Assegno unico 2023: nessuna domanda, importi fino a 190 euro
pubblicato:A partire dal 2023 non servirà presentare nessuna domanda all’INPS per ottenere l’assegno unico e gli importi potrebbero essere più alti a causa del caro vita. Nessuna variazione sui requisiti. Ecco le novità in arrivo sull’assegno unico e universale.
Due importanti novità per le famiglie che percepiscono l’assegno unico per i figli: a partire dal 2023 non sarà più necessario presentare la domanda all’INPS e, grazie alle risorse sino ad ora risparmiare, si potranno aumentare gli importi per tutti i nuclei familiari.
Ciò significa che l’assegno unico diventa automatico e il suo importo aumenta da 175 euro al mese fino a 190 euro al mese (per adeguarsi all’aumento del costo della vita), sempre in base all’ISEE. Nessuna novità, invece, per quanto riguarda i requisiti.
Scopriamo subito nel dettaglio cosa cambia sull’assegno unico 2023: domanda, importi, requisiti e cosa sapere.
Assegno unico 2023: nessuna domanda all’INPS, sarà automatico
Mentre le famiglie attendono il pagamento dell’assegno unico di agosto 2022, l’INPS comunica alcune novità in arrivo sulla misura a partire dal prossimo anno.
Ad oggi INPS è chiamata a gestire i pagamenti dell’assegno unico per almeno 8,262 milioni di figli: a partire dal 2023, invece, la misura diventerà automatica. Che cosa significa?
Non sarà necessario presentare la domanda di rinnovo, in quanto INPS sarà in grado di reperire tutti i dati e le informazioni necessarie per le erogazioni dei benefici. Resterà sempre onere delle famiglie comunicare eventuali variazioni di requisiti, ISEE, o l’eventuale superamento della soglia dei 21 anni da parte dei figli.
Assegno unico 2023: aumentano gli importi. Ecco le cifre
Un’altra importante novità in arrivo sull’assegno unico nel 2023 è l’aumento degli importi per le famiglie come conseguenza del caro vita. Con l’inflazione che continua ad attestarsi su livelli record, diventa necessario aumentare anche i sostegni e i bonus famiglia attualmente in vigore. Così, a partire dal prossimo anno, le famiglie potrebbero ricevere un assegno unico più elevato, sempre in base all’ISEE.
Considerando gli attuali tassi di inflazione all’8%, i nuovi importi dell’assegno unico potrebbero variare in questo modo:
da 175 euro a 190 euro al mese per i redditi più bassi;
da 40 euro a 50 euro al mese per i redditi più alti.
Allo stesso modo, come adeguamento all’inflazione, anche il limite ISEE verrebbe modificato: la soglia minima tuttora fissata a 15 mila euro, potrebbe salire a 16 mila euro; mentre la soglia massima aumenterebbe da 40 mila euro attuali a 43.200 euro.
Assegno unico: a chi spetta e come funziona
Nessuna variazione, invece, sui requisiti di accesso alla misura: l’assegno unico e universale spetterà sempre alle famiglie con figli fino a 21 anni a carico, oppure con figli disabili a carico senza limiti di età.
Il bonus mensile viene erogato dall’INPS in misura variabile in base all’ISEE: chi possiede un reddito più basso ha diritto a un assegno più alto, e viceversa. Dunque, per coloro che possiedono un ISEE minimo, l’importo sarà pari a 190 euro a partire dal 2023.
Confermate anche le maggiorazioni sull’assegno unico spettanti alle famiglie con figli disabili, con figli successivi al secondo, alle famiglie in cui i genitori lavorano, alle giovani madri.
Dati alla mano, INPS spera di raggiungere un numero più elevato di beneficiari dell’assegno unico rispetto ai 9,1 milioni sino ad oggi erogati. Il bacino di potenziali beneficiari, infatti, è pari a 11 milioni di famiglie. L’automatismo, l’innalzamento dei limiti ISEE e l’aumento degli importi potrebbero essere delle novità molto utili in questo senso.