Bonus Pubblicità, aumentare gli investimenti conviene

di FTA Online News pubblicato:
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Sugli incrementi della spesa pubblicitaria si può ottenere un credito d'imposta del 75%, ecco come funziona

Bonus Pubblicità, aumentare gli investimenti conviene

C’è un incentivo fiscale per l’editoria e la pubblicità che è in forza dal 2017 in Italia e che può permettere alle imprese importanti crediti di imposta sugli investimenti per il rilancio del proprio brand e dei propri prodotti.

Si tratta della legge sul Credito di imposta su investimenti pubblicitari incrementali. Il nome è un po’ complicato, ma l’opportunità è concreta. In pratica il concetto è quello del credito di imposta sugli investimenti aggiuntivi in pubblicità da un anno all’altro. Un incentivo importante perché su questi incrementi di pubblicità si può ottenere un credito d’imposta del 75%.

Ci sono alcune condizioni, però. Innanzitutto l’aumento dell’investimento pubblicitario deve essere dell’1% almeno.

Bonus Pubblicità, i riferimenti legali, i fondi

Il quadro di riferimento è l’articolo 57-bis del Decreto legge del 24 Aprile 2017. Le risorse per finanziare questo sostegno all’editoria, tramite il supporto alla pubblicità, sono attribuite dal Fondo unico per il pluralismo e l’innovazione digitale dell’informazione e dell’editoria del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, che raccoglie risorse statali da varie forme di sostegno all’editoria (sia quotidiana, che periodica, sia radiofonica, che televisiva) e in parte anche dal canone di abbonamento alla televisione. Il fondo ha una dotazione di 110 milioni di euro l’anno.

Da queste risorse provengono i 30 milioni di tetto di spesa annuo previsti per il credito di imposta sugli investimenti pubblicitari incrementali, che possono andare alla stampa quotidiana e periodica e anche all’online, nel rispetto dei regolamenti dell'Unione europea in materia di aiuti "de minimis”.

Requisito fondamentale è la testata che ospita la pubblicità sia una testata registrata, ossia iscritta presso il competente Tribunale ovvero nel registro degli operatori di comunicazione (ROC) e che quindi abbia un direttore responsabile.

Il tetto di spesa annua rappresenta le risorse massime appostate dallo Stato, se viene superato, si procede a un riparto delle risorse disponibili tra tutti gli aventi diritto al bonus.

Bonus Pubblicità, come funziona

Il credito di imposta è comunque rilevante, il 75% appunto delle spese pubblicitarie aggiuntive da un anno all’altro (purché appunto ci sia stato un incremento dell’1% almeno).

Per ottenerlo le imprese possono fare ricorso esclusivamente alla compensazione mediante modello F24 (codice tributo “6.900”), da presentare tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate entro 5 giorni dalla pubblicazione dei soggetti ammessi. L’Agenzia delle Entrate ha comunque una sezione dedicata a questo credito d’imposta e fornisce anche il modello e le istruzioni necessarie per la compilazione.

Altre informazioni sono disponibili sul sito del Dipartimento per l’informazione e l’editoria.

Questa agevolazione fiscale richiede una programmazione in due passaggi.

L’accesso al Bonus Pubblicità infatti richiede una prima “prenotazione” costituita dalla comunicazione per l’accesso al credito d’imposta.
Con questa comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate, che indica gli investimenti effettuati o da effettuare per l’anno agevolato, si conclude il primo passaggio.
La comunicazione per l’accesso al credito deve essere inviata nel periodo dal 1° al 31 marzo dell’anno per il quale si chiede l’agevolazione.

Il secondo passaggio per l’ottenimento del Bonus Pubblicità è la presentazione della “Dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati”, con cui in pratica si attestano gli investimenti effettuati nella comunicazione per l’accesso al credito di imposta, si conferma che sono stati effettivamente realizzati e che rientrano nei requisiti della norma.

L’importo da agevolare con il Bonus Pubblicità indicato nella dichiarazione sostitutiva può essere pari o inferiore a quello indicato nella comunicazione per l’accesso al credito di imposta, ma non può superarlo.

Il Capo del Dipartimento per l’informazione e l’editoria ha stabilito con provvedimento del 20 dicembre 2024 che la presentazione della “dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti pubblicitari incrementali effettuati nell’anno 2024” è stata il 10 febbraio 2025, quindi i richiedenti del bonus pubblicità hanno avuto la possibilità di presentare la richiesta tra il 9 gennaio e il 9 febbraio 2025.

Per l’anno prossimo 2026 sapere che è possibile ottenere un credito di imposta del 75% sulle spese pubblicitarie aggiuntive fatte tra il 2024 e il 2025 può essere sicuramente uno stimolo economico di cui tenere conto nel budget.