Hera e Diasorin, due azioni che ieri hanno resistito alle vendite
pubblicato:Hera, in vista la resistenza chiave dei 3,55 euro. Diasorin, titolo in fase di consolidamento
Hera, in vista la resistenza chiave dei 3,55 euro
Saldo positivo ieri per Hera, che ha guadagnato lo 0,47% a 3,406 euro. Il titolo nel corso della giornata ha oscillato tra 3,38 e 3,454 euro. Recentemente, Intesa Sanpaolo ha aggiornato il prezzo obiettivo per il titolo Hera, portandolo da 3,7 a 3,9 euro. Questo rialzo riflette una visione positiva sul futuro della società. Gli analisti di Intesa Sanpaolo hanno ribadito la raccomandazione di acquisto (buy) su Hera, evidenziando la visibilità degli utili e il profilo a basso rischio dell'azienda, insieme a una solida redditività e una gestione finanziaria sana.
Hera qualche settimana fa ha presentato risultati sostanzialmente in linea con le aspettative nel 1Q24, con un miglioramento dell'utile netto ma una Posizione Finanziaria Netta (PFN) superiore alle attese. Ebitda: €417mn (+17% YoY), in linea con le previsioni. Utile netto: €143.1mn (+11.6% YoY), sopra i €136mn attesi. PFN: €-3987mn, leggermente peggiore rispetto ai €-3,900mn previsti.
La crescita dell'Ebitda è stata sostenuta dalle buone performance dei settori Networks (+10.4% YoY), Electricity (+39% YoY) e Water (+18% YoY), nonché dal Waste (+2.2% YoY), che hanno compensato la riduzione delle attività legate al superbonus.
La maggiore crescita dell'utile è stata influenzata da minori ammortamenti, svalutazioni e oneri finanziari. Durante la call, Hera ha evidenziato un aumento del numero di clienti nel settore Energia (+0.3mn), con un totale di 3.9mn clienti.
La società ha iniziato attività commerciali per la liberalizzazione del mercato dell'energia per favorire la retention dei clienti. Il settore Waste ha registrato volumi in crescita (1.37mn tonnellate) e prezzi stabili, supportati da una domanda solida. I Networks hanno beneficiato di recuperi regolatori e inflattivi, soprattutto nel settore water (+€13mn di Ebitda regolato). Il circolante è peggiorato per dinamiche stagionali e phasing della capex, portando il debito a circa €90mn superiore alle aspettative. Tuttavia, il costo del debito è sceso al 2.7% rispetto al 3% del 1Q24.
Hera non ha fornito guidance per l'anno ma ha confermato sostanzialmente i target del piano strategico.
Hera sta cercando da circa un mese di superare la resistenza chiave dei 3,55 euro. In quell'area si colloca il 61,8% di ritracciamento del ribasso dal top di inizio 2020, percentuale di Fibonacci che viene considerata lo spartiacque tra uno scenario correttivo e uno di potenziale inversione. La rottura di area 3,55 permetterebbe quindi di considerare il rialzo in atto dai minimi di ottobre 2023 come un genuino tentativo di invertire la precedente, prolungata, tendenza ribassista. Senza il superamento di area 3,55 ed in caso di violazione di 3,26, dove transita la media mobile esponenziale a 100 giorni, aumenterebbe il rischio di avere già visto la fine del rialzo in atto dai minimi di fine 2023 e di potere assistere alla ripresa del trend ribassista. Ulteriori conferme in questo senso verrebbero al di sotto di 3,05 euro. Supporto successivo a 2,80 euro. Sopra 3,55 i prezzi potrebbero invece puntare al test dei massimi di agosto 2021 in area 3,80 euro.
Diasorin, titolo in consolidamento
Diasorin ha chiuso la seduta di ieri in territorio positivo, seppur marginalmente, riuscendo ad opporsi all'ondata di vendite che ha colpito il listino domestico, dove il FTSE Mib ha ceduto più di 2 punti percentuali. Il titolo ha chiuso gli scambi a 100,65 euro dopo aver toccato un massimo nell'intraday a quota 101,95.
Il quadro grafico appare stabile da qualche settimana, dopo il rialzo visto tra aprile e maggio, rialzo che ha permesso ai corsi di risalire oltre i massimi allineati di marzo, dicembre e settembre scorsi a 97,50 circa. Per il momento si tratta di un consolidamento del precedente recupero, del tutto fisiologico dopo il rialzo ed ancora compatibile con l'ipotesi di un ulteriore spunto rialzista.
Il principale ostacolo lungo tale cammino è rappresentato dalla media mobile esponenziale a 100 settimane, resistenza attualmente a 104,00 euro, il cui superamento rappresenterebbe una bella iniezione di fiducia per il titolo, preludio al test della resistenza successiva a 108,40 circa, strategica nello scenario di medio lungo termine. Oltre tale livello via libera verso 116,00 e 124,00 euro. Il quadro rialzista perderebbe invece forza in caso di discese sotto 96,00 euro, meglio se ribadite in chiusura di ottava. Probabile in tal caso il riavvicinamento ai 91,00 euro, con sostegno intermedi a quota 93,00.