Webuild in rialzo dopo progressi strategici e finanziari
pubblicato:Inwit in rally dopo le conferme da Equita. BFF Bank, inviata a Banca d'Italia la risposta sui rilievi
Webuild
Deciso rialzo ieri per Webuild. Il titolo ha guadagnato il 2,24% a 2,188 euro dopo avere oscillato tra 2,134 e 2,188 euro. Webuild ha recentemente compiuto significativi passi avanti nei suoi progetti strategici e nelle prospettive finanziarie.
In primo luogo, in seguito a un accordo con Edison per lo sviluppo di progetti di pompaggio idroelettrico nel sud Italia, cruciali per la transizione ecologica e la sicurezza energetica nazionale.
Webuild ha anche annunciato che la joint venture australiana Terra Verde è stata selezionata come offerente preferito per il contratto Tunnels North nell'ambito del progetto Suburban Rail Loop East di Melbourne.
Questo contratto prevede lo scavo di tunnel che collegheranno le future stazioni da Box Hill a Glen Waverley, includendo 39 passaggi trasversali, due box di stazione, pozzi di accesso e un pozzo di intervento e ventilazione.
Webuild continua a espandere la sua presenza in Australia, dove sta attuando vari progetti. In particolare, sono in corso lavori a Sydney sulla linea metropolitana che si collegherà all'aeroporto internazionale di Western Sydney, insieme alla collaborazione con Clough per Snowy 2.0, il più grande progetto di energia rinnovabile dell'Australia.
Inoltre, Webuild è coinvolta nella costruzione del più grande impianto di produzione di urea al mondo nell'Australia Occidentale.
S&P Global Ratings ha migliorato l'outlook di Webuild da stabile a positivo, confermando il rating BB. Questo cambiamento riflette l'ottimismo che Webuild potrebbe raggiungere un rating BB+ nei prossimi 12 mesi se mantiene margini EBITDA resilienti e flussi di cassa operativi liberi adeguati al debito.
S&P prevede ulteriori crescita dell'EBITDA nel 2024-2025, supportata da una robusta visibilità dei ricavi dal suo portafoglio ordini e margini migliorati facilitati da recenti aggiustamenti contrattuali in risposta all'alta inflazione.
Gli analisti, inclusi Mediobanca Research, Equita Sim, Kepler Cheuvreux e Banca Akros, in generale vedono positivamente l'accordo con Edison. Mentre Mediobanca Research nota il suo limitato impatto economico nel breve termine, sostiene le prospettive a medio termine di Webuild e rafforza il suo profilo di investimento green.
Equita Sim e Kepler Cheuvreux sottolineano il valore strategico nell'espansione delle competenze nei progetti green, citando parallelismi con l'iniziativa Snowy 2.0.
Banca Akros, pur esprimendo un giudizio positivo, avverte dei potenziali ritardi nell'avvio dei progetti a causa di processi regolatori e aste competitive organizzate da Terna.
In sintesi, i recenti sviluppi di Webuild evidenziano la sua espansione strategica e una traiettoria finanziaria positiva, supportata da accordi chiave e progetti in corso sia a livello nazionale che internazionale, con particolare enfasi sui settori delle energie rinnovabili e delle infrastrutture in Australia.
Webuild si è mosso a partire dal massimo di metà marzo all'interno di un canale ribassista (una coppia di linee parallele) il cui limite inferiore ha funzionato da supporto il 14 giugno in area 1,90 euro. Il rimbalzo da quei livelli ha avvicinato con i massimi di ieri la parte alta del canale, passante in area 2,24 euro. La rottura di questa resistenza permetterebbe al titolo di uscire dal canale che in quel caso si dimostrerebbe un "flag" di continuazione.
Al di sopra di 2,24 quindi il rialzo dai minimi di ottobre 2023 potrebbe riprendere con obiettivo sui massimi di marzo a 2,59 circa. Resistenza intermedia in area 2,42/43 euro. Discese al di sotto di 2,10, media mobile esponenziale a 20 giorni, farebbero temere al contrario la ripresa del ribasso all'interno del canale. Supporti a 2 e a 1,85 euro.
Inwit in rally dopo le conferme da Equita
Rialzo superiore ai 3 punti percentuali nella seduta di ieri per Inwit dopo che Equita ha confermato la raccomandazione buy ma con prezzo obiettivo ridotto del 4% a 13,40 euro.
I ricavi del secondo trimestre sono previsti in crescita del 9% a 259 milioni (dati in uscita il 30 luglio), mentre l'EBITDA after lease è atteso a +11% a 185 milioni. Confermate le stime 2024 mentre per il 2025 i ricavi sono leggermente ritoccati al ribasso dell'1% a 1,109 miliardi.
Il titolo si è adagiato nell'ultimo mese sul supporto a 9,60 euro che per il momento è riuscito ad arginare il ribasso partito ad inizio anno da area 11,65. Conferme oltre 10,00 euro rafforzerebbero l'ipotesi di un rimbalzo più esteso che permetta la copertura del gap lasciato aperto a maggio a quota 10,29, con buone possibilità di allungare verso il picco dello stesso mese a 10,51 euro, importante riferimento per il medio lungo periodo.
Sotto 9,60 invece nuovi segnali di debolezza per il target in area 9,25, sostegni successivi a 9,15 euro e 9,00 euro.
BFF Bank, inviata a Banca d'Italia la risposta sui rilievi
BFF Bank scatta in avanti dopo che il cda ha approvato l’invio alla Banca d’Italia delle proprie determinazioni in risposta ai rilievi di conformità sull’attuale classificazione dei crediti pubblici e sulla governance e sulle prassi aziendali della Banca in materia di remunerazione, con particolare riferimento ad alcune previsioni contrattuali riferibili all’Amministratore Delegato, formulati a inizio maggio.
La Banca d'Italia aveva anche deciso di vietare, in via temporanea, la distribuzione di utili (prodotti a partire dal corrente esercizio 2024) o altri elementi del patrimonio; la corresponsione della parte variabile delle remunerazioni; l’ulteriore espansione dell’operatività all’estero.
La risposta è "volta al raggiungimento di una pronta risoluzione dei rilievi relativi alla classificazione dei crediti, alla governance e alle prassi aziendali in materia di remunerazione".
Il cda ha anche deciso di incrementare il tasso di contabilizzazione per competenza degli Interessi di Mora e dell’indennizzo forfettario per il recupero del credito al 65%, dal precedente 50%, "generando capitale aggiuntivo one-off pro forma per c. € 105 mln al 31-mar-24".
BFF ha riclassificato "ai fini prudenziali il portafoglio crediti, con un incremento pro forma dell’esposizione in Past Due al 31-mar-24 pari a c. €1.361mln": il CET1 ratio pro forma "si attesta al 11,4% e il TCR al 14,3%, significativamente superiori al CET1 SREP ratio pari al 9% e al TCR SREP ratio pari al 12,5%".
Il cda ha anche confermato il pagamento della cedola del titolo Additional Tier 1 in data 19 luglio.
L'analisi del grafico di BFF Bank mette in evidenza il movimento ascendente in essere da fine 2020, movimento bruscamente interrotto dalla correzione di maggio. Il titolo ha toccato i minimi da fine 2022 per poi rimbalzare e tornare in prossimità degli ex supporti a 9,90 euro circa.
Il balzo permette alle quotazioni di mettersi alle spalle il riferimento citato e quindi proporsi per il ritorno sul record del 9 aprile a 12,96: conferme in tal senso con il superamento degli ostacoli a 11 e 11,50. Oltre 12,96 riattivazione del rally verso 14,50-15,00. Nuovi segnali di debolezza alla violazione di 8,85, prologo a un affondo sui 6,98 del 10 maggio.