STM reduce da un'ottava terribile
pubblicato:MFE reduce da un buon venerdì, ma debole stamane. Società in gara per la polacca TVN, ma è una partita complessa
Stmicroelectronics, risultati in forte calo nel 2024
Ottava decisamente negativa quella appena archiviata da Stmicroelectronics, che ha lasciato sul campo 10 punti percentuali.
Il ribasso è arrivato dopo la comunicazione dei dati del quarto trimestre 2024 che hanno evidenziato ricavi netti pari a 3,32 miliardi di dollari (leggermente meglio del consensus fissato a 3,30), margine lordo al 37,7%, margine operativo all'11,1% e utile netto di 341 milioni di dollari o 0,37 dollari per azione dopo la diluizione.
Il 2024 si chiude con ricavi a -23,2%, margine operativo a 12,6% (26,7% nel 2023) e profitti in calo del 63% a 1,56 miliardi.
Per il primo trimestre 2025 il gruppo prevede ricavi in calo del 27,6% a/a e del 24,4% t/t (contro il -18% t/t del consensus) ed un margine lordo al 33,8%. Niente guidance per l'esercizio 2025.
Jefferies ha comunque confermato la raccomandazione hold sul titolo, riducendo però il prezzo obiettivo da 25 a 23 euro ed anche
Equita ha confermato la raccomandazione hold tagliando il target da 27 a 23 euro.
Barclays ha invece ribadite la raccomandazione underweight abbassando il target da 20 a 16 euro. Gli analisti hanno peggiorato le stime su ricavi e utili dopo i dati del quarto trimestre 2024 leggermente migliori delle attese, la debole guidance per il primo trimestre 2025 e l'assenza di indicazioni per l'attuale esercizio.
STM, il titolo su nuovi minimi dal 2020
Graficamente il titolo ha toccato nuovi minimi dal 2020, riprendendo il cammino ribassista dell'ultimo anno, che si era momentaneamente interrotto con la pausa laterale disegnata da metà novembre.
Il ribasso è ben accompagnato dalla media mobile esponenziale a 20 settimane, ora a 25,00 euro circa, e sembra poter condurre i corsi sul prossimo obiettivo ipotizzabile a 20,00 euro. Sotto tale riferimento supporti successivi a 18,00 e 15,00 euro.
Servirà una reazione importante da parte del titolo per ribaltare uno scenario al momento ben orientato al ribasso, reazione che dovrà passare attraverso il superamento delle resistenze presenti tra 25,00 e 25,50 euro.
Solo allora si creerebbero i presupposti per un recupero più ampio e duraturo nel tempo.
MFE, un venerdì in rialzo
MFE-MEDIA RG-B in netto rialzo venerdì. Il titolo ha guadagnato il 3,78% a 4,278 euro dopo avere oscillato tra 4,122 e 4,29 euro. Durante i primi scambi di oggi cede però lo 0,61% e torna a 4,252 euro nel contesto di un avvio di ottava debole per l'azionario europeo.
MFE, il gruppo televisivo controllato dalla famiglia Berlusconi, è tra i tre offerenti che hanno presentato un'offerta non vincolante per l'acquisizione dell'emittente polacca TVN, attualmente di proprietà di Warner Bros Discovery. Lo riferiscono fonti citate da Reuters.
L'offerta non vincolante di MFE per le attività FTA di TVN si inserisce perfettamente nella strategia di consolidamento europeo del gruppo, in un contesto di crescente concentrazione nel settore dei media.
Tuttavia, il nodo chiave resta la valutazione dell'asset: con una richiesta di oltre €1 miliardo da parte di Warner Bros Discovery, il multiplo EV/EBITDA di 8.4x appare elevato rispetto alla media di settore di circa 5x.
Tale differenza potrebbe essere giustificata solo se MFE riuscisse a ottenere significative sinergie, in particolare nell'area della raccolta pubblicitaria, grazie a una piattaforma comune.
Tuttavia, il deal resta complesso per almeno tre motivi:
Prezzo e valutazione: MFE considera la richiesta di WBD eccessiva, il che potrebbe complicare le trattative o far emergere altri concorrenti più disposti ad accettare un prezzo elevato.
Concorrenza locale: l'imprenditore Michal Solowow e WP Holding potrebbero avere un vantaggio strategico nel contesto polacco, considerando anche la necessità di un’approvazione governativa per la cessione.
Regolamentazione e stabilità politica: il governo polacco ha un ruolo chiave nella decisione finale, e il peso politico dell'operazione potrebbe influenzarne l'esito.
Dal punto di vista finanziario, il rating "HOLD" di Equita Sim con target a €4.80 riflette l'incertezza sul potenziale successo dell’operazione e sulla sua capacità di creare valore per MFE. Se l'azienda riuscisse a negoziare un prezzo più vicino ai benchmark di mercato o a garantire sinergie concrete, il deal potrebbe rivelarsi un'opportunità strategica per rafforzare la sua posizione in Europa.
MFE, il titolo supera una trendline ribassista
I prezzi di MFE venerdì hanno superato la trend line ribassista disegnata dal massimo di metà luglio, passante a 4,18 euro circa. La rottura di questo ostacolo dovrebbe permettere adesso il raggiungimento almeno di area 4,45 euro.
La resistenza successiva si colloca a 4,60, lato alto del gap ribassista del 22 luglio. Sopra i massimi di luglio a 4,77 euro possibile poi una estensione del rialzo fino a 5,10 euro almeno.
Senza la rottura di 4,45 ed in caso di violazione a 4,10 della media mobile esponenziale a 50 giorni il titolo rischierebbe un nuovo test dei minimi di dicembre a 3,81 euro.