Buoni fruttiferi postali, imposta di bollo da pagare entro il 31/12: chi la paga e come calcolarla

di Valentina Zappalà pubblicato:
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Come si calcola l'imposta di bollo sui buoni fruttiferi postali? Chi deve pagarla? Quando scade? In questa sintetica guida cercheremo di scoprirlo, analizzandone anche gli importi minimi e massimi.

Buoni fruttiferi postali, imposta di bollo da pagare entro il 31/12: chi la paga e come calcolarla

La scadenza del 31 dicembre 2022 è vicina: in molti iniziano dunque ad interrogarsi in merito all’imposta di bollo da pagare sui buoni fruttiferi postali.

L’imposta di bollo in questione, infatti, va pagata per ogni annualità, e quella del 31 dicembre rappresenta la data di scadenza annuale.

In questa sintetica guida analizzeremo gli importi dovuti e a quanto ammonta l’imposta sui buoni fruttiferi postali. Capiremo poi come si calcola con esattezza e, soprattutto, chi sarà tenuto a saldare questa sorta di tassa sul possesso dei buoni fruttiferi.

Imposta di bollo sui buoni fruttiferi postali: che cos’è?

Quando parliamo di imposta di bollo sui buoni fruttiferi postali ci riferiamo alla tassa sul possesso di buoni fruttiferi postali. Anche tali buoni, infatti, costituiscono cumulo con gli altri prodotti finanziari posseduti.

L’imposta è prevista su tutti i buoni fruttiferi emessi in seguito alla data del 1° gennaio 2009. Non importa che il buono fruttifero postale sia dematerializzato o cartaceo. A partire dalla data in questione, tutti i buoni emessi, nel caso in cui superino una determinata cifra che analizzeremo a breve, sono tenuti a pagare l’imposta annuale.

Il bollo sui buoni, per essere più specifici, si paga per ogni anno e scatta al 31 dicembre. Nel caso di chiusura del bfp, l’imposta viene calcolata in base al numero di giorni in cui il libretto era ancora in attivo durante l’anno di chiusura.

Buoni fruttiferi postali, imposta di bollo da pagare entro il 31/12: chi la paga e come calcolarla

Ma come si calcola l’imposta di bollo sui buoni fruttiferi postali e chi deve pagarla? Per quanto riguarda l’ultima parte della domanda, tutti i possessori di bfp con saldo superiore a 5.000 euro sono tenuti a pagare il bollo.

Questo significa che i possessori di buoni con importo superiore a 5.000 euro dovranno pagare l’imposta. Attenzione, il tetto da 5.000 euro non vale solo per singolo buono, ma anche cumulando il valore di tutti i bfp posseduti da un singolo.

Tuttavia, il saldo del bollo non avviene ogni anno. Sebbene l’imposta scatti alla fine di dicembre di ogni anno, il proprietario sarà tenuto al saldo totale soltanto nel momento in cui richiederà il rimborso del bfp.

Quindi, si tratta di un’imposta che viene cumulata: il saldo avverrà al momento di riscatto dei buoni fruttiferi postali.

Per quanto riguarda, invece, il calcolo dell’importo da saldare al momento del riscatto del buono, Cassa Depositi e Prestiti ha stabilito un ammontare minimo, che equivale alla cifra di 34,20 euro per le persone fisiche. Se il proprietario del bfp non è una persona fisica, l’importo minimo dell’imposta viene innalzato a 100 euro.

Per calcolare l’importo dovuto, basta seguire la seguente tabella:

Percentuale imposta dovuta

Anno di riferimento

0,10%

anno 2012

0,15%

anno 2013

0.20%

a partire dall’anno 2014

Imposta di bollo sui buoni fruttiferi postali: specificità annuali

Per il calcolo dell’imposta di bollo sui buoni fruttiferi postali, bisogna tener conto anche delle seguenti specificità. Innanzitutto, per l’anno 2012 è stato previso non solo un tetto minimo, ma anche un importo massimo, ossia 1.200 euro.

Per l’anno seguente, invece, è stata prevista una variazione all’importo del bfp nel caso di possessori che non rientrano nella categoria delle persone fisiche.

Infatti, per soggetti diversi da persona fisica che, nel 2013, possedevano buoni fruttiferi postali, l’imposta di bollo scatta alla soglia dei 4.500 euro.