Dividendi: pioggia di cedole in arrivo lunedì 22 maggio

Pioggia di dividendi in arrivo a Piazza Affari il prossimo lunedì 22 maggio. Ben 61 cedole andranno in stacco a beneficio dei propri soci (sono 60 le società perché ci sono le risparmio di Webuild), con effetti che saranno visibili ovviamente da subito negli indici, ma che ingrasseranno i portafogli nella successiva data di pagamento del 24 maggio.

I ricchi dividendi del FTSE MIB, si parte da utility e banche

Partendo dal Ftse MIB una ricca platea di società premierà i soci a partire da A2A, che con la sua cedola di 0,09 euro presenta sulla chiusura di ieri un dividend yield del 5,37%.

Poi viene Amplifon: cedola a 0,29 euro (+11,5% sulla cedola dell’anno scorso), ma l’azione ieri ha chiuso a 34,92 euro e quindi il dividendo vale appena lo 0,83% circa del prezzo del titolo.

C’è anche Azimut: dividendo da 0,22 euro, ricco dividend yield del 6,50% per l’asset manager.

Anche Banca Generali stacca una cedola, è di 1 euro, ma in questo caso il dividend yield si pone al 3,23% dei prezzi di ieri (payout totale al 90,5% degli utili 2022).

Più ricco il dividendo di Bper, 0,12 euro che implicano un dividend yield sulla chiusura di ieri del 4,42%

Sempre nel Ftse MIB, ma nel settore dei dispositivi medici come Diasorin (con le dovute differenze), anche Diasorin che stacca un dividendo da 1,10 euro, ma si ferma a un dividend yield dell’1,04%

Eni versa un altro dividendo intermedio, Erg si fa notare

Si arriva così ad Eni, che stacca una cedola di 0,22 euro, ma incorpora un rendimento del dividendo sui prezzi della chiusura di ieri dell’1,66% e soprattutto è solo un dividendo intermedio.

Infatti si tratta della quarta tranche di una cedola complessiva da 0,88 euro che quindi comporterebbe un rendimento complessivo nei quattro stacchi del 6,5%. Senza considerare che l’ultima assemblea ha deliberato un incremento complessivo del 7% a 0,94 euro per le prossime cedole a valere sull’esercizio 2023.

Ricco anche il dividend yield di un'altra società dell’energia del Ftse MIB, ERG, che staccherà ai soci il 3,53% circa dei prezzi di ieri in dividendi: da 1 euro lordo per titolo.

Si torna dunque con l’ordine alfabetico al comparto finanziario: Fineco staccherà un dividendo di 0,49 euro, pari al 3,83% dei prezzi di ieri.

Generali apre le distribuzioni degli assicurativi, Intesa sconta il rally sul dividend yield

L’ammontare della cedola staccata dal colosso assicurativo italiano Generali sarà invece di 1,16 euro, pari al 6,18% dei prezzi di ieri, praticamente la più corposa distribuzione vista finora in termini percentuali, ma anche un movimento che porrà i corsi a contatto con supporti di breve importanti.

Molto più ridotto invece il dividend yield di Interpump, colosso industriale del Ftse MIB, che verserà ilo 0,59% circa del prezzo di chiusura di ieri, ossia 0,30 euro per azione.

Anche su Intesa Sanpaolo bisogna fare qualche calcolo in più. Perché la sua cedola da 0,0901 euro di lunedì prossimo (pari il 3,73% del valore delle azioni al closing di ieri) è un saldo da aggiungere all’acconto del novembre scorso da 0,0738 euro.

Il totale della cedola di Intesa è insomma di 0,1639 euro, ammontare che rapportato ai corsi di ieri implicherebbe un dividend yield del 4,38% circa (molto meno dell’8,1% calcolato sulla media dei prezzi del 2022 a seguito del rally dei corsi degli ultimi mesi).

Il payout ratio da piano di Intesa è del 70% degli utili, ma bisogna considerare, per questa come per le altre azioni di grandi gruppi quotati che la distribuzione di valore ai soci avviene non solo tramite cedole (sia in cash che in azioni, con eventuale opzione tra le due possibilità) che tramite riacquisto titoli propri.

Proprio Intesa al riguardo sta attuando un buyback da complessivi 3,4 miliardi di euro, un importo equivalente al dividendo sospeso per il 2019.

Inwit, un altro colosso, ma delle torri di telefonia mobile (e non solo), staccherà 0,3467 euro per ogni azione ordinaria e questo comporterà un dividend yield sui prezzi del 16 maggio 2023 del 2,87% circa.

Di infrastrutture affatto diverse si occupa Italgas, che staccherà una cedola di 31,7 centesimi (+7,5% rispetto all’anno scorso) pari al 5,31% dei prezzi di ieri.

Molto meno ricca la cedola di Leonardo: il colosso della Difesa ha in programma una cedola da 0,14 euro che sarà pari all’1,26% del valore del titolo di ieri.

Dividend Yield sotto i rendimenti di BTP anche per Moncler, colosso del lusso che staccherà un dividendo unitario da 1,12 euro per ogni azione, con un rendimento della cedola sui corsi di ieri dell’1,72% circa.

Scorrendo l’elenco delle più grandi quotate di Milano si giunge così a Recordati, big pharma con un focus sulle malattie rare che stacca un dividendo da 0,60 euro (l’1,31% dei prezzi di ieri). Anche in questo caso però si tratta di un saldo dopo l’acconto da 0,55 euro pagato a novembre ai soci, quindi la cedola complessiva è di 1,15 euro (+4,5% rispetto al 2021), pari al 2,52% dei prezzi della chiusura di ieri.

Tenaris e il saldo-cedola in dollari, la ricca sopresa di Unipol e Unipolsai

Si torna così al petrolio o meglio alle infrastrutture di supporto, i tubi, per la sua estrazione e il suo trasporto, Tenaris. Qui i calcoli sono più complicati perché il titolo quota a Milano in euro e ha chiuso ieri la seduta a quota 12,13 euro.

L’assemblea dello scorso 3 maggio ha però approvato una cedola annuale di 0,51 dollari ad azione (1,02 per gli ADR), di cui però l’acconto da 0,17 dollari è stato però già versato lo scorso novembre.

Lunedì prossimo arriverà allo stacco il saldo di 0,34 dollari per titolo ordinario, ossia, ai cambi di oggi, significa circa 31,4 centesimi di euro, ossia un dividend yield (ma appunto sul discutibile calcolo con soltanto il saldo) del 2,58% (che comunque non è male).

Dopo la T di Tenaris vengono le due grandi U di Piazza Affari e si passa all’assicurativo di Unipolsai e Unipol. Unipol staccherà un dividendo di 37 centesimi, pari a un dividend yield del 7,21%; la ex Fonsai oggi nell’universo di Unipol staccherà una cedola di 16 centesimi pari a un dividend yield (sempre sui prezzi di ieri) del 6,56%

Dulcis in fundo è il caso di dire.

In calce alleghiamo infine un prospetto completo delle cedole, per non sacrificare le sorprese che anche i panieri minori riservano.