Stufa a pellet, multe fino a 5.000 euro se la accendi: ecco perchè e come evitarle

di Chiara Turano pubblicato:
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La stufa a pellet è sempre più usata dagli italiani, ma attenzione perchè se la accendi potresti avere delle brutte sorprese: previste multe in alcuni casi fino a 5.000 euro. Ecco perchè e come evitarle.

Stufa a pellet, multe fino a 5.000 euro se la accendi: ecco perchè e come evitarle

La stagione termica è ormai partita e le famiglie italiane continuano la loro valutazione sui sistemi di riscaldamento migliori da integrare all’apparato centrale.

Negli ultimi anni, la stufa a pellet ma anche i camini sono tornanti alla ribalta, soprattutto quelli di ultima generazione che combinano efficienza e risparmio.

Per chi cerca soluzioni di riscaldamento efficienti ed ecologiche queste sono gli impianti giusti ma prima di  procedere con le accensioni è necessario seguire alcune regole al fine di evitare multe che possono arrivare a toccare anche i 5.000 euro.

Dunque, è fondamentale rispettare le normative regionali, che disciplinano l’utilizzo di questi dispositivi per garantire un basso impatto ambientale e la sicurezza domestica.

L’accensione di una stufa a pellet o di un camino non conforme alle leggi locali può portare a multe salate, oltre che a problemi legali.

Ecco tutto quello che c’è da sapere per evitare di incappare in multe salatissime.

Stufa a pellet, attenzione all'accensione: previste multe fino a 5.000 euro. Ecco come perchè e come evitarle

Le famiglie italiane, dagli ultimi dati diffusi in questi mesi, continuano a preferire come sistema di riscaldamento integrato le moderne stufe a pellet ma alcuni sono tornati a ripristinare anche i vecchi camini a legna.

Attenzione però perché l’accensione è subordinata al rispetto di determinati parametri che se non utilizzati possono comportare multe fino a 5.000 euro.

Le stufe a pellet e i camini, dunque sono si soluzioni di riscaldamento valide ed efficienti, ma è fondamentale usarle nel rispetto delle normative regionali.

Questo non soltanto per evitare multe pesanti, ma anche per contribuire a ridurre l’inquinamento atmosferico.

Prima di accendere il fuoco, è necessario conoscere le regole vigenti nel proprio comune e se l’impianto rispetti le regole.

Le regioni italiane, lo abbiamo appena detto applicano regole specifiche per limitare l’inquinamento atmosferico ma la normativa principale si basa sui livelli di efficienza energetica e sulle emissioni di polveri sottili (PM10 e PM2.5).

In generale per evitare di incappare in multe salate è necessario che le stufe a pellet rispettino una certificazione che ne attesti la classe ambientale, da 1 a 5 stelle. Solo quelle di classe 4 o 5 sono generalmente consentite nelle zone soggette a restrizioni ambientali.

La legge, inoltre, prevede controlli regolari per verificare il corretto funzionamento delle stufe e dei camini. È obbligatorio mantenere puliti i filtri e le canne fumarie per garantire basse emissioni.

In alcune regioni, poi come Lombardia, Piemonte o Veneto, l’uso di camini tradizionali o stufe a pellet non efficienti è vietato durante i mesi invernali, quando i livelli di smog sono più alti.

Stufa a pellet, previste sanzioni per chi non rispetta la normativa

Le multe per l’accensione di una stufa a pellet o di un camino non a norma possono variare da regione a regione, ma in generale oscillano tra 500 e 5.000 euro. Le irregolarità più comuni che portano alle sanzioni sono da evidenziarsi in:

  • Uso di apparecchi privi di certificazione ambientale adeguata;

  • Mancanza di manutenzione documentata, obbligatoria per legge;

  • Accensione di camini aperti in zone dove è espressamente vietato.

In caso di violazioni ripetute, le autorità possono anche imporre lo spegnimento forzato dell’apparecchio o richiedere interventi di adeguamento, con costi a carico del proprietario.

Se si va nel dettaglio delle regioni la Lombardia dal 2020 vieta di installare generatori di calore alimentati a biomassa legnosa  inferiori alla classe 4 stelle.

Ecco che l’uso di impianti con 0, 1 o 2 stelle è assolutamente vietato, così come quello di stufe a pellet sotto i 35 kW che non utilizzano pellet certificato classe A1 UNI EN ISO 17225-2. 

La situazione nelle altre regioni

Non solo Lombardia, anche il Veneto ha posto il divieto di usare impianti con una classificazione inferiore a 3 stelle e come se non bastasse ha proibito l’installazione di generatori sotto le 4 stelle.

In Emilia Romagna, l’uso di camini e stufe di classe 1 e 2 stelle è assolutamente vietato negli immobili con sistemi di riscaldamento alternativi, situati sotto i 300 metri di altitudine.

Anche in Piemonte, è vietata l’installazione di generatori con meno di 4 stelle mentre in Toscana c’è l’obbligo di registrare camini e stufe a biomassa.

In tutte queste Regioni non mancano gli incentivi per sostituire vecchi impianti con modelli più ecologici, come stufe e termostufe a pellet.

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