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Concordato preventivo biennale e stop al redditometro, le novità fiscali

di Alessia Seminara pubblicato:
3 min

Novità fiscali in arrivo: niente redditometro, concordato e flat tax per contribuenti virtuosi e controlli induttivi. Ecco gli strumenti in arrivo.

Concordato preventivo biennale e stop al redditometro, le novità fiscali

Si torna a parlare di redditometro, ma la misura atta al controllo della condizione economica e fiscale dei contribuenti italiani non vedrà la luce. La Commissione Finanze del Senato, infatti, insiste sulla necessità di tutelare i contribuenti. Secondo la Commissione, invece, vanno incrementati i controlli per coloro tutti i profili che presentano rischio fiscale. Niente redditometro, dunque: si parla già di nuovi strumenti fiscali, come il concordato preventivo biennale e di nuovi strumenti induttivi per ricostruire il reddito del contribuente.

Concordato preventivo biennale e stop al redditometro, le novità fiscali

Il nuovo concordato preventivo biennale, che è visto come uno strumento migliore sotto diversi aspetti, a differenza del redditometro si concretizzerà a breve.

Questo strumento permetterà ai contribuenti che decideranno di sceglierlo di ottenere una sorta di premio e di rinviare l’acconto all’anno seguente. Tra l’altro, sarà anche possibile optare per la rateizzazione.

Ma non è tutto, perché la cancellazione del redditometro andrà a coincidere con nuovi strumenti, che sono attualmente allo studio degli addetti ai lavori.

I nuovi strumenti non solo affiancheranno il concordato ma, al contempo, lo riguarderanno direttamente. Gli obiettivi finali delle nuove misure sono in sostanza due: premiare i contribuenti virtuosi e, al contempo, effettuare verifiche sui profili ad elevato rischio fiscale.

Flat tax per i contribuenti virtuosi

Tra le varie novità fiscali in arrivo, oltre all’eliminazione del redditometro e il concordato preventivo biennale, anche una nuova flat tax.

Secondo il parere della Commissione Finanze del Senato, è necessaria l’introduzione di una nuova tassazione flessibile, da applicare al reddito incrementale concordato.

La Commissione ha anche proposto tre diverse aliquote, variabili a seconda della tipologia di contribuente. Ai più virtuosi spetterebbe un’aliquota del 10%, mentre agli altri contribuenti potrebbero toccare aliquote del 12 e del 15%.

L’aliquota verrà stabilità grazie al punteggio ISA del contribuente: i più affidabili, con punteggio ISA da 10 a 8, potranno contare sull’aliquota più vantaggiosa del 10%.

A chi ha un punteggio ISA tra 8 e 6, invece, spetterà l’aliquota del 12%. Il 15%, infine, toccherà ai contribuenti con punteggio ISA più basso di 6.

Stop al redditometro e strumenti induttivi per la ricostruzione del reddito

Sebbene, nelle scorse settimane, le notizie insistevano su una possibile reintroduzione del redditometro 2024 in versione aggiornata (dopo lo stop allo strumento indetto già da tempo), questo tipo di accertamento sul reddito non vedrà mai la luce.

La Commissione Finanze del Senato, comunque, ha invitato il Governo a pensare a nuovi strumenti di accertamento di carattere induttivo.

Tuttavia, questi strumenti non dovranno essere pensati per l’applicazione indiscriminata a tutti i contribuenti. Bisognerà, cioè, pensare a strumenti induttivi per ricostruire i redditi, strumenti che verranno poi utilizzati dal Fisco.

L’Agenzia delle Entrate, come detto, non dovrà applicare gli strumenti induttivi in maniera indiscriminata. La ricostruzione del reddito dovrà riguardare i contribuenti che presentano un quadro dubbio, con elevate differenze tra reddito dichiarato e spese effettuate.

 

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