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Hera, acquisti sul titolo la settimana scorsa e conferme da Intesa

di FTA Online News pubblicato:
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Buona l'ottava anche per Saipem

Hera, acquisti sul titolo la settimana scorsa e conferme da Intesa

Hera, il prezzo obiettivo è a 3,9 euro per Intesa

Hera al rialzo venerdì: il titolo ha guadagnato l'1,43% a 3,402 euro dopo avere oscillato tra 3,322 e 3,432 euro. Recentemente Intesa Sanpaolo ha aumentato il prezzo obiettivo su Hera da 3,7 a 3,9 euro, mantenendo la raccomandazione "buy".

Gli analisti confermano la loro visione positiva sul titolo, sottolineando l'apprezzamento per la visibilità degli utili e il profilo a basso rischio dell'azienda, combinati con un sano profilo di redditività e bilancio.

Nel primo trimestre del 2024, i ricavi del Gruppo Hera hanno registrato un significativo calo del 41,6%, passando da 5.628,9 milioni di euro dello stesso periodo nel 2023 a 3.285,8 milioni di euro. Questo decremento è stato principalmente causato dalla riduzione dei prezzi delle commodity energetiche, dalle minori attività di intermediazione e dalla diminuzione delle opportunità legate agli incentivi di efficienza energetica negli edifici abitativi.

Tuttavia, questa contrazione è stata parzialmente compensata dai maggiori volumi di energia elettrica venduti, grazie anche al significativo sviluppo commerciale.

Nonostante la diminuzione dei ricavi, il margine operativo lordo adjusted (MOL) del gruppo è aumentato dell'1,7%, raggiungendo i 417,1 milioni di euro. Questo risultato dimostra la resilienza del gruppo nonostante la normalizzazione dei prezzi delle commodity.

La crescita del MOL è stata sostenuta principalmente dal contributo del ciclo idrico, che ha apportato 9,8 milioni di euro, dalle buone performance dell'area elettrica e dell'area ambiente, che sono cresciute rispettivamente di 3,5 e 2 milioni di euro, e dagli altri servizi, che hanno contribuito con 1,4 milioni di euro.
Questi aumenti hanno compensato la flessione dell'area gas, che ha visto una diminuzione di 9,8 milioni di euro a causa della cessazione del contributo del superecobonus.

Il risultato operativo netto adjusted è aumentato del 4,2%, arrivando a 245,9 milioni di euro. Questo miglioramento è stato favorito anche da minori accantonamenti al fondo svalutazione crediti, dovuti alla normalizzazione dei prezzi delle materie prime e ai minori volumi di gas.
Dopo aver considerato le imposte, che hanno inciso per il 28% principalmente a causa dei minori benefici fiscali registrati nel primo trimestre del 2024, l'utile netto adjusted è aumentato del 9,3%, raggiungendo i 153,3 milioni di euro. L'utile netto di pertinenza degli azionisti adjusted del gruppo è migliorato dell'11,6%, arrivando a 143,1 milioni di euro.

Questi risultati confermano la capacità del gruppo di creare valore per tutti gli stakeholder, in linea con le aspettative del Piano. L'impegno sugli investimenti operativi del gruppo, al lordo dei contributi in conto capitale, ha confermato i programmi strategici ed è rimasto in linea con l'anno precedente, con 156,8 milioni di euro investiti rispetto ai 155,7 milioni di euro del 31 marzo 2023. Gli investimenti sono stati principalmente destinati a interventi su impianti, reti e infrastrutture, includendo anche adeguamenti normativi, soprattutto nella distribuzione del gas per la sostituzione massiva dei contatori e nell'ambito depurativo e fognario.

Infine, l'indebitamento finanziario netto complessivo è risultato pari a 3.986,6 milioni di euro, con un lieve aumento del 4,2% rispetto ai 3.827,7 milioni di euro di fine 2023.
Il rapporto debito netto/MOL adjusted si è attestato a 2,66x, confermando la solidità finanziaria dell'azienda.

Il titolo si è mosso dal massimo di metà maggio a 3,59 euro all'interno di un canale ribassista, una coppia di linee parallele che ha contenuto le oscillazioni dei prezzi, la cui base è stata toccata il 17 giugno dal minimo di quota 3,22, praticamente coincidente con la media mobile esponenziale a 100 giorni, supporto rilevante anche in ottica di medio periodo.

Questo canale ha le caratteristiche di una bandiera (o "flag") di continuazione, ovvero di una pausa correttiva del rialzo in atto dai minimi di ottobre 2023. La rottura del lato alto del canale, a 3,50 circa, confermerebbe questa ipotesi prospettando non solo un nuovo test di area 3,59 ma anche il superamento di quei livelli con target a 4 euro circa.

Sotto i 3,20 euro l'ipotesi rialzista verrebbe messa in discussione, supporto in quel caso a 3,10, minimo del "martello" dell'11 aprile. Con la violazione di quei livelli rischio di cali verso area 2,80 euro.

Saipem, risultati attesi a luglio

Ultima seduta della settimana al rialzo per Saipem. Il titolo ha guadagnato l'1,17% a 2,154 euro. I prezzi hanno oscillato tra 2,121 e 2,181. Saipem pubblicherà i risultati trimestrali il prossimo 24 luglio a mercati chiusi. La conferenza telefonica per discutere i risultati avrà luogo il 25 luglio in mattinata.

La settimana scorsa si è appreso che Norges Bank detiene una partecipazione del 3,082% del capitale di Saipem in diretta proprietà. Questo è quanto emerge dalle comunicazioni relative alle partecipazioni rilevanti pubblicate dalla Consob.

Recentemente Eni ha completato il collocamento di una quota pari al 10% del capitale sociale di Saipem attraverso un Accelerated Bookbuilding (ABB) al prezzo di 1,970 euro per azione.
L'operazione ha un valore totale di circa 393 milioni di euro.

Il titolo si è mosso dal massimo di metà maggio a 2,47 euro all'interno di un canale ribassista, una coppia di linee parallele che ha contenuto le oscillazioni dei prezzi, la cui base è stata toccata il 14 giugno dal minimo di quota 1,98, praticamente coincidente con la media mobile esponenziale a 100 giorni, supporto rilevante anche in ottica di medio periodo.

Questo canale ha le caratteristiche di una bandiera (o "flag") di continuazione, ovvero di una pausa correttiva del rialzo in atto dai minimi di febbraio 2024. La rottura del lato alto del canale, a 2,48 circa, confermerebbe questa ipotesi prospettando non solo un nuovo test di area 2,47 ma anche il superamento di quei livelli con target a 2,75 euro circa.

Sotto i 2 euro l'ipotesi rialzista verrebbe messa in discussione, supporto in quel caso a 1,85, 50% di ritracciamento del rialzo dal minimo di febbraio.

Con la violazione di quei livelli rischio di cali verso area 1,50 euro, base del gap rialzista del 29 febbraio.

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