Unicredit attira l'attenzione in avvio di ottava
pubblicato:Ariston in tendenza ribassista dall'inizio del 2024
Unicredit, Barclays alza il target
E' iniziata bene la settimana di Unicredit che ha chiuso la seduta di ieri con un progresso attorno al punto e mezzo percentuale dopo che Barclays ha incrementato il target price sul titolo portandolo a 46,80 euro da 46,10 confermando la raccomandazione Overweight.
Secondo indiscrezioni del Financial Times, Commerzbank starebbe prendendo in considerazione l'ipotesi di ridurre la forza lavoro di poche migliaia di unità con l'obiettivo di respingere l'assalto di Unicredit.
Il progetto potrebbe essere presentato ai sindacati nelle prossime settimane ed eventualmente annunciato il 13 febbraio nel Capital Markets Day.
Nessuna novità nel frattempo sul fronte dell'Opa lanciata su Banco BPM; secondo le ultime indiscrezioni l'a.d. di Banco BPM, Giuseppe Castagna, punterebbe a sfruttare gli accordi commerciali esistenti con Credit Agricole (che è anche primo azionista del gruppo con il 9,9%) per "assoldare" la banca francese contro l'OPS lanciata da Unicredit, sfruttando così la prospettiva di terzo polo con Banca MPS per ottenere l'appoggio del governo.
Unicredit, il titolo si riavvicina ai massimi di novembre
Graficamente Unicredit si sta riavvicinando ai massimi di novembre a quota 44,185 che rappresentano anche il valore massimo da oltre un decennio. Il trend di fondo del titolo resta per ora solidamente orientato al rialzo ed il superamento di tale asperità rafforzerebbe la tendenza proiettando obiettivi in area 50,00.
Lo scenario tecnico si indebolirebbe solo al di sotto di 39,50, preludio ad una correzione che potrebbe farsi più corposa e spingere i corsi verso area 35,00/35,50, critica nello scacchiere di lungo periodo.
Ariston, indicazioni contrastanti sul titolo dagli analisi
ARISTON HOLDING in rialzo dello 0,66% ieri a 3,34 euro. I prezzi hanno oscillato tra 3,318 e 3,412 euro.
Citigroup ha ribadito la raccomandazione buy sul titolo, abbassando il prezzo obiettivo da 5,00 a 4,60 euro. La banca americana ha rivisto al ribasso le stime sui ricavi e margini per il 2025-2026, ma ha alzato quelle per l'ultimo trimestre del 2024.
Il management dovrebbe indicare obiettivi di crescita organica delle vendite tra il 2% e il 6% e un EBIT rettificato tra il 6,6% e il 7,4% per l'attuale esercizio.
Morgan Stanley, invece, ha ridotto il prezzo obiettivo su Ariston Holding da 3,5 a 3,4 euro, mantenendo una raccomandazione underweight. Le stime su ricavi ed Ebitda per il 2025-2026 sono state riviste al ribasso dell'1%, con una conseguente limatura anche delle previsioni sull'Eps (-1%).
Ariston, tendenza ribassista da inizio 2024
Il grafico giornaliero di Ariston mostra una chiara tendenza ribassista iniziata all'inizio del 2024, con massimi decrescenti e minimi più bassi, interrotta solo da alcuni rimbalzi tecnici.
Trend principale: Ribassista, come evidenziato dai continui cali nel corso dell'anno.
Livello significativo: Intorno a 3,40 euro, che ha frenato il ribasso recente (luglio 2024 e novembre 2024). Una rottura al di sotto ha fatto accelerare le vendite.
Resistenza chiave: a 3,70 euro, massimo della candela gravestone doji del 6 gennaio. Per invertire il trend, il prezzo dovrebbe superare questi livelli.
Considerazioni sui volumi: Il volume durante il recente rimbalzo dal minimo del 16 gennaio è stato in calo, per adesso il rimbalzo è solo correttivo.
Prospettive:
Scenario rialzista: Il superamento della resistenza a 3,70 euro e volumi in aumento potrebbe segnalare un'inversione di trend, target in area 4 euro.
Scenario ribassista: Una rottura sotto 3,10 euro potrebbe condurre a un nuovo minimo annuale in area 2,80 euro.