FTSE MIB chiude in rialzo, Wall Street in ribasso: le ultime notizie dalle principali Borse mondiali

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
7 min

Scopri le ultime notizie dalle principali Borse mondiali, tra cui l'andamento del FTSE MIB e dello SP500, le previsioni sull'indice dei prezzi al consumo in Italia e Germania, l'indice ZEW relativo alle aspettative economiche e l'indice Empire State Manufacturing negli Stati Uniti. Anche i dati del PIL in Cina sono stati analizzati.

FTSE MIB chiude in rialzo, Wall Street in ribasso: le ultime notizie dalle principali Borse mondiali

Indici dei prezzi al consumo in Italia e Germania: crescita dell'11,6% in Italia e calo dello 0,8% in Germania

Il Ftse Mib chiude con un leggero aumento, +0,31% a 25981 punti, toccando un massimo intraday a 26072 punti.

Wall Street è stata volatile e ha terminato con un ribasso dello SP500 dello 0,2% a 3991 punti (i prezzi hanno oscillato tra 3985 e 4015).

Sul fronte macroeconomico, in Italia a dicembre si stima che l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, al netto delle tasse sui tabacchi, sia aumentato dello 0,3% su base mensile e dell'11,6% su base annuale (rispetto al +11,8% del mese precedente), confermando la stima preliminare.

In Germania invece a dicembre l'indice dei prezzi al consumo definitivo è sceso dello 0,8% su base mensile ed è aumentato dell'8,6% su base annuale.

L'indice ZEW relativo alle aspettative economiche è stato di 16,9 punti a gennaio rispetto ai -23,3 di dicembre, superando le previsioni degli economisti che erano di -15 punti.

In Cina il PIL è cresciuto più del previsto nel 4° trimestre, del +2,9% su base annuale rispetto al +1,8% previsto, ma l'economia cinese è cresciuta nel 2022 solo del 3%, a uno dei tassi più bassi degli ultimi decenni (peggiore risultato dal 1976 dopo il 2% del 2020).

Le stime del governo erano per un rialzo del 5,5%, il dato del 2021 era stato un +8,1%.

Negli Stati Uniti infine si segnala che l'indice Empire State Manufacturing elaborato dalla Fed di New York è stato di -32,9 punti a gennaio, in forte calo rispetto ai -11,2 di dicembre, sui valori più bassi dal maggio 2020 e il quinto risultato peggiore nella storia del sondaggio. Le attese erano di -9. L'indice sottostante relativo ai nuovi ordini è stato di -31,1 punti, un crollo di 27,5 punti dal mese precedente, mentre quello sull'occupazione è stato di -2,8 punti rispetto ai 14 di dicembre.

Ftse Mib: formazione di Hanging Man indica potenziale inversione di tendenza,

Il Ftse Mib ha archiviato ieri la seconda candela Hanging Man consecutiva.

La candela Hanging Man è un tipo di candela noto in analisi tecnica per individuare potenziali inversioni di tendenza. Si presenta come una candela con un piccolo corpo (spazio apertura-chiusura) e una lunga "ombra" inferiore, che rappresenta la differenza tra il prezzo di chiusura e il prezzo più basso raggiunto durante la sessione di negoziazione.

La formazione di una Hanging Man indica che i compratori hanno cercato di spingere i prezzi più in alto, ma che i venditori hanno prevalso nel ribassare i prezzi e solo verso la fine della sessione si è registrato un rimbalzo.

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Ciò può essere interpretato come un segnale di debolezza della tendenza al rialzo e potrebbe indicare un'inversione della tendenza, soprattutto se l'Hanging Man compare in presenza di forti resistenze.

A 25917 punti si colloca il lato alto del gap ribassista del 24 febbraio, la chiusura di ieri è stata registrata a 25981, quindi proprio a ridosso della resistenza.

Tuttavia, è importante notare che per confermare un'inversione di tendenza, è necessario osservare la formazione di candele successive che si portino al di sotto della base dell'Hanging Man, quindi dei 25700 punti circa.

Alla violazione di quei livelli atteso il test di 25180, base del gap rialzista del 9 gennaio.

Supporto successivo a 24764, massimo della candela Hanging Man del 15 novembre scorso.

Sopra area 26100 il target si sposterebbe a 26000 circa, 78,6% di ritracciamento del ribasso dai massimi di gennaio 2022.

Dax in rialzo del 0,35%, l'indice ZEW tedesco supera le previsioni

Moderato rialzo martedì per il Dax. L'indice archivia la seduta con un +0,35% a 15187 punti. I prezzi hanno oscillato tra 15084 e 15270 circa.

L'indice ZEW relativo alle aspettative economiche è stato di 16,9 punti a gennaio rispetto ai -23,3 di dicembre, superando le previsioni degli economisti che erano di -15 punti.

Le aspettative sulle condizioni attuali si è portato a -58,6 punti da -61,4, contro attese per un -58.

L'indice ZEW è un indice di fiducia economica elaborato dalla Centrale per gli Studi Economici dell'Università di Mannheim in Germania. Viene calcolato attraverso un sondaggio mensile condotto tra analisti e investitori istituzionali per valutare le attese future per l'economia tedesca.

L'indice ZEW si basa su due sotto categorie: l'indice di attuali condizioni economiche e l'indice di attese future. L'indice di attuali condizioni economiche valuta la situazione attuale dell'economia tedesca, mentre l'indice di attese future valuta le aspettative degli analisti e degli investitori per l'economia tedesca nei prossimi 6 mesi.

Un valore elevato dell'indice ZEW indica un'alta fiducia degli analisti e degli investitori nell'economia tedesca, mentre un valore basso indica una scarsa fiducia. L'indice ZEW è considerato un importante indicatore anticipatore delle condizioni economiche future in Germania, e viene seguito attentamente dai mercati finanziari e dalle autorità politiche.

Il Dax ha toccato un nuovo massimo di seduta a 15270 punti, superando quindi il picco di lunedì a 15153 e si è avvicinato ulteriormente alla resistenza critica di 15350 dove si colloca il 78,6% di ritracciamento del ribasso dei massimi di novembre 2021.

Il 78,6% di ritracciamento è un livello di supporto/resistenza utilizzato nell'analisi tecnica. Si basa sui rapporti di Fibonacci, una serie di numeri che si ottengono aggiungendo sempre il numero precedente a quello corrente. Il 78,6% di ritracciamento è utilizzato come un possibile livello di supporto o resistenza per il prezzo di un asset durante una correzione di un trend rialzista o ribassista. Tuttavia, è meno comunemente usato rispetto ad altri livelli di ritracciamento di Fibonacci come il 23,6%, il 38,2%, il 50%, il 61,8% e il 100%.

Gli operatori spesso utilizzeranno questo livello in combinazione con altri indicatori tecnici per confermare i segnali di acquisto o vendita. Fino a che rimarremo al di sotto di area 15.350 il quadro tecnico rimarrà tuttavia invariato.

La fase rialzista vista dai minimi di fine settembre potrebbe essere una sequenza impulsiva, quindi in cinque segmenti/onde, ormai in fase conclusiva.

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Il rialzo dai minimi di dicembre infatti si è esteso per 1,618 volte il movimento che s'era visto tra i minimi di fine settembre e i massimi di inizio ottobre, un comportamento che potrebbe confermare di essere stati testimoni di un'onda 5 conclusiva di tutta la sequenza.

Sopra area 15350 diverrebbe invece molto più credibile uno scenario che preveda il ritorno sui massimi di gennaio 2022 a 16285 punti.

Solo sotto area 15100 l'indice invierebbe comunque segnali di cedimento e potrebbe spingersi verso 14790 circa, base del gap dell'11 gennaio.

SP500 debole a causa dei risultati deludenti delle grandi banche d'investimento e del rallentamento economico in Cina

Lo SP500 è risultato debole a causa dei risultati deludenti di due delle più grandi banche d'investimento e dei dati cinesi che mostrano un rallentamento economico di portata epocale.

Sullo SP500 sono pesate le perdite delle azioni di Goldman Sachs Group e dell'assicuratore proprietà e infortuni Travelers.

Goldman Sachs e Morgan Stanley hanno entrambi segnalato profitti del quarto trimestre significativamente più bassi, a causa di un notevole rallentamento degli affari.

Dopo aver mancato la stima degli utili di Wall Street, Goldman ha visto le sue azioni chiudere la giornata in calo di 24,08 dollari, ovvero del 6,4%, a 349,92 dollari.

Al contrario, le azioni di Morgan Stanley sono salite di 5,42 dollari, ovvero del 5,9%, a 97,08 dollari, dopo che i ricavi e il profitto hanno superato le aspettative.

Una serie di altre grandi banche, tra cui JPMorgan, hanno presentato i conti venerdì.

Nel complesso le banche hanno messo da parte miliardi di dollari in accantonamento per perdite su prestiti in previsione di una recessione.

Alcuni investitori, tuttavia, non sono convinti che una profonda recessione sia imminente. "La probabilità di una recessione è inferiore a quella che le persone si aspettano", ha dichiarato Jonathan Golub, analista di Credit Suisse che ha notato che l'inflazione sta rallentando, gli utili stanno superando le stime, i salari stanno aumentando e la spesa dei consumatori rimane forte.

SP500 a rischio di nuova fase di discesa, resistenza a 4000 punti

Lo SP500 tuttavia si trova a contatto con una forte resistenza, in area 4000 infatti si collocano sia la linea superiore del canale bassista che parte dai massimi dello scorso gennaio sia la media mobile esponenziale a 200 giorni.

Solo una chiusura seduta al di sopra di area 4000 metterebbe fine al rischio di una nuova fase di discesa prospettando invece il ritorno sui massimi di fine 2022 in area 4100.

Sotto 3970 probabile invece la ricopertura del gap rialzista dell'11 di gennaio con una base a 3920 punti circa. Supporto successivo, critico anche in ottica di medio lungo periodo, a 3800, dove si colloca il 50% di ritracciamento del rialzo dai minimi di ottobre.

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