GVS reduce da un brutto lunedì: gli analisti riducono le stime
pubblicato:Banco BPM in rialzo dopo il dividendo
GVS, lunedì terribile con un calo del 10,34%
Seduta da dimenticare ieri per GVS: il titolo ha ceduto il 10,34% a 5,20 euro dopo avere oscillato tra 5,12 e 5,85 euro.
Nei primi nove mesi del 2024 il gruppo ha registrato ricavi consolidati da 321,7 milioni di euro, in crescita del 3,7% a cambi costanti e del 2,7% a cambi correnti rispetto al 2023.
L'EBITDA normalizzato è di 78,1 milioni di euro (+13,0%), con un margine sui ricavi del 24,3% (in miglioramento rispetto al 22,1% del 2023).
L'EBIT normalizzato è di 56,6 milioni di euro (+15,5%), con un margine sui ricavi del 17,6%.
Il Risultato netto normalizzato si pone a 33,9 milioni di euro (+20,5%).
L'Indebitamento finanziario netto adjusted flette a 238,9 milioni di euro (in calo di 13,2 milioni rispetto al 31 dicembre 2023) con una riduzione dovuta alla cassa generata dalla gestione operativa pari a 82,2 milioni.
Gli investimenti netti in immobilizzazioni sono di 27,9 milioni e gli oneri finanziari netti si attestano a 12,9 milioni. GVS ha pagato imposte per 11,5 milioni. L'Adjusted leverage ratio del gruppo è previsto al 31 dicembre 2024 a circa 2x.
Per l'intero 2024 GVS si attende una crescita organica dei ricavi tra il 2% e il 3% rispetto al 2023 e un Margine EBITDA normalizzato in miglioramento tra 180 e 220 punti base rispetto all’esercizio precedente.
Migliora la marginalità: GVS sta beneficiando di un incremento significativo dell'EBITDA margin, segno di una gestione operativa efficace. L'Indebitamento è sotto controllo e si segnala la riduzione grazie a una solida generazione di cassa, ma resta rilevante la componente di shareholder loans (75 milioni).
Le prospettive sono moderate: la società rimane prudente e indica una crescita organica modesta, ma costante.
Mediobanca Research su ha ridotto le stime sull'Ebitda 2024-2026 di circa il 3%, riflettendo un contesto più debole per ricavi e margini operativi. Gli analisti hanno rivisto al ribasso le attese sulla crescita organica del 2025 dal +6,8% al +5%, una moderazione delle aspettative di espansione rispetto alle stime precedenti. Mediobanca ha inoltre rivisto al ribasso l'utile netto adjusted di GVS per il triennio 2024-2026 in media del 6%, segnalando un impatto più significativo rispetto ai margini operativi. Mediobanca mantiene una raccomandazione "Neutral" con un prezzo obiettivo di 6,9 euro per azione. La revisione riflette un outlook più prudente per GVS, probabilmente legato a una combinazione di fattori macroeconomici e specifici di settore. La raccomandazione "Neutral" suggerisce che Mediobanca non vede né un rischio elevato né opportunità particolarmente significative nel breve-medio termine.
Equita Sim ha ridotto il prezzo obiettivo di GVS da 6,9 a 6,5 euro con raccomandazione Hold, mantenuta invariata. Gli analisti hanno ridotto le stime sulla crescita organica del 2024 al 2,2% (dal precedente 3,8%) e quelle sull'Ebitda margin al 24,5% (dal 24,8%). Per il 2024 gli analisti hanno ridotto le stime sul fatturato del 2%, sull'Ebitda del 3%. Per il 2025 la previsione fatturato è stata abbassata del 3,5%, Ebitda del 6%. Segnalata su GVS la flessione delle azioni dell'11% nell'ultimo mese su valutazioni considerate ragionevoli dagli analisti.
Equita apprezza la capacità del management di migliorare la marginalità in un contesto di mercato sfidante e ritiene che la la conversione potenziale dello shareholder’s loan in equity potrebbe essere giustificata solo in presenza di opportunità significative di M&A. L'azione potrebbe offrire opportunità future, ma richiede un monitoraggio attento degli sviluppi relativi ai prezzi e alla struttura del capitale.
I minimi dell'azione GVS di lunedì a 5,12 euro sono appoggiati sulla trend line rialzista disegnata dal minimo di novembre 2022, un supporto critico di medio periodo. Recentemente i prezzi hanno violato il supporto a 6,30 euro, base del testa spalle ribassista disegnato dal top di marzo (la linea di base è quella che unisce i minimi di maggio con quelli di agosto). Il target del testa spalle (proiezione dell'ampiezza della figura dal punto di rottura) si colloca a 4,30 euro. In caso di violazione di area 5,00 probabile quindi il raggiungimento di area 4,30. Al di sotto di quei livelli atteso il ritorno sul minimo di ottobre a 4 euro.
La tenuta del supporto a 5,00 euro e la rottura di 5,60 sarebbero i primi indizi in favore di un tentativo di rimbalzo. Solo al di sopra dei 6 euro tuttavia il titolo potrebbe mettere a segno un "return move" alla base del testa spalle, ora passante a 6,45 euro.
Banco BPM in recupero dopo lo stacco del dividendo
Ancora in evidenza Banco BPM che ieri, al netto dello stacco del dividendo pari a 0,4 euro, ha fatto segnare un rialzo del 3,18%. Il titolo resta particolarmente attenzionato dagli addetti ai lavori dopo che settimana scorsa la banca ha comunicato di aver acquisito una partecipazione azionaria pari al 5% del capitale di Banca MPS, dopo che qualche giorno prima lo stesso Banco BPM aveva annunciato l'Opa su Anima Holding.
Graficamente i prezzi hanno toccato di recente i massimi da inizio anno a 7,104 euro, lo stacco del dividendo di ieri è stato in buona parte già riassorbito e non ha influito sulla solidità della struttura rialzista degli ultimi mesi.
In area 7,10 transita la resistenza dinamica che si ottiene raddoppiando il canale rialzista disegnato dai bottom del 2020, ostacolo oltre il quale il titolo avrebbe spazio per allungare ulteriormente verso 8,00 euro.
Solo al di sotto di quota 6,50 si aprirebbero le prime crepe nella struttura del rialzo, con conseguente rischio di un ulteriore affondo verso i supporti presenti a ridosso dei 6,00 euro.