Rialzo deciso per lo SP500: speranze per la politica dei tassi della Fed

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
6 min

Il rialzo degli indici azionari potrebbe interrompersi, almeno nel breve: il Ftse Mib ha archiviato 9 sedute positive sulle ultime 10, un evento visto solo tre volte dal marzo 2021 che corrisponde ad una situazione di ipercomprato.

Rialzo deciso per lo SP500: speranze per la politica dei tassi della Fed

Prosegue il rialzo del Ftse Mib

L'indice italiano è salito dello 0,72% mercoledì andando a terminare a 25547 punti dopo avere oscillato tra 25314 e 25603.

Quella di mercoledì è l'ottava candela di segno positivo (valore di chiusura superiore a quello di apertura) consecutiva archiviata dai prezzi, la nona sul totale delle ultime 10.

Una striscia positiva così duratura si è vista solo altre tre volte dal marzo del 2021 e questo valore è stato superato solo a giugno del 2020: guardando il comportamento passato dei prezzi è improbabile che la sequenza positiva estenda ancora per molto, la prossima resistenza rilevante si colloca in area 25750, obiettivo della sequenza impulsiva intrapresa dai minimi di settembre (target dell'onda 5 rialzista che dovrebbe essere incominciata il 20 dicembre).

L'indice potrebbe salire fino a 25917, lato alto del gap ribassista del 24 febbraio, ma le possibilità di superare quei livelli sembrano remote al momento.

Sotto area 25250 atteso un "return move" a testare dall'alto la ex area di resistenza dei 24850 punti, dove si collocano i massimi di novembre e dicembre.

Cali fino a quei livelli potrebbero dimostrarsi solo una pausa temporanea del rialzo, sotto area 24850 rischio invece di test a 24060 circa della media mobile esponenziale a 50 giorni.

Indice Dax al rialzo ma fermato dai minimi del 24 gennaio 2022

Il Dax mercoledì è salito dell'1,17% a 14948 punti. I prezzi si sono mossi tra 14795 e 14965.

Rialzo deciso per lo SP500: speranze per la politica dei tassi della Fed

I massimi di giornata si sono scontrati con il minimo del 24 gennaio 2022, a 14953 punti, una resistenza che potrebbe essere difficile da superare, almeno in prima battuta: l'indicatore "price rate of change" calcolato a 10 sedute (variazione percentuale nelle 10 sedute) raramente supera quota 8% nel caso del Dax, attualmente è già al 7,35% circa.

La rottura dei 15000 punti potrebbe comunque permettere il test di area 15350, resistenza coincidente con il 78,6% di ritracciamento (percentuale di Fibonacci) del ribasso dal top di gennaio 2022.

Sotto 14830 rischio di test del massimo della candela "hanging man" del 25 novembre a 14572 punti, ex resistenza che aveva contenuto il rialzo in più occasioni nelle settimane successive fino a quando non è stata superata il 6 gennaio. La violazione di area 14570 potrebbe aprire la strada al test a 14080 della media mobile esponenziale a 50 giorni.

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Rialzo deciso per lo SP500, oggi alle 14:30 dato inflazione dicembre

L'indice Usa ha terminato mercoledì a 3970 punti in crescita dell'1,28%. I prezzi nell'intraday si sono mossi tra 3929 e 3970.

Giovedì alle 14:30 esce il dato sull'inflazione Usa di dicembre e i mercati sperano che possa fornire lo spunto alla Fed per alzare i tassi nella riunione che terminerà il 1° febbraio di soli 25 punti base.

 Il consenso prevede una crescita dell'inflazione del'6,5% su base annua e un'inflazione di base del 5,7%. Su base mensile, l'inflazione e la sua versione "core" sono previste rispettivamente del -0,1% e del +0,3%.

Non tutti gli osservatori sono tuttavia così ottimisti. I dati recenti che mostrano una crescita salariale più lenta hanno stimolato le aspettative di ulteriori allentamenti dell'inflazione, ma secondo Barclays potrebbe essere troppo presto per vedere la pressione sui salari come significativamente in calo.

L'S&P 500 è aumentato di circa il 4% dal venerdì successivo a quando il dipartimento del Lavoro Usa ha dichiarato che la crescita dei salari medi orari privati è rallentata al 4,6% su base annua a dicembre rispetto al tasso rivisto al ribasso di novembre del 4,8%. Su base mensile la variazione dello 0,3% è stata inferiore a quella dello 0,4% di novembre.

I responsabili della politica della Federal Reserve hanno sottolineato l'importanza della riduzione della domanda e della crescita salariale come fattori chiave per ottenere una riduzione sostenuta nell'inflazione.

Con i dati sui salari in rallentamento, gli investitori potrebbero essere speranzosi che la Fed segnali che si sta avvicinando la fine della sua politica di aumento dei tassi o addirittura che si potrebbero vedere tagli dei tassi più avanti quest'anno.

Jonathan Millar, economista senior degli Stati Uniti presso la Barclays Investment Bank, ha tuttavia dichiarato che i numeri medi orari mensili dei salari "sono notoriamente rumorosi" e che l'ottimismo che essi diminuiscano è prematuro.

Secondo Barclays la decelerazione nella crescita dei salari mensili è stata modesta, con l'inflazione salariale sottostante ancora al 5,4% su base annua. Il tasso mese su mese è leggermente diminuito, passando a 0,418% dallo 0,42% di settembre e dal picco dello 0,459% di marzo. Insomma, esiste il rischio che la borsa si stia illudendo e che alla fine sia costretta ad un brusco risveglio.

Per adesso c'è comunque da segnalare la rottura da parte dello SP500 in area 3950 (dove si colloca il massimo della candela "shooting star" di lunedì) della linea del 50% del ventaglio di Fibonacci calcolato dal massimo di gennaio 2022, resistenza praticamente coincidente con il lato alto del gap del 15 dicembre a 3966 punti.

A 3990/95 si colloca un'altra area di resistenza chiave: transitano su quei livelli la media mobile esponenziale a 200 giorni e la linea ribassista tracciata dal picco di gennaio 2022 e passante per quello di agosto. Al superamento di quei livelli lo SP500 potrebbe tentare il test dei massimi di dicembre di area 4100.

Solo sotto 3920, base del gap rialzista lasciato ieri dai prezzi, il segnale di forza appena inviato rientrerebbe, rischio in quel caso di ritorno sul supporto critico dei 3800 punti.

Rialzo deciso per lo SP500: speranze per la politica dei tassi della Fed

Legenda:

Last close indica il prezzo utilizzato nell’analisi.

Roc 1 indica la variazione percentuale dell'ultima seduta

Variaz. % dal 31/12/2021 indice la variazione percentuale dalla data indicata

Variaz. % dal 31/12/2021 netto cambio indica la performance al netto delle oscillazioni del cambio per gli strumenti non in euro

MM 40 giorni indica il valore della media mobile a 40 sedute, in rosso se superiore alla chiusura (downtrend) in blu se inferiore (uptrend).

Trend Breve Termine indica una valutazione prospettica per la tendenza attesa nelle sedute successive.

Trend Medio Termine indica una valutazione prospettica per la tendenza attesa nelle settimane successive.

FtaIndex riporta il valore di un indicatore proprietario che oscilla tra -100 e +100 esprimendo un giudizio sintetico sulla condizione grafica dello strumento (-100 giudizio peggiore, +100 giudizio migliore).

Supporto e resistenza indicano i livelli di prezzo che potrebbero arrestare movimenti di rialzo, la resistenza, o di ribasso, il supporto.

Rsi indica il valore dell’indicatore Relative Strenght Index calcolato a 8 giorni. Valori superiori a 70 implicano il rischio di correzioni ribassiste, inferiori a 30 la possibilità di rimbalzi.

Rsi divergenza indica la presenza di divergenze bullish o bearish tra Rsi e prezzi, ovvero una perdita di forza del trend visto fino a quel momento che potrebbe evolvere nella direzione della divergenza.

Distanza %le massimi e minimi ultime 23 sedute indica quanto distano massimi e minimi mensili.