Italia, cosa hanno da dire i principali osservatori sull'economia del Belpaese
pubblicato:L'Italia affronta una crescita moderata nel secondo trimestre, con segnali positivi nel settore dei servizi e segnali negativi nell'industria e nelle costruzioni.
Crescita moderata in Italia nel secondo trimestre, ma segnali positivi nei servizi e negativi nell'industria e nelle costruzioni
Secondo l'analisi mensile del centro studi di Confindustria, l'Italia ha registrato una crescita più moderata nel secondo trimestre, trainata principalmente dal settore dei servizi, mentre l'industria e le costruzioni mostrano una situazione meno solida.
Nonostante la discesa dei prezzi del gas abbia dato una spinta positiva, i consumi sono ancora ostacolati dall'inflazione, mentre gli investimenti sono influenzati dai costi del credito. Inoltre, le esportazioni italiane si sono fermate a causa della frenata economica mondiale.
L'inflazione italiana ha interrotto il suo calo in aprile, ma si prevede che continui a diminuire grazie alla riduzione dei prezzi del gas. L'analisi evidenzia che i prezzi dei generi alimentari rimangono in tensione, ma si prevede un graduale raffreddamento. I tassi di interesse sono in aumento e ciò ha portato a una diminuzione dei prestiti alle imprese.
Nonostante questi segnali misti, il settore dei servizi registra una crescita trainata dalla domanda repressa delle famiglie. Nel comparto industriale, la produzione è diminuita a marzo e il PMI manifatturiero ha indicato una contrazione a causa della diminuzione degli ordini e delle aspettative di produzione.
L'export italiano si è fermato nel primo trimestre 2023. Tuttavia, il mercato del lavoro è rimasto in espansione nel primo trimestre con un aumento di 80.000 occupati. Gli investimenti mostrano una crescita modesta, nonostante la debolezza nell'Eurozona. In generale, l'Eurozona presenta segnali di debolezza, mentre negli Stati Uniti riparte l'industria. La Cina sta rallentando mentre l'India sta crescendo.
Riforme urgenti, infrastrutture e crescita: le sfide per l'Italia secondo Confindustria
Durante il dialogo al Festival di Trento, il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha affrontato diverse sfide cruciali per l'Italia. Ha evidenziato la necessità di affrontare riforme urgenti, come la riforma della giustizia, una riforma fiscale organica e una riforma del lavoro completa.
Bonomi ha sottolineato l'importanza di garantire interventi mirati e tempestivi in caso di eventi come l'alluvione in Emilia-Romagna, fornendo agli imprenditori la certezza di investimenti pianificati e con scadenze definite.
Ha inoltre discusso del ruolo delle infrastrutture, sottolineando che il Ponte sullo Stretto ha senso solo se inserito in un piano di interventi più ampio.
Sul tema dell'energia, ha espresso il desiderio di un dibattito senza ideologie e con una visione europea sulla questione nucleare. Bonomi ha ribadito l'importanza della crescita economica come elemento fondamentale per la stabilità, sottolineando la necessità di ricalibrare le risorse del Pnrr alla luce dei cambiamenti avvenuti, come la guerra in Ucraina e i costi energetici.
Infine, ha sottolineato il ruolo dell'impresa come luogo di coesione sociale e integrazione nella ricostruzione materiale e sociale in seguito alla guerra in Ucraina.
Nessun ritardo nell'attuazione del PNRR italiano, impegno richiesto per la fase più impegnativa
Il Commissario europeo Paolo Gentiloni afferma che non sono stati riscontrati ritardi nell'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano. Nonostante la Commissione stia valutando la terza richiesta di esborso, Gentiloni sottolinea che ciò non implica ritardi nel piano italiano.
Tuttavia, sottolinea la necessità di uno sforzo per affrontare le sfide future, soprattutto nel 2023 e 2024. Gentiloni invita i governi a rafforzare la capacità amministrativa e si esprime a favore di modifiche costruttive ai Piani nazionali. Riguardo al rischio di una procedura di infrazione per l'Italia nel 2024,
Gentiloni sostiene che si punterà a un "atterraggio morbido" alle regole quantitative, ma il tetto del 3% di deficit sul PIL non verrà modificato. Invita tutti i Paesi a rientrare sotto quel tetto entro il 2024.
Nonostante le previsioni del governo italiano, Gentiloni sottolinea l'importanza di mantenere un percorso virtuoso di riduzione del deficit.
Segnali positivi per l'economia italiana: produzione industriale in lieve aumento nel primo trimestre
Secondo le stime di Banca d'Italia, la produzione industriale italiana è aumentata leggermente nella media del primo trimestre rispetto al periodo precedente.
Il clima di fiducia delle imprese è migliorato in tutti i settori, evidenziato anche dai dati PMI dei settori manifatturiero e dei servizi, che indicano un'espansione dell'attività per la prima volta dal secondo trimestre del 2022.
I giudizi sulla situazione economica generale continuano a riprendersi secondo le inchieste condotte dalla Banca d'Italia. Inoltre, il rapporto tra il debito pubblico e il PIL è sceso al 144,4% rispetto al 149,9% del 2021.
Il Governo italiano ha concordato con la Commissione europea di prolungare di un mese la valutazione per il conseguimento dei traguardi e obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, al fine di consentire approfondimenti sulla realizzazione degli interventi.
Finora, l'Italia ha ricevuto quasi 67 miliardi di euro su un totale di 192 miliardi destinati al paese, tra sovvenzioni e prestiti del Dispositivo per la ripresa e la resilienza.
Il Fondo Monetario Internazionale riduce lievemente le stime di crescita del Pil mondiale, ma alza quelle dell'Eurozona
Il Fondo Monetario Internazionale ha leggermente ridotto le previsioni di crescita del PIL mondiale, stimandolo al +2,8% nel 2023 e al 3% nel 2024.
Tuttavia, ha alzato le stime per l'Eurozona, prevedendo una crescita del +0,8% nel 2023 e del +1,4% nel 2024.
La Spagna si distingue con una previsione di crescita del +1,5% nel 2023, mentre la Germania registra una crescita negativa del -0,1%.
Nel Regno Unito è previsto un calo del PIL dello 0,3% nel 2023, seguito da una crescita dell'1% nel 2024.
Per l'Italia, le stime sono state riviste al rialzo allo 0,7% nel 2023 (dallo 0,6%) e al +0,8% nel 2024 (dal +0,9%).
Gli analisti prevedono per l'Italia un'inflazione del 4,5% nel 2023 e del 2,6% nel 2024, con un tasso di disoccupazione stimato all'8,3% nel 2023 e all'8,4% nel 2024.
Avanzo del saldo commerciale italiano con i paesi extra-Ue a 1,2 miliardi di euro ad aprile, grazie a un aumento delle importazioni
Secondo i dati forniti dall'Istat, il saldo commerciale dell'Italia con i paesi extra-Ue ha registrato un avanzo di 1,2 miliardi di euro ad aprile, rispetto al deficit di 2,7 miliardi registrato nello stesso periodo dell'anno precedente.
Tuttavia, le esportazioni sono diminuite del 5,1% su base annua, mentre le importazioni hanno registrato un marcato aumento del 13,9%. L'export verso i paesi extra-Ue ha segnato una diminuzione su base mensile, principalmente a causa delle minori vendite di beni di consumo non durevoli e beni intermedi.
Al contrario, le importazioni hanno interrotto la tendenza negativa degli ultimi mesi, registrando un aumento diffuso in tutti i settori.
L'Europa e le sfide per l'industria italiana: politica industriale, energia nucleare e competitività internazionale
Durante un dialogo al Festival di Trento, il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, e la corrispondente del Financial Times, Silvia Sciorilli Borrelli, hanno affrontato diverse sfide che si prospettano per l'economia internazionale e l'Italia.
Bonomi ha sottolineato l'importanza di un ruolo più forte dell'Europa nella definizione di una politica industriale e nella gestione del tema dell'energia nucleare nei Paesi membri.
Ha anche sottolineato la necessità di riconoscere l'industria come un settore strategico e di promuovere una politica industriale sia a livello europeo che nazionale.
Inoltre, sono stati affrontati temi come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), la guerra in Ucraina, il Ponte sullo Stretto, la competitività internazionale del "sistema Italia" e le riforme necessarie.