Diasorin: rialzo importante e obiettivi ambiziosi per il 2024
pubblicato:Diasorin, il recupero punta su resistenze importanti. Anche Recordati e Marr cominciano bene la settimana
Diasorin, il recupero punta su resistenze importanti
Ottima performance ieri per Diasorin: il titolo ha esteso il recupero portandosi sui massimi dal 20 marzo nonostante la decisione di HSBC di ridurre il prezzo obiettivo da 115 a 110 euro (ancora ben al di sopra dei prezzi correnti). Ricordiamo che a metà della scorsa settimana Bank of America han riavviato la copertura sul titolo con raccomandazione buy e prezzo obiettivo a 110 euro. Secondo gli analisti della banca americana nel corso di questo esercizio il gruppo comincerà a evidenziare tassi di crescita che faranno cambiare il sentiment (attualmente non dei migliori) del mercato nei confronti di Diasorin.
L'analisi del grafico di Diasorin mette in evidenza il testa e spalle rialzista formatosi tra fine marzo e inizio aprile e completato mercoledì scorso. Grazie a questa figura il titolo sembra proiettato all'attacco delle importanti resistenze di area 97,50 euro rappresentate dai massimi allineati di agosto-settembre, dicembre e marzo.
In caso di successo si creerebbero spazi di ascesa verso 102,70 (massimo di luglio) e 106,90 (top di maggio), ostacolo determinante in ottica di medio-lungo periodo (obiettivi successivi a 140-150). Sotto 88,40 rischio concreto di approfondimenti in direzione di 81,24, minimo da inizio 2019 toccato a ottobre: conferme definitive alla violazione di 86,14.
Recordati comincia bene la settimana
Recordati in netto rialzo ieri. Il titolo ha messo a segno un rialzo del 2,49% a 51,1 euro dopo avere oscillato tra 49,68 e 51,50 euro. Nel primo trimestre, Recordati ha registrato ricavi per 607,8 milioni di euro, evidenziando una crescita del 10,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questo incremento sale al 10,9% escludendo il contributo di Avodart e Combodart e considerando i tassi di cambio costanti.
Il gruppo farmaceutico ha anticipato questi dati in una nota sull'approvazione del bilancio 2023 da parte dell'assemblea degli azionisti. La nota ha indicato che questo risultato riflette un inizio d'anno solido per entrambi i segmenti, insieme a una tempistica degli ordini in Turchia e verso i distributori internazionali in linea con quella del primo trimestre del 2023.
Tuttavia, l'impatto negativo dei cambi nel primo trimestre, principalmente a causa della valuta turca, è stato di 31,2 milioni di euro. Recordati pubblicherà i risultati del primo trimestre il 9 maggio. L'assemblea di Recordati ha ratificato il bilancio 2023 della società, che ha chiuso con un utile netto rettificato di 524,6 milioni di euro, rappresentando un aumento del 10,8% rispetto all'anno precedente.
Inoltre, i soci hanno votato per la distribuzione di un dividendo di 0,63 euro per azione, in aggiunta all'acconto sul dividendo dell'esercizio 2023 di 0,57 euro, per ciascuna delle azioni in circolazione alla data di stacco cedola, il 20 maggio 2024, con pagamento il 22 maggio e record date il 21 maggio, escludendo le azioni proprie in portafoglio a quella data.
Complessivamente, il dividendo per azione dell'ultimo esercizio ammonta quindi a 1,20 euro per azione, registrando un aumento del 4,3% rispetto all'anno precedente.
Inoltre, l'assemblea ha approvato la politica di remunerazione per il 2024 e ha autorizzato l'acquisto e la disposizione di azioni proprie fino all'assemblea che approverà il bilancio al 31 dicembre 2024.
Questa proposta, in linea con gli esercizi precedenti, ha diverse finalità: adempiere ad obbligazioni derivanti da piani di stock option e/o basati su strumenti finanziari già adottati dalla Società e ad altri eventuali piani di incentivazione futuri; scopi di natura industriale; e sostenere la liquidità delle azioni ordinarie Recordati, al fine di favorire il regolare svolgimento delle negoziazioni del titolo e prevenire movimenti dei prezzi non in linea con l'andamento del mercato. Il numero massimo di azioni acquistabili è di 3.500.000.
Il titolo ha completato, superando quota 50,05, il piccolo triplo minimo disegnato in area 48,55 dal 5 aprile. Se i prezzi riusciranno a superare il massimo di ieri a 51,50, coincidente con il 61,8% di ritracciamento (Fibonacci) del ribasso dal top del 13 marzo, la possibilità di un ritorno in area 53,50 aumenterà notevolmente. Resistenza successiva in area 57 euro. Sotto area 50 probabile il test del supporto critico a 48,50. Alla violazione di quei livelli supporto a 46,15, base del canale crescente che contiene le oscillazioni del titolo dai minimi di ottobre 2022.
Marr comincia la settimana con un recupero importante
Bel rialzo ad inizio ottava per Marr che ha archiviato le contrattazioni di ieri a 11,90 euro recuperando in un solo giorno quanto perso nelle precedenti 3 settimane. Il gruppo della ristorazione presenterà i dati il prossimo 14 maggio, nel frattempo però, Equita ha confermato la raccomandazione Buy sul titolo e il target a 16,10 euro. Questo perchè gli analisti prevedono ricavi in marginale calo rispetto allo stesso periodo del 2023 ma redditività in recupero (EBITDA +9%).
Per il resto dell'esercizio Equita prevede ricavi in accelerazione e un dato finale a +3% a/a con EBITDA a +10%.
Il grafico del titolo mostra un andamento laterale dei prezzi che si è sviluppato attorno al baricentro degli 11,30 euro circa. Nell'ultimo mese tuttavia abbiamo assistito ad un tentativo di reazione che ha ricondotto il titolo stabilmente al di sopra degli 11,00 euro, circostanza che potrebbe preludere ad un tentativo di rimbalzo più corposo, che permetta di recuperare parte del ribasso visto dai massimi dello scorso anno in area 15,50.
Nella giornata di ieri i corsi sono tornati per la terza volta da metà marzo sulla resistenza a 11,90/12,00 euro. Il superamento di tale ostacolo permetterebbe di porre le basi per il superamento di un altro livello che nel breve appare critico, ovvero quello a 12,30 circa, ultimo baluardo sulla carta che sembrerebbe potersi opporre ad un allungo verso 13,50/13,70 circa.
Il mancato superamento dei 12,00 euro ed il successivo ritorno sotto 10,90 rappresenterebbero invece un pericoloso segnale di debolezza, introduttivo ad un primo test a 10,35 euro ed al successivo affondo verso i bottom del 2022 a 9,32 euro.