Bonus prima infanzia, assegno 200€ a famiglia. Come averlo?
pubblicato:Nella tua famiglia ci sono dei bambini di età inferiore a 6 anni? Scopri subito come puoi richiedere il bonus prima infanzia, un assegno fino a 200 euro per le famiglie. Tutti i dettagli su requisiti, importi, domanda.
Le famiglie italiane possono ottenere un nuovo sostegno dai Comuni di residenza per i propri figli: oltre all’assegno unico – in vigore dal 1° gennaio 2022 – è ancora disponibile il bonus prima infanzia, un’agevolazione che spetta alle famiglie con figli di età inferiore ai 6 anni a carico.
I rincari sono all’ordine del giorno e mentre il Governo si interroga sugli aiuti da inserire nel nuovo decreto di luglio 2022, i Comuni hanno confermato i bandi di accesso al bonus prima infanzia.
Ecco tutto quello che c’è da sapere per ottenere un assegno fino a 200 euro per i bambini di età inferiore a 6 anni.
Bonus prima infanzia: come funziona?
Confermato anche per il 2022 il bonus prima infanzia, un assegno pari a 200 euro per ogni famiglia con figli a carico di età compresa tra 0 e 6 anni.
Come sappiamo in base a una recente ricerca, per crescere un figlio fino a 18 anni occorre spendere in media 7.000 euro all’anno, considerando gli attuali costi della vita. Non solo: spesso la prima infanzia è un periodo dei più delicati per i bambini, che necessitano di cure e sostegno continuo da parte dei genitori.
Per sollevare le famiglie da queste ingenti spese, i Comuni hanno confermato la possibilità di ottenere un bonus prima infanzia anche nel 2022, compatibile con l’assegno unico e universale.
Bonus prima infanzia: assegno da 200 euro per le famiglie
Il bonus prima infanzia spetta, come detto, alle famiglie che possiedono figli a carico di età compresa tra 0 e 6 anni. Alcuni Comuni, però, limitano l’assegno solo alle famiglie con figli fino a 3 anni.
Non solo: essendo erogato dai Comuni, per comprendere i requisiti necessari occorre fare riferimento ai singoli bandi locali.
Generalmente, come avviene per i bonus spesa, anche il bonus prima infanzia spetta alle famiglie italiane, ma anche straniere, purché possiedano al residenza all’interno dei confini comunali.
È importante che tali famiglie possiedano un ISEE basso e hanno difficoltà a sostenere tutte le spese relative alla cura e alla crescita del bambino. Ciascun Comune può fissare una soglia di reddito differente.
È per questo motivo che è importante consultare i singoli bandi a livello locale, per non rimanere sprovvisti di informazioni importanti in merito ai requisiti.
Bonus prima infanzia: come spendere i 200 euro
Quali sono le spese ammesse nell’utilizzo del bonus prima infanzia? Rispetto ad altre agevolazioni, questo assegno – che ha un valore generalmente attorno ai 200 euro – spetta ai genitori come sostegno per la crescita del bambino.
Pertanto sono agevolabili tutte le spese relative all’alimentazione, alla cura personale e al sostegno del bambino. Non solo: si possono pagare anche eventuali associazioni oppure enti che organizzano attività ludiche, creative o formative per i più piccoli.
Talvolta, i Comuni mettono anche a disposizione ulteriori agevolazioni: l’elenco completo è disponibile direttamente sui siti web delle amministrazioni locali.
Bonus prima infanzia: come richiederlo?
Trattandosi di un beneficio erogato dai Comuni, il bonus prima infanzia deve essere richiesto direttamente al proprio Comune di residenza: talvolta vengono pubblicati dei moduli online da compilare e presentare da casa propria.
Prima di inviare la propria richiesta, chiaramente, è necessario verificare che il bando sia ancora attivo. Decorsi i termini non si potrà più richiedere il beneficio.