FTAOnline

Dovalue, spunti positivi dall'acquisizione di Gardant

di FTA Online News pubblicato:
5 min

Banco BPM sottotono nonostante collocamento di un bond AT1 perpetuo da 400 mln. La francese Verallia pesa su Zignago che comunque da inizio anno perde il 19%

Dovalue, spunti positivi dall'acquisizione di Gardant

Seduta al rialzo ieri per Dovalue. Il titolo ha guadagnato l'1,81% a 2,03 euro. I prezzi hanno oscillato tra 1,99 e 2,008 euro. Secondo quanto riportato da Corriere Economia, la strategia del management di Dovalue si concentra su ampliamento delle fonti di ricavo e contenimento dei costi operativi. Un elemento chiave di questa strategia è l’acquisizione di Gardant, che permetterà di aumentare la scala e accelerare la crescita nell’asset management. L’acquisizione di Gardant dovrebbe concludersi entro settembre, mentre l’aumento di capitale di 150 milioni di euro è previsto entro la fine dell'anno. L'obiettivo è rendere operativa la nuova entità combinata entro gennaio 2025.

Il management di Dovalue sta già collaborando con il management di Gardant per sviluppare un piano di integrazione, finalizzato a garantire una transizione fluida e l’ottimizzazione delle sinergie tra le due aziende.

Equita Sim ha confermato il rating "hold" su Dovalue, con un target price di 2,9 euro per azione. Questo avviene in seguito all'accordo vincolante per l'acquisizione di Gardant e del relativo pacchetto di finanziamento.

A seguito di questa operazione, sia S&P Global Ratings che Fitch hanno confermato il rating BB con outlook stabile per Dovalue.

Gardant Investor SGR ha recentemente lanciato Caesar, un fondo di credito dedicato ai finanziamenti immobiliari garantiti in Italia.
Il fondo ha raccolto circa 100 milioni di euro da investitori istituzionali e si concentrerà su finanziamenti a imprese, progetti nel settore immobiliare e rifinanziamenti/ristrutturazione di debiti garantiti da beni immobiliari. Il lancio di Caesar rappresenta un passo significativo nella strategia di Gardant Investor SGR e Dovalue per diversificare le fonti di ricavo, allontanandosi dal solo segmento servicing dei Non-Performing Loans (NPL).

Questa mossa si inserisce nell'ambito della strategia più ampia della nuova entità combinata Dovalue-Gardant, mirata a espandere le attività di asset management e sfruttare le sinergie tra le due aziende per favorire la crescita e la stabilità finanziaria.

Il titolo si muove all'interno di una fascia laterale ormai dai minimi di marzo. Questa fascia è compresa tra area 1,90 e 2,45 euro. La linea mediana transita a 2,17 euro. Al di sopra di questa resistenza atteso il test di 2,45. Solo la rottura anche di questo riferimento potrebbe anticipare l'avvio di una fase rialzista estesa, fino ai 3 euro almeno. Resistenza successiva a 3,48, massimo della candela "gravestone doji" del 27 dicembre. In caso di violazione di 1,90 verrebbe invece inviato un segnale di debolezza preoccupante: le oscillazioni degli ultimi mesi si dimostrerebbero un "rettangolo" di continuazione della precedente fase ribassista, che potrebbe in quel caso riprendere verso area 1,50 almeno.

Banco BPM colloca un bond Additional Tier 1 perpetuo e richiamabile da 400 mln

Banco BPM debole in avvio. Ieri il gruppo ha collocato un'obbligazione di tipo Additional Tier 1 perpetuo e richiamabile a partire da gennaio 2031, per un ammontare pari a 400 milioni di euro, con contestuale lancio di un’offerta di riacquisto di un prestito obbligazionario perpetuo di pari importo. Il titolo è stato emesso alla pari con cedola fissa al 7,25% fino al 16 luglio 2031 e ha ricevuto ordini per oltre 2,8 miliardi. In caso di mancato richiamo la cedola verrebbe rideterminata sulla base del tasso swap in euro a 5 anni più uno spread pari a 455,3 bps e resterà fissa per i successivi 5 anni (fino alla successiva data di ricalcolo). Prevista una riduzione della cedola qualora il CET1 del Gruppo scendesse al di sotto del 5,125%.

L'analisi del grafico di Banco BPM mette in evidenza il trend positivo in essere dal 2020 e i massimi dal 2016 toccati lo scorso 20 maggio a 6,7680 euro. Il titolo nelle ultime settimane ha perso terreno disegnando un potenziale testa e spalle ribassista, figura che verrebbe completata in caso di discese sotto 5,74. Il pattern ha un obiettivo ideale a 4,70-4,80, -25% circa dai prezzi attuali. Occorre quindi monitorare la situazione, soprattutto in caso violazione dei primi supporti in area 5,95. Il superamento del massimo di venerdì a 6,3360 anticiperebbe invece un attacco a 6,7680 e la probabile riattivazione della tendenza ascendente di fondo verso 7,20 almeno con obiettivo successivo a 8,60.

Zignago cede il 4% in scia alla francese Verallia, ma da inizio anno è un -19%

Seconda seduta consecutiva archiviata in territorio negativo per Zignago Vetro che ieri ha ceduto il 4% circa in scia al crollo di Verallia (-18,4%) a Parigi. Il gruppo francese attivo nella progettazione, produzione e riciclaggio di imballaggi in vetro ha emesso un warning: l'EBITDA adjusted 2024 è ora atteso a 866 milioni di euro, -20% a/a e sotto il consensus a un miliardo circa. Zignago ha archiviato la seduta sui minimi di giornata, circostanza che sembra preludere al raggiungimento di un nuovo bottom di periodo oggi.

I prezzi si stanno muovendo per vie laterali da oltre un mese a cavallo dei 12,00 euro, in un contesto grafico che ad oggi permane ancora orientato negativamente (-19% da inizio anno). Resta alto il rischio di un ulteriore affondo che spinga le quotazioni verso il minimo del 2022 a 10,46 euro, circostanza che troverebbe ulteriori conferme inizialmente al di sotto del prossimo supporto di breve a 11,50 euro e poi alla violazione del bottom di maggio a quota 11,32. Le tensioni si allenterebbero solo oltre 12,60 euro, preludio ad una reazione più corposa verso 13,50/13,60 circa. Sarebbe poi il superamento di questi ultimi livelli ad introdurre un recupero più duraturo anche nel lungo periodo.