Dazi Usa e tecnologia, spuntano le eccezioni
pubblicato:Esenzioni ai dazi contro la Cina di smartphone, laptop, tablet e altri dispositivi. Acquisti sul Big Tech Usa, l'amministrazione Trump però precisa: sono esenzioni temporanee, ci stiamo lavorando

Il week end della Casa Bianca è stato dedicato in primis alla tecnologia a stelle e strisce e ha fornito indicazioni ancora una volta contrastanti sul tema della guerra dei dazi.
Il diavolo si nasconde nei dettagli e da un dettaglio (o quasi) sembra tutto partire stavolta. Una nota delle dogane Usa del sabato 5 aprile scorso è infatti finita all’attenzione degli osservatori e della politica con delle precisazioni di primo piano nel week end.
Dazi Usa, eccezioni importanti per l'elettronica made in China
Nascosta tra i codici di classifica c’è l’esenzione niente affatto secondaria dei dazi su smartphone, laptop e altro materiale elettronico (compresi tablet ed Apple Watch) provenienti dalla Cina. Un’esenzione di peso alla fiera guerra commerciale che al momento sugli altri prodotti vede dazi Usa fino al 145% sui prodotti importati dalla Cina e viceversa dazi cinesi al 125% sulle merci statunitensi.
Alti rappresentanti dell’amministrazione Trump si sono così affrettati a precisare che le eccezioni sono temporanee. Howard Lutnik, il Segretario al Commercio Usa (ossia il ministro del Commercio), ha precisato: “Questi prodotti saranno oggetto di dazi sul settore dei semiconduttori che stanno arrivando… Abbiamo bisogno che queste cose siano prodotte in America”.
Il Senior Counselor Peter Navarro ha aggiunto: “La politica è: nessuna eccezione, nessuna esclusione… quel che Lutnik sta per attuare – e lo sta facendo mentre parliamo – è un’indagine delle catene di fornitura dei microprocessori. L’obiettivo è stabilità e resilienza”.
Insomma l’eccezione c’è, ma si lavora a ridurla o cancellarla con attenzione. Ed è già un risultato.
I nuovi dazi sui dispositivi e le componenti elettroniche d’importazione cinese si potrebbero insomma materializzare. Forse presto, già questa settimana secondo quanto riportato da Reuters, anche se sembra lo stesso Trump ha invocato una certa 'flessibilità', data la delicatezza del tema. Il quadro più completo potrebbe invece richiedere un mese o due, secondo Lutnick. Incertezza ancora dunque.
Dazi Usa, con le eccezioni a Wall Street il tech prende fiato
Adam Thierer, del think thank R Street Institute, però dichiara al Wall Street Journal che questi dazi potrebbero danneggiare la competitività della tecnologia USA sull’AI anche nei confronti della Cina.
Di fatto per il momento le esenzioni rimangono in piedi e graziano colossi come Apple, Samsung, HP, Dell e Microsoft (che non commentano le notizie).
Sulla base dei dati di importazione dalla Cina del Census Bureau i beni esentati dai dazi sfiorano i 100 miliardi di dollari, quasi un quarto delle importazioni Usa dalla Repubblica Popolare (il 23% secondo il WSJ).
C’è persino chi legge già in queste eccezioni un gancio negoziale lanciato da Washington a Beijing per l’avvio di trattative commerciali che comunque per ora non sembrano all’orizzonte.
La maggior parte degli osservatori continua a criticare la nuova politica dei dazi e anche una voce molto ascoltata come Ray Dalio denuncia il rischio di politiche commerciali “very disruptive”, ma che potrebbero essere parte di un processo, ossia di un percorso negoziale.
Intanto oggi il Nasdaq segna una rimonta dell’1,6%
Dazi Usa, ma sul tech rimangono le incognite Antitrust che Trump non ha ancora sciolto
Sullo sfondo rimangono anche grosse questioni antitrust, come quella che coinvolge Google.
Daniel Matheson, procuratore della FTC (la Federal Trade Commission Usa, ossia l’Antitrust a stelle e strisce) ha dichiarato che Meta, la casa di Facebook, ha acquisito Instagram e Whatsapp dopo aver fallito nella competizione con loro, all’inizio di un importante processo nato da un caso che risale alla prima amministrazione Trump e su questo fronte, quello degli oligopoli tecnologici Usa anche dentro il Paese, il mercato da tempo attende segnali più chiari dalla Casa Bianca.
In gioco ci sono assetti di piattaforma che superano di gran lunga i confini degli Stati Uniti.
Ma su questo fronte, come sui dazi agli smartphone cinesi, bisognerà attendere.
Intanto i listini tecnologici Usa ed europei prendono fiato.