Utility contrastate, ma arrivano 2 buone notizie. Ecco quali
pubblicato:Le utility hanno chiuso la settimana con una seduta due velocità sul Ftse Mib: focus degli analisti su alcune interessanti novità.
Un finale di settimana a due velocità per le utility che sul Ftse Mib si muovono lungo binari diversi.
Utility a due velocità in chiusura di settimana
A fine giornata è rimasta più indietro di altri Italgas con un calo dello 0,28%, seguita da Terna che ha riportato un frazionale ribasso dello 0,03%, mentre Snam e A2A si sono fermate appena sopra la parità, con un lieve progresso dello 0,04% e dello 0,08%.
E' riuscita a fare meglio ERG che ha chiuso in positivo dello 0,41% e ancor più Enel ed Hera che si sono apprezzate rispettivamente dello 0,53% e dello 0,71%.
Utility: garanzia Sace per i collaterali a garanzia
Ad accendere i riflettori sulle utility ci hanno pensato due buone notizie per l'intero comparto. Come riportato dal Sole 24 Ore, è arrivato nei giorni scorsi il via libera dell'Unione Europea alla proposta italiana di utilizzare garanzie Sace per il fabbisogno di liquidità delle utility esposte sulle margin call.
Le utilities potranno quindi nei prossimi giorni avvalersi di questa facoltà per un controvalore complessivo per il sistema Italia di circa 30 e 40 miliardi di euro e le società interessate sono Enel, A2A, Iren, Hera e Acea.
La norma approvata dal governo Draghi consente inoltre alle società di avvalersi di condizioni agevolate per i finanziamenti con commissioni azzerate ed un tasso che non può superare il rendimento dei BTP.
Secondo gli analisti di Equita SIM si tratta di una indicazione positiva per le società del settore, nel quale Enel è la più esposta, che riduce il rischio di liquidità in caso di eccessi nei prezzi del gas durante il 2023.
Utility: ok aumenti tariffe a scadenza contratto
Buone news per le utility sono arrivate anche da un altro fronte, con il Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso di IREN contro la decisione dell’Antitrust di bloccare gli aumenti tariffari anche per i contratti a scadenza.
Secondo il Consiglio di Stato, l’Antitrust ha adottato una interpretazione estensiva delle decisioni Governative, con pregiudizi sulle singole imprese che non appaiono adeguatamente valutati.
Secondo l’Antitrust, nel caso dei contratti a scadenza, l’aumento non rappresenta una modifica unilaterale, ma un rinnovo contrattuale liberamente pattuito dalle parti.
Il blocco delle tariffe rimane, quindi, solo per i contratti a tempo "indeterminato" che non prevedano una scadenza della parte economica.
Per questi contratti le modifiche saranno possibili solo dopo aprile 2023.
Tutte le utilities coinvolte hanno presentato ricorso al TAR sull’argomento.
Equita SIM parla di una notizia positiva per ENEL, A2A, HERA, ACEA e IREN e di retailers in generale.
Il blocco della tariffa anche per i contratti a scadenza avrebbe potuto impattare negativamente il margine integrato delle società, per l'impossibilità di recuperare gli aumenti di costo del procurement, anche in conseguenza degli obblighi di riempimento stoccaggi a prezzi elevati durante la stagione estiva. Il TAR deciderà nel merito a febbraio 2023.