Bonus padri separati, assegno da 800€ al mese: come funziona

di Miriam Ferrari pubblicato:
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Tutto è pronto per il nuovo bonus padri separati, un assegno da 800 euro al mese per i genitori separati o divorziati con figli a carico: per ottenerlo, però, occorre dimostrare un peggioramento economico a causa del Covid. Requisiti, importi e domanda: come funziona?

Bonus padri separati, assegno da 800€ al mese: come funziona

Nuovi bonus figli in arrivo nelle prossime settimane: è pronto il decreto attuativo che consentirà ai genitori separati di ottenere un assegno da 800 euro al mese per il mantenimento del coniuge. È stato chiamato bonus padri separati la nuova agevolazione in sostegno di coloro che hanno subito delle perdite economiche a causa del Covid-19.

Mancano solo tre firme e una manciata di aggiustamenti per rendere effettiva una misura che, in un primo momento, era considerata discriminatoria e non inclusiva. A disposizione delle famiglie, quindi, ci saranno 10 milioni di euro.

Scopriamo subito come funziona il bonus padri separati, a chi spetta, quali sono gli importi e da quando si potrà presentare la domanda per ricevere l’assegno da 800 euro al mese.

Bonus padri separati: cos’è e come funziona

Manca soltanto la firma dei ministeri competenti (Pari opportunità, Giustizia ed Economia) per dare il via libera al decreto attuativo che introduce il bonus padri separati o genitori separati: come funziona?

Rispetto ai bonus mamme confermati per il 2022, questo assegno consente di ottenere 800 euro al mese, ovvero 9.600 euro all’anno per il mantenimento del coniuge. È rivolto ai padri divorziati o separati, in quanto è difficile pensare che sia la mamma a versare l’assegno di mantenimento per il figlio.

Inserito già nel decreto Sostegni bis, questo aiuto non ha mai trovato piena attuazione in quanto ritenuto discriminatorio nei confronti delle coppie di fatto. Ad oggi le modifiche apportate hanno permesso di limare la misura e renderla più inclusiva.

Inoltre, per fare in modo che i padri di famiglia non percepissero l’assegno per sé stessi, sono state imposte clausole più precise sul mantenimento dei figli, che puntano all’arrivo dell’assegno direttamente ai ragazzi minorenni o maggiorenni ma portatori di disabilità.

Il decreto attuativo del bonus padri separati è pronto: per avere l’agevolazione, però, occorre dimostrare di aver subito delle flessioni economiche a causa del Covid-19. E non solo…

Bonus padri separati: a chi spetta?

A chi spetta, quindi, il bonus padri separati? Come dice il nome stesso, ci troviamo di fronte a una coppia di genitori separati o divorziati, nella quale è necessario il pagamento dell’assegno di mantenimento. Solitamente quest’ultimo è versato dal padre ai figli: di qui, il bonus padri separati.

Inoltre, è necessario dimostrare di aver subito un peggioramento economico a causa del Covid-19 e di non essere in grado di garantire il pagamento dell’assegno di mantenimento. Come recita la norma stessa, la riduzione o cessazione del lavoro deve essere avvenuta

a decorrere dall’8 marzo 2020 per una durata minima di 90 giorno o per una riduzione del reddito di almeno il 30% rispetto a quello percepito nel 2019.

A tal fine sono stati fissati precisi limiti di reddito per ottenere l’assegno da 800 euro: i padri separati dovranno possedere un ISEE inferiore o uguale a 8.174 euro all’anno.

Bonus padri separati: da quando richiederlo e come fare domanda

Non è ancora stata fissata la data di apertura delle domande per il bonus padri separati, ma già sappiamo che serviranno alcuni dati per poter inviare la richiesta.

Non appena il decreto attuativo verrà firmato dai Ministeri competenti, si dovrà procedere con l’attivazione della piattaforma per la richiesta dell’assegno da 800 euro pagato in un’unica soluzione.

Nella domanda andranno poi inseriti anche gli importi dell’assegno di mantenimento e l’ammontare complessivo delle somme non versate all’ex coniuge. Ulteriori dettagli saranno forniti da un’apposita circolare.