Intesa Sanpaolo si avvicina ai giganti bancari europei

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
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Prospettive positive per i profitti delle banche nonostante i tagli dei tassi della Bce

Intesa Sanpaolo si avvicina ai giganti bancari europei

Intesa Sanpaolo si avvicina ai big bancari europei

Ieri Intesa Sanpaolo ha superato i 70 miliardi di euro di capitalizzazione di mercato, raggiungendo i 71,83 miliardi, avvicinandosi così ai giganti bancari europei come BNP Paribas (71,92 miliardi) e Santander (70,85 miliardi).

Unicredit, altra banca italiana di rilievo, si attesta a 65,4 miliardi. Le azioni di Intesa Sanpaolo hanno registrato un incremento del 2,61%, chiudendo a 3,876 euro, consolidando ulteriormente la sua posizione tra i leader del settore bancario in Europa.

La fase di inasprimento della politica monetaria si è invertita nel giugno 2024

Nel corso del 2022 e del 2023, le banche centrali, inclusa la Banca Centrale Europea (BCE), hanno aumentato i tassi di interesse per contrastare l'inflazione e stabilizzare l'economia.

Tuttavia, questa fase di inasprimento della politica monetaria si è invertita nel giugno 2024, quando la BCE ha annunciato il suo primo taglio dei tassi.

Nonostante la riduzione del numero di banche in Europa, dovuta a consolidamenti e uscite dal mercato, il settore bancario ha registrato buone performance nel 2023, con un aumento del reddito operativo, un miglioramento del rendimento del capitale proprio (ROE) e migliori rapporti costi/ricavi.

In particolare, il ROE delle banche europee è aumentato di oltre due punti percentuali rispetto al 2022.

HSBC resta la banca più grande in Europa

Tra le banche tradizionali, HSBC, con sede a Londra, è rimasta la più grande in Europa per totale attivi, raggiungendo oltre 2,9 trilioni di dollari nel 2023.

BNP Paribas e Crédit Agricole hanno seguito da vicino, entrambe con oltre 2,7 trilioni di dollari di attivi.

HSBC si è anche confermata come il marchio bancario più prezioso e la più grande banca per capitalizzazione di mercato in Europa, consolidando il suo dominio nel settore.

Gli ultimi anni hanno messo alla prova il settore bancario europeo

Gli ultimi anni hanno messo alla prova il settore bancario europeo, dalla pandemia di COVID-19 alla crisi bancaria del 2023, sottolineando l'importanza di istituzioni finanziarie resilienti.

Mentre le banche centrali adeguano le loro politiche, sia le banche tradizionali che i leader del fintech sono ben posizionati per mantenere la stabilità e favorire la crescita, adattandosi alle condizioni economiche in evoluzione e alle esigenze dei clienti.

Dopo il primo taglio dei tassi della BCE a giugno, l'istituto ha mantenuto invariati i tassi nella riunione di luglio per poi ridurli nuovamente di 0,25 punti percentuali a settembre.

Questo secondo taglio dei tassi potrebbe influire sui margini di interesse netti (NII) delle banche, anche se la loro riduzione non sarà immediata né uniforme.

Infatti, gli swap sui tassi d'interesse, strumenti utilizzati dalle banche per coprirsi dal rischio, sono leggermente aumentati nel secondo trimestre del 2024, ritardando la piena trasmissione della riduzione dei tassi all'economia reale.

Inoltre, il passaggio dai depositi overnight a quelli a termine è rallentato, diminuendo la pressione sui margini.

I profitti delle banche restano saldi

Guardando al secondo trimestre 2024 e oltre, i profitti delle banche saranno trainati principalmente dall'aumento dei ricavi da commissioni e dai bassi costi del credito, mentre i NII varieranno a seconda delle aree geografiche ma rimarranno relativamente alti.

I proventi non legati agli interessi potrebbero beneficiare della solidità dei mercati dei capitali, aumentando i guadagni in attività come l'investment banking, la gestione patrimoniale e il brokeraggio.

Le banche dell'Europa meridionale, avendo trasferito in misura minore gli aumenti dei tassi precedenti, dovrebbero mantenere forti i loro NII.

Inoltre, grazie alla copertura finanziaria, l'impatto dei successivi tagli sui NII sarà mitigato, mantenendo livelli di redditività elevati anche nei prossimi trimestri.

Intesa Sanpaolo supera una forte resistenza

Intesa Sanpaolo ha fatto registrare giovedì a 3,876 euro la chiusura di seduta più alta dell'anno. Il titolo si è mosso all'interno di una fase laterale a partire dal massimo di maggio a 3,769 euro, il rialzo delle ultime ore potrebbe essere il segnale di ripresa dell'uptrend che si era disegnato dal minimo di fine 2023.

Se i prezzi riusciranno a mantenersi al di sopra di area 3,75 euro nel prossimo futuro il titolo potrebbe puntare al test dei 4,10 euro, lato alto di un gap che si era aperto a maggio 2008. La resistenza successiva è a 4,50 euro.

Sotto area 3,75 verrebbe invece il dubbio di essere in presenza di un falso segnale rialzista, una "bull trap", situazione che spesso anticipa movimenti estesi in direzione opposta.

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