Andamento Future Eurostoxx 50 in ribasso, BCE prudente su politica monetaria: impatto sui mercati finanziari
pubblicato:Prospettive per il Future Eurostoxx 50: possibile fase correttiva o inversione di tendenza?
Netto ribasso per il future Eurostoxx 50 questa mattina. Il future cede l'1% circa a 4422 punti. L'inflazione non molla la presa, come testimoniano i dati in arrivo da oltre Manica.
L'inflazione nel Regno Unito resta alta
Secondo l'Office for National Statistics, il tasso d'inflazione annuale nel Regno Unito è salito al 4% a dicembre rispetto al 3,9% del mese precedente.
La lettura supera le aspettative degli economisti, che si attendevano un +3,8% anno su anno.
I prezzi al consumo sono aumentati dello 0,4% su base mensile, mentre si prevedeva un incremento dello 0,2%, contrariamente al precedente calo dello 0,2%.
Il tasso di inflazione core annuale nel Regno Unito si è attestato al 5,1%, mantenendosi invariato rispetto al mese precedente, mentre gli economisti si aspettavano una lettura al 4,9%.
Su base mensile, i prezzi al consumo core sono aumentati dello 0,6%, superando il calo dello 0,3% precedente e il consenso del +0,4%.
Per questo motivo la BCE resta prudente sulla politica monetaria.
Christine Lagarde, la vittoria sull'inflazione non è assicurata
Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea (BCE), ha dichiarato a Davos che la BCE sta facendo progressi nel riportare l'inflazione al target del 2%, ma la vittoria non è ancora assicurata.
Lagarde ha indicato che i dati sui contratti collettivi di lavoro che saranno disponibili nella tarda primavera offriranno una migliore comprensione dell'andamento dei redditi delle famiglie e, di conseguenza, dell'inflazione.
Pur senza commentare le speculazioni sulle possibilità di sei tagli dei tassi quest'anno, Lagarde ha sottolineato che valutazioni errate da parte degli investitori potrebbero essere controproducenti per il controllo dell'inflazione.
Per Klaas Knot improbabile cambio di tassi nella prima metà dell'anno
D'altra parte, Klaas Knot, capo della Banca Centrale Olandese, ha dichiarato a CNBC che un cambio dei tassi della BCE, sia in aumento che in diminuzione, nella prima metà dell'anno è improbabile.
Ha suggerito che i mercati stanno anticipando troppo nell'aspettativa di politiche monetarie più accomodanti. Knot ha indicato che i prezzi aggressivi dell'allentamento delle politiche monetarie da parte degli investitori potrebbero influenzare la decisione della BCE sui tagli dei tassi, sottolineando che l'entità delle aspettative di mercato potrebbe influire sulle azioni future della BCE.
Francois Villeroy de Galhau, è prematuro dichiarare vittoria sull'inflazione
Ieri governatore della Banca Centrale Francese, Francois Villeroy de Galhau, aveva dichiarato che i tassi non dovrebbero essere più alti del livello attuale, anticipando la prossima mossa della banca che potrebbe essere un taglio, probabilmente entro quest'anno.
Tuttavia, Villeroy ha sottolineato che è prematuro dichiarare vittoria, nonostante il successo della manovra di stretta, e ha indicato che i tassi dovrebbero rimanere superiori al periodo 2015-22, puntando a un ritorno al "new normal" precedente alla grande crisi finanziaria.
I mercati restano ottimisti e anticipano 6 tagli nel 2024
Nonostante molte aspettative di mercato indichino la possibilità di tagli dei tassi da parte della Banca Centrale Europea (BCE) nell'arco dell'anno, con un primo ritocco verso il basso ritenuto probabile ad aprile, la BCE continua a comunicare un certo grado di incertezza sulla tempistica di tali misure.
Le previsioni dei mercati monetari attualmente prezzano circa 150 punti base di tagli dei tassi da parte di Francoforte nel corso dell'anno.
La BCE rimane al centro dell'attenzione mentre gli investitori cercano di comprendere meglio le prossime mosse della politica monetaria in risposta alle condizioni economiche e all'andamento dell'inflazione.
Oggi attesa lettura finale dell'inflazione di dicembre per la zona euro
Oggi gli investitori saranno in attesa della lettura finale dell'inflazione di dicembre per la zona euro, che probabilmente confermerà il dato preliminare al 2,9% su base annua, segnando un aumento rispetto al 2,4% del mese precedente.
Questo sviluppo potrebbe destare particolare attenzione, specialmente alla luce del calo delle aspettative di inflazione tra i consumatori nell'area dell'euro, come evidenziato da un recente sondaggio condotto dalla stessa BCE.
Questa situazione potrebbe avere implicazioni per le decisioni future della BCE in materia di politica monetaria.
Sondaggio BCE vede una diminuzione delle aspettative di inflazione tra i consumatori
Un recente sondaggio condotto dalla Banca Centrale Europea (BCE) ha rivelato una diminuzione delle aspettative di inflazione tra i consumatori della zona euro.
L'indagine, conosciuta come Consumer Expectations Survey (Ces), svolge un ruolo chiave nel valutare la fiducia delle famiglie nell'abilità della BCE di raggiungere l'obiettivo del 2% di inflazione.
Le famiglie intervistate nel mese di novembre prevedono ora un aumento dei prezzi del 3,2% nei successivi 12 mesi, in ribasso rispetto al 4,0% registrato a ottobre. Allo stesso modo, le aspettative di inflazione a tre anni sono scese al 2,2% rispetto al 2,5% precedente.
Questo calo delle aspettative può essere collegato al significativo rallentamento dell'inflazione a novembre e alle misure restrittive adottate dalla BCE per contenere l'aumento dei tassi di interesse.
Per Christopher Waller della Fed i tassi non vanno tagliati frettolosamente
Dello stesso tenore i commenti di esponenti della Fed. Il governatore della Federal Reserve, Christopher Waller, ha dichiarato che gli Stati Uniti sono prossimi all'obiettivo dell'inflazione al 2%, ma ha sottolineato che la Fed non dovrebbe affrettarsi a tagliare i tassi di interesse finché non è chiaro che l'inflazione più bassa sarà sostenuta nel tempo.
Waller ha indicato che, indipendentemente dalla tempistica, eventuali tagli dei tassi dovrebbero essere effettuati con metodo e attenzione, evitando riduzioni rapide e drastiche come quelle adottate durante situazioni di crisi economica.
Ha evidenziato la robustezza dell'attività economica e dei mercati del lavoro, affermando che non vede ragioni per movimenti veloci o tagli così rapidi come in passato.
Questa dichiarazione rappresenta una posizione più cauta rispetto alle aspettative di mercato che indicano possibili tagli dei tassi già dalla prossima riunione di marzo. Waller ha sottolineato la necessità di valutare attentamente l'andamento dell'inflazione prima di adottare misure significative sulla politica monetaria.
La Cina si conferma con il freno a mano tirato
Intanto la Cina si conferma con il freno a mano tirato. Nel quarto trimestre del 2023, il Pil della Cina è aumentato del 5,2% su base annua, sotto le aspettative di un +5,3% e segnando un lieve miglioramento rispetto al trimestre precedente (+4,9%).
Nel complesso dell'anno 2023, l'economia cinese è cresciuta del 5,2%, in linea con le previsioni governative.
Tuttavia, le vendite al dettaglio a dicembre hanno mostrato un rallentamento, registrando un aumento del 7,4% su base annua, rispetto al +10% registrato a novembre e al consensus del +8%. Questo potrebbe indicare una moderazione della domanda dei consumatori alla fine dell'anno.
Un segnale di preoccupazione proviene anche dal settore immobiliare, con i prezzi delle case che hanno registrato il sesto calo mensile consecutivo, attestandosi a -0,4% su base annua a dicembre, il calo più significativo dal 2015. Ciò riflette la persistente debolezza della domanda nonostante gli sforzi del governo per affrontare la crisi immobiliare.
Il contesto economico complessivo suggerisce una crescita resiliente, ma alcuni indicatori segnalano sfide che potrebbero richiedere attenzione e interventi mirati.
Molti i dati macro in agenda oggi
Dagli Usa verranno diffusi oggi numerosi indicatori - tra cui vendite al dettaglio e produzione industriale - fondamentali per tracciare un quadro dello stato di salute dell'economia da cui dipende il percorso dei tassi di interesse Fed.
Future Eurostoxx 50 sotto supporto critico
Il future Eurostoxx 50 ieri ha testato con i minimi di quota 4436 la media mobile esponenziale a 50 giorni, supporto poi violato questa mattina.
Il taglio al ribasso della media, se confermato in chiusura di seduta, segnalerebbe l'inizio di una fase correttiva estesa di tutto il rialzo in atto dai minimi di ottobre.
Primo supporto a 4385, poi a 4310.
Solo sotto questi livelli un eventuale ribasso perderebbe i connotati di correzione per assumere quelli di una vera e propria inversione al ribasso del trend, almeno per quello che riguarda il breve medio termine.
Sopra area 4500 le tensioni ribassiste risulterebbero allentate, possibile in quel caso il test della resistenza chiave a 4530/35, 50% di ritracciamento del ribasso dal top di metà dicembre.