Axpo, ecco chi è il partner dell'energia di TIM

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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Il colosso svizzero ha appena festeggiato 25 anni in Italia, l'offerta con TIM per ora è rivolta solo a imprese e solo con energia green, ma il cuore elvetico del colosso di Baden è nucleare (non senza problemi)

Axpo, ecco chi è il partner dell'energia di TIM

Giornate forti per TIM, tra dati, voci di fusione con Iliad, di ingresso di CVC al posto di Vivendi e poi Poste che diventa azionista e partner strategico e intanto la rete scorporata e il nuovo futuro di servizi per il mobile, l’enterprise, il fisso, il cloud e ancora la vendita di Sparkle e prima ancora quella delle quote di Inwit (ossia delle torri per la telefonia mobile) e poi il consolidamento sperato e imposto dalla fusione Fastweb-Vodafone in Italia e intanto Vivendi che cerca di piazzare la quota più importante nell’azionariato della società….

Insomma veramente una messe di notizie, rumors, spunti e così via.

Ma ieri una novità industriale forte è passata quasi sottotono. TIM entra nel settore dell’energia.

Come altri player integrati del settore abbina insomma all’offerta su fibra o radiofrequenza non solo i contenuti o i servizi a valore aggiunto, ma anche un abbonamento energetico. E’ in pratica l’ingresso, già preannunciato in realtà qualche mese fa, nel settore dell’energia che ormai ben si abbina sul mercato alle offerte più tipiche delle società di telecomunicazioni. E chi è il nuovo partner che in pratica le venderà l’energia da rivendere ai clienti?

Axpo Italia, l'offerta con TIM sarà per le imprese green

Axpo Italia, la società del colosso energetico svizzero Axpo già noto al mercato nostrano.
Vanno subito messi i punti sulle i, la nuova offerta di TIM è pensata per PMI, commercianti, professionisti, non per le famiglie. Si abbina insomma a TIM enterprise, d’altronde con i lavori in corso sul cloud e sui server del gruppo, un partner energetico sarà sempre più importante...

La fascia promette di essere alta, perché l’energia di TIM sarà per ora soltanto al 100% certificata da fonti rinnovabili dal GSE. Il che poi in pratica è un corposo aiuto agli obiettivi di sostenibilità del parco business.

Per le imprese TIM ha pensato per ora una doppia offerta: la Flex a prezzo indicizzato e la Fix a prezzo fisso per 24 mesi. Per il lancio alle imprese è stato anche promesso uno sconto di 50 euro l’anno in bolletta.

Contento ovviamente anche Ivanhoe Romin, il general manager di Axpo Italia che quest’anno compie i 25 anni di attività.

Axpo, un gigante dell'atomica svizzera sempre più orientato al green

Ma chi è il gruppo Axpo? Fondato nel 2001 a Baden nel Cantone nordorientale di Argovia il gruppo Axpo è diventato rapidamente un colosso di stazza europea e non solo con passaporto svizzero. Opera in più di 30 Paesi, è attivo anche in Nord America e Asia.

La struttura proprietaria vede enti pubblici e utility locali in armonioso accordo, sostanzialmente i soci di riferimento sono i cantoni dove originariamente il gruppo si è sviluppato.
A riprova del fatto che in economia, nonostante certe ortodossie un po’ spicciole e un po’ superficiali, pubblico non è necessariamente peccato.

Il Gruppo Axpo non è un semplice rivenditore di energia, ma è soprattutto un produttore, un generatore come usa dirsi e differenziato per di più.
Il 52% della sua energia viene dal nucleare, il 30% quasi dall’idroelettrico, il 12% dal gas naturale e il resto tra eolico, solare e biomasse.

La centrale più importante di Axpo è quella di Besnau che da sola produce 730 MW tramite due gruppi. Complessivamente la capacità nucleare installata è meno del 30% del totale, ma in pratica la produzione dall’atomo è preponderante per il gruppo, anche se bisogna riconoscergli forti investimenti nelle rinnovabili, circa 1.000 MW installati tra solare ed eolico negli ultimi tre anni e livelli di emissioni di CO2 ben inferiori alla media europea di settore.

L’atomo presenta inoltre sfide di lungo periodo, perché, dopo investimenti per 350 milioni di franchi previsti fino al 2033 per rendere sicura la centrale di Besnau, il gruppo si è impegnato a spegnere questo impianto.
Ci ha investito in passato 2,5 miliardi di franchi per modernizzarla e manutenerla, ma a questo punto è pronto il way-out che sembra la sfida più difficile per il medio termine di Axpo.
La Svizzera infatti, come la Germania, dopo l’incidente di Fukushima del 2011 ha deciso di abbandonare gradualmente il nucleare e ha bloccato la costruzione di nuovi impianti.

Per Axpo, che dal 1984 ha investito 1,5 miliardi nella centrale di Lebistadt (e ne pianifica per un altro miliardo fino al 2032) e dal 1979 ha investito quasi 2 miliardi di franchi nella centrale di Gosgen, il phase-out dal nucleare e l’obiettivo svizzero della neutralità climatica entro il 2050 sono insomma temi particolarmente caldi.

La scorsa estate si erano anzi registrate delle aperture politiche a una modifica delle norme che impediscono la realizzazione di nuove centrali. Per il Paese l’atomo significa un terzo della produzione di elettricità e quindi il phase-out è particolarmente sfidante, anche se i risultati sul fronte delle rinnovabili sono molto incoraggianti.

Axpo, una presenza forte anche in Italia

Fanno parte del pacchetto di investimenti di Axpo anche storiche e importanti realtà italiane.

D’altronde in Italia - come detto – Axpo festeggia i 25 anni di attività quest’anno. Il suo parco centrali a ciclo combinato ha una potenza installata di 1.800 MW (solo per la quota di Axpo).
Ci sono Calenia Energia (85% quota Axpo) a Sparanise (CE), Rizziconi Energia (100% quota Axpo) a Rizziconi (RC) e SEF (49% quota Axpo) a Ferrara (FE).

Per molto tempo Axpo è stata azionista del Tap pugliese, fino alla vendita a inizio 2023 del 5% dal gasdotto transdriatico a Fluxys ed Enagas per 210 milioni.

Ma c’è anche tanto green, come nel caso della partnership pugliese che tramite un PPA (un power purchase agreement, ossia un contratto di fornitura di energia) con Peridot Solar prevede la fornitura di energia solare da un portafoglio di impianti con una capacità complessiva di 178 MW (13 nuovi impianti tra Sicilia, Sardegna e Lazio) o nel caso della fornitura di 43.800 MWh di fotovoltaico alla Altair Chimica tramite un impianto da realizzare in Lazio.

In Italia Axpo opera su tutti i fronti di peso, compreso lo stoccaggio di CO2 e l’idrogeno verde (con RINA e ABB Italia).
Prevede anche il rifornimento di gas liquefatto nel porto di Napoli per cui ha già siglato un accordo con Gas and Heat S.p.A. e con il cantiere navale San Giorgio del Porto.

Il brand della vendita diretta alle famiglie di elettricità e gas è Pulsee, sponsor anche del Genoa, la squadra di calcio della città che ospita la sede di Axpo Italia.

Affidabilità svizzera e fantasia italiana riassumeva ieri l’amministratore delegato di Axpo Italia Simone Demarchi alla cronaca genovese de la Repubblica in un’intervista a tutto tondo. Duecentomila clienti gas e power in Italia, risultati non da poco per il gruppo al suo venticinquennale italiano.

Axpo ha fatturato nell’ultimo esercizio (chiuso lo scorso settembre) 7,63 miliardi di franchi, circa 8,1 miliardi di euro, con un utile a 1,5 miliardi di franchi (€ 1,7 mld) in calo rispetto al boom dell’esercizio 2022/2023 dovuto all’esplosione dei prezzi energetici.

Nel frattempo - come detto - il portafoglio di rinnovabili si è esteso ulteriormente, così come la differenziazione geografica.
Certamente anche in Italia se ne sentirà parlare ancora.

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