finanziamento, che avrà un profilo di ammortamento a 5 anni, verranno realizzati in Italia entro la fine del 2025.

Il titolo ha corretto metà circa del rialzo partito a novembre e culminato sui record di aprile a 14,80 euro, arretrando a fine maggio fino a quota 10,50. Da tale livello è stata accennata una reazione che ora necessita di conferme per trasformarsi in qualcosa di più di una semplice correzione tecnica.

I prezzi dovranno innanzi tutto posizionarsi oltre 12,00 euro per poi andare ad attaccare a 12,60 circa il picco dello scorso 10 maggio. Probabile, in caso di successo, il riavvicinamento ai citati record in area 14,80.

Discese sotto 10,95 invece confermerebbero la fase di debolezza dei corsi facendo salire le probabilità di copertura del gap up lasciato aperto a febbraio a 9,9680, riferimento nei dintorni del quale troviamo anche il 61,8% di ritracciamento del suddetto rialzo, riferimento di grande spessore nello scenario grafico di lungo periodo del titolo.

Eni colloca con un accelerated bookbuilding il 10% di Saipem

Eni ha terminato la seduta di martedì in calo dello 0,85% a 13,988 euro. Il gruppo ha ceduto 199.556.000 azioni ordinarie di Saipem, equivalenti al 10% del capitale sociale della società, a investitori istituzionali tramite una procedura di accelerated bookbuilding. Le azioni sono state vendute a 1,970 euro ad azione (ieri il titolo ha chiuso in calo a 2,065 euro, prima della conferma dei valori della cessione). 

Il valore dell'operazione è stato dunque di 393 milioni di euro. Nonostante la vendita, il controllo di Saipem rimane congiunto tra Eni e Cdp Equity, grazie a un patto parasociale.

Dopo il collocamento Eni controlla il 21,19% circa delle azioni ordinarie di Saipem e insieme a CDP Equity mantiene in un patto di sindacato che vincola il 25% del capitale della società. Sia Eni, che CDP Equity hanno infatti conferito al patto il 12,5% ciascuno del capitale di Saipem. Complessivamente quindi l'azionariato di Saipem vede oggi Eni al 21,193% e CDP Equity al 12,82% circa.

Il collocamento è stato gestito da un consorzio di banche composto da Citigroup, Goldman Sachs International, Intesa Sanpaolo, Natixis e UniCredit, che agiranno come joint global coordinators e joint bookrunners.

Eni si è impegnata con i bookrunners a non vendere ulteriori azioni di Saipem sul mercato per un periodo di 180 giorni, salvo eccezioni concordate.

Questa transazione permette a Eni di liberare liquidità senza compromettere il controllo strategico su Saipem, mantenuto congiuntamente con Cdp Equity. Eni sta mettendo sotto pressione il supporto a 13,95/14,00 euro, base della fase laterale disegnata dal massimo dello scorso ottobre.

La violazione di quel supporto potrebbe avviare un ribasso consistente: le oscillazioni degli ultimi mesi si dimostrerebbero un doppio massimo, figura ribassista con target a 12 euro circa.

Solo oltre i 15 euro il rischio di essere in presenza di un doppio massimo verrebbe allontanato e i prezzi potrebbero tentare il test della parte alta della fascia laterale, resistenza critica anche di medio periodo in area 15,80 euro.