Eni in denaro con i rumors sull'interesse dei fondi per le minority di Enibioch4in

di FTA Online News pubblicato:
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Brembo in difficoltà, il titolo cede dopo un outlook incerto per il 2025 e un 2024 con un utile netto in calo del 13,9%

Eni in denaro con i rumors sull'interesse dei fondi per le minority di Enibioch4in

Eni rumors offerte per le minority di Enibioch4in e nuove cessioni a Vitol

Terza seduta consecutiva di rialzo ieri per Eni, che ha chiuso gli scambi a 14,15 euro in progresso dello 0,9% e stamane segna un altro rialzo dello 0,49% a 14,22 euro durante i primi scambi, dopo la notizia della cessione di alcuni asset in Costa d'Avorio e Repubblica del Congo a Vitol. In particolare è previsto che Vitol acquisisca il 30% del progetto Baleine ivoriano e il 25% del progetto LNG Congo.

Ieri a muovere il titolo del cane a sei zampe sono state le indiscrezioni di stampa secondo cui il gruppo avrebbe ricevuto recentemente 3-4 offerte non vincolanti per una quota fino al 49% di Enibioch4in (biometano) da fondi infrastrutturali europei: Vauban Infrastructure Partners, Vesper Infrastructure Partners, Kingston Capital e HitecVision.

L'obiettivo della cessione è quello di sviluppare la controllata grazie a un partner finanziario.

Nelle scorse settimane Eni ha reso noto di aver sottoscritto con UKAEA (United Kingdom Atomic Energy Authority) l'organizzazione nazionale del Regno Unito responsabile della ricerca e sviluppo sostenibile dell'energia da fusione, un accordo di collaborazione per condurre attività di ricerca e sviluppo nel campo dell'energia da fusione, che avvia in primo luogo la realizzazione dell'impianto più grande e avanzato al mondo per la gestione del ciclo del trizio, combustibile chiave nel processo di fusione.

Nel frattempo è stata perfezionata l'acquisizione da parte di KKR del 25% del capitale di Enilive, operazione annunciata lo scorso ottobre che porta nelle casse di Eni 2,967 miliardi di euro, comprensivi di un aumento di capitale in Enilive pari a 500 milioni di euro per supportare il piano di crescita aziendale.

Eni, importante il superamento di quota 14,15 euro

Il titolo Eni ha recuperato quasi tutto il terreno perso a cavallo tra la fine di febbraio ed inizio marzo, quando i prezzi erano scesi fino a 13,114 euro, tornando a premere sulla resistenza in area 14,15 che negli ultimi mesi si è opposta in più occasioni al rialzo del titolo. Stamane il titolo supera questo ostacolo e si porta a 14,22 euro dopo un primo allungo a 14,258 euro.

Il superamento di questo ostacolo ribadito in chiusura di ottava rappresenterebbe un importante segnale di ripresa non solo nel breve periodo. Sarebbe il preludio al test dei 14,50 euro ed al successivo tentativo di ritorno sui massimi dello scorso anno in area 15,80.

Sotto 14,15 invece rischio di un nuovo test a 13,25 euro, ipotesi che troverebbe conferme alla violazione dei minimi dell'ultima ottava posti a quota 13,73.

Brembo, crollo del titolo dopo i dati

Ieri i riflettori si sono puntati su Brembo, che ha ceduto il 15,16% a 8,652 euro dopo la pubblicazione dei conti. A pesare sul titolo è soprattutto un outlook debole. Stamane il recupero dell'1,81% a 8,809 si dimostra assai limitato.

L’azienda prevede, infatti, per il 2025 un calo del fatturato del 5%, segnalando un contesto di forte incertezza.

Brembo ha chiuso il 2024 con ricavi netti consolidati pari a 3,84 miliardi di euro, in lieve flessione (-0,2% a/a), mentre l’utile netto è sceso del 13,9% a 262,6 milioni di euro, rispetto ai 305 milioni del 2023.

I margini hanno mostrato una debolezza: l’EBITDA adjusted è diminuito dello 0,7% a 661,1 milioni di euro (17,2% dei ricavi, contro il 17,3% del 2023) e l’EBIT è calato del 5% a 393,3 milioni di euro (10,2% dei ricavi, rispetto al 10,8% del 2023).

Il periodo ha visto investimenti netti per 497,51 milioni di euro, mentre l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 360,4 milioni, in diminuzione rispetto ai 458,7 milioni a fine 2023; al netto degli effetti dell’IFRS 16, il debito netto sarebbe pari a 121,9 milioni, in forte miglioramento rispetto al 31 dicembre 2023.

Il Cda ha deliberato di proporre un dividendo ordinario di 0,30 euro per azione, in linea con il 2023.

Per il 2025, in un quadro di grande incertezza e alla luce dell’andamento dei primi mesi, Brembo prevede un calo del fatturato di circa il 5% rispetto all'anno precedente. Tuttavia, se il consolidamento di Öhlins si concretizzasse e lo scenario geopolitico e le tensioni commerciali si stabilizzassero nella seconda metà dell'anno, il gruppo prevede di riportare il fatturato in linea con quello del 2024.

Questa situazione evidenzia che, nonostante un 2024 con risultati finanziari solidi, Brembo deve affrontare un outlook incerto per il 2025, quando il recupero dipenderà dalla capacità di adattarsi a un contesto economico e geopolitico in evoluzione.

Brembo, titolo pericolosamente vicino ai minimi di novembre

I minimi di seduta dell'azione di Brembo, ieri a 8,636 euro, si collocano pericolosamente vicini a quelli del 21 novembre scorso a 8,519 euro.

Se i prezzi dovessero scendere al di sotto di quei livelli il trend ribassista attivo dal massimo di marzo 2024 potrebbe riprendere, primo target a 8 euro, sui minimi di settembre 2022. Il target successivo si colloca a 7,25 euro.

Se il supporto di area 8,50 tenesse, i prezzi potrebbero tentare un rimbalzo, ma solo oltre i 9 euro si tratterebbe di qualche cosa di più di una reazione tecnica.
Al di sopra di area 9, possibile il test di area 9,50.