Bonus Transizione 5.0, come funziona e quali sono le spese ammesse

di Alessia Seminara pubblicato:
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Nuova circolare del MIMIT, arriva il bonus Transizione 5.0: ecco a chi spetta, le spese ammesse e come richiederlo.

Bonus Transizione 5.0, come funziona e quali sono le spese ammesse

Con una recentissima circolare, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy rende operativo il bonus Transizione 5.0. Il set di agevolazioni per le imprese, che prende il nome dall’omonimo piano, prevede l’inserimento, tra le varie spese sostenuti, sia quelle per dotarsi di impianti per la produzione di energia pulita, sia quelle legate all’acquisto di software. Incluse, inoltre, le spese legate alla formazione dei dipendenti.

Scopriamo insieme come funziona il bonus transizione 5.0 e come si potrà richiedere, secondo le disposizioni contenute nella circolare del MIMIT.

Bonus Transizione 5.0, come funziona e quali sono le spese ammesse

Secondo quanto si apprende grazie alla nuova circolare ad opera del MIMIT, grazie al bonus Transizione 5.0 potranno essere finanziati diversi lavori e varie spese per realizzare la transizione, sia ecologia che digitale.

Potranno accedere alla misura tutte quelle imprese che riusciranno a certificare una effettiva riduzione dei consumi energetici.

Riduzione che dovrà essere pari:

  • al 3% nel caso di singola struttura produttiva

  • al 5% per processi oggetto di investimento.

C’è inoltre da considerare che il Piano Transizione 5.0 non si riferisce alla sola transizione ecologica. Le imprese che intendono richiedere il bonus dovranno infatti impegnarsi anche nella transizione digitale.

Ecco perché, come abbiamo già anticipato, tra le spese ammesse rientrano non solo quelle per dotarsi di impianti fotovoltaici per l’autoproduzione di energia pulita. Si possono inserire, in qualità di spese ammesse, anche quelle che hanno a che fare con l’acquisto di software e quelle necessari per formare adeguatamente i dipendenti.

Limiti di spesa e temporali

La circolare del Ministero delle Imprese e del Made in Italy chiarisce inoltre diversi limiti relativi al bonus Transizione 5.0.

Innanzitutto, è stato fissato un tetto massimo di spesa, che non può superare, per ciascun richiedente, i 50 milioni di euro.

Inoltre, le opere di efficienza per le quali si richiede l’agevolazione dovranno essere avviate entro una finestra temporale, che va da 1° gennaio 2024, fino al 31 dicembre 2025.

Per i progetti ammessi i potenziali beneficiari riceveranno un credito d’imposta, che è proporzionale all’entità delle spese sostenute per la transizione aziendale.

Come richiedere il bonus Transizione 5.0?

Così come moltissime altre agevolazioni legate alla sostenibilità, quali ad esempio il conto termico 2024, anche il bonus Transizione 5.0 va richiesto utilizzando la piattaforma GSE.

È il Gestore dei Servizi Energetici, infatti, ad occuparsi del credito d’imposta.

Secondo quanto chiarito sulla circolare del MIMIT, il bonus si potrà richiedere tramite una comunicazione preventiva, da presentare sulla piattaforma GSE.

La piattaforma permetterà, a seguito dell’autenticazione tramite SPID, il caricamento di tutta la documentazione richiesta.

Il sistema verificherà i documenti e, se i dati inseriti sono corretti, comunicherà l’avvenuta prenotazione dell’incentivo.

Entro 10 giorni dalla conferma da parte del GSE, le aziende dovranno inoltrare una contro-comunicazione: a quel punto, entro pochi giorni il GSE confermerà l’importo spettante.

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