Aumento pensioni minime, cambia la rivalutazione: nuovi importi 2023
pubblicato:La Legge di Bilancio 2023 cambia la rivalutazione delle pensioni minime, portandole a 570 euro al mese. Ecco il nuovo aumento sull'assegno a partire dal 1° gennaio 2023.
Cambia la rivalutazione delle pensioni, come annunciato dalla premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa di presentazione della Legge di Bilancio 2023. Le pensioni minime vengono rivalutate al 120%, in modo da aumentare fino a 570 euro al mese.
Che cosa cambia? In sostanza, dopo gli aumenti sulle pensioni minime di dicembre, con tredicesima e bonus 155 euro, spunta una rivalutazione extra per i titolari del trattamento minimo.
Novità anche per le altre finestra di uscita: proroga di Opzione Donna con nuovi requisiti, proroga di Ape Social per i lavori usuranti, e Quota 103 per uscire dal lavoro a 62 anni.
Ecco come cambiano gli importi delle pensioni minime dal 1° gennaio 2023 e come sarà la rivalutazione degli altri trattamenti secondo le novità introdotte dalla manovra economica.
Pensioni minime: rivalutazione extra al 120%
Giorgia Meloni e il suo Governo hanno lasciato tutti a bocca aperta dopo la comunicazione di un nuovo aumento sulle pensioni minime: non si tratta della promessa di Silvio Berlusconi - che ipotizzava un assegno a 1.000 euro per tutti -, ma di una rivalutazione al 120%.
Stando quindi alle dichiarazioni della premier in conferenza stampa, e prendendo come riferimento il tasso di rivalutazione delle pensioni provvisorio a 7,3%, ne risulterà un incremento sui trattamenti minimi pari all’8,76%, con +1,46% rispetto a quanto inizialmente previsto.
Per gli altri trattamenti pensionistici, invece, la Legge di Bilancio prevede una rivalutazione ridotta:
- •
una rivalutazione al 100% per gli assegni non superiori a 2.000 euro;
- •
al 75% o al 50% per gli assegni superiori a 5 volte il trattamento minimo;
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al 30% per gli assegni superiori a 10.000 euro.
Di quanto aumenta la pensione minima nel 2023? Scopriamolo aiutandoci con alcune tabelle nel prossimo paragrafo.
Aumento pensioni minime fino a 570 euro: i nuovi importi
Secondo quanto anticipato da Giorgia Meloni, il tasso di rivalutazione provvisorio per le pensioni minime sarebbe pari all'8,6%, ovvero pari al 120%.
Facendo un rapido calcolo, grazie alla perequazione anticipata dello 0,2% l'importo del trattamento minimo è stato innalzato a 525,38 euro.
A questo assegno occorre applicare la nuova rivalutazione extra, che permette di salire a 571,40 euro: questo è l'importo che si potrà ottenere dal 1° gennaio 2023.
Riassumiamo, quindi, gli aumenti sulle pensioni minime in questa tabella:
Da quando | Importo Pensione minima | aumento (%) |
---|---|---|
Ottobre - novembre - dicembre 2022 | 525,38 euro | perequazione 0,2% |
dal 1° gennaio 2023 | 571,40 euro | rivalutazione al 120% (8,6%) |
Considerando un aumento mensile pari a 46,02 euro (anziché 38,35 euro previsti precedentemente), il trattamento minimo complessivo annuale sale a 7.428,20 euro.
Pensione minima 2023: cambiano i requisiti di accesso
Un'ultima considerazione è da fare sui requisiti di accesso alla pensione minima, che cambiano a partire dal 1° gennaio 2023: come?
La rivalutazione della pensione minima al 120% andrà a penalizzare i contributivi puri: infatti, questi ultimi non avranno diritto al trattamento integrativo sulla minima se non rispetteranno determinate condizioni.
Per accedere alla pensione minima occorre avere almeno 67 anni di età e 20 anni di contributi versati: inoltre, l’assegno maturato all’età del pensionamento deve essere almeno pari a 1,5 volte il trattamento minimo di pensione.
Considerando la nuova rivalutazione, tale soglia diventa più alta e sale fino a 11.142,30 euro.
Più difficile anche l'accesso alla pensione anticipata contributiva, che si può ottenere ai 64 anni di età e con 20 anni di contributi: in tal caso occorre rispettare il requisito economico che prevede un assegno pari o superiore a 2,8 volte il trattamento minimo, quindi a 20.798,96 euro stando al nuovo valore "rivalutato".