Stellantis di nuovo in calo, Fitch taglia il rating

di FTA Online News pubblicato:
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Fincantieri in calo nonostante un nuovo contratto da oltre 2 miliardi. Ci sono opportunità nella cantieristica civile e militare

Stellantis di nuovo in calo, Fitch taglia il rating

Nuovo affondo di Stellantis che ieri ha toccato i minimi da settembre 2020 scendendo fino a quota 8,01 per poi chiudere la seduta a 8,299 euro. Durante i primi scambi di oggi l'azione recupera l'1,79% in una seduta partita al rialzo per i listini azionari.

Nell'intraday di ieri i prezzi erano risaliti fino a 8,8470 euro, ma il rimbalzo non è stato poi confermato. L'agenzia Fitch ha tagliato il rating a lungo termine su Stellantis a "BBB" da "BBB+" mantenendo l'outlook stabile, decisione che complica ulteriormente il cammino del titolo, già pesantemente provato dall'imposizione dei dazi da parte di Trump.

Il gruppo automobilistico, insieme a Volkswagen, è infatti tra i costruttori di auto europei che potrebbero subire maggiormente il peso di questa decisione, esportando molto dal Messico agli Stati Uniti.

Stellantis, prevale l'ipotesi ribassista

Quali prospettive dal punto di vista grafico? A fine febbraio avevamo scritto che l'area compresa tra 11,60 e 13,60 euro sarebbe stata determinante per la direzionalità del titolo, una volta che fosse stata interrotta al rialzo o al ribasso. Il dubbio era se si trattasse di area di accumulo (preludio ad un rimbalzo) o di distribuzione (propedeutica al proseguimento del calo).

Il breakout a marzo della base del citato range ha provveduto a fare chiarezza, indicando l'ipotesi del ribasso come la più plausibile con target a 9,60 euro, livello ampiamente superato tra venerdì e ieri.

Attualmente notiamo come a 8,80 circa sia presente un'altra area di supporto importante sul grafico settimanale, se la violazione di tale livello venisse confermata questa settimana, prenderebbe quota l'ipotesi del ritorno sui bottom del 2020 in area 4,50, circostanza che troverebbe ulteriori conferme con il cedimento di area 8,00.

Sopra tale livello resterà possibile un tentativo di reazione nell'immediato che dovrà comunque percorrere molta strada prima di trasformarsi in qualcosa di più concreto di un semplice rimbalzo tecnico. Oltre 9,50 possibile ritorno a 10,50 e 10,80 euro, poi target a 11,40 circa, gap down del 27 marzo.

Fincantieri: Folgiero, la cantieristica civile e militare torna all'attenzione

Debole ieri Fincantieri. Il titolo ha ceduto il 3,72% a 9,135 euro, i prezzi hanno oscillato tra 7,80 e 9,49 euro. Nel weekend, La Stampa riportava un'intervista al CEO di Fincantieri, Folgiero, in cui si sottolineava come la cantieristica, sia civile che militare, stia tornando centrale per gli sviluppi geopolitici.

Negli Stati Uniti, il Presidente Trump ha adottato provvedimenti legislativi per riportare la produzione sul territorio, considerata strategica per la logistica e il trasporto dell’energia, mentre anche l’India segue una linea simile. In questo contesto, Fincantieri, il più grande produttore del mondo occidentale, potrebbe cogliere enormi opportunità per l’Italia. Sul fronte del riarmo europeo, Fincantieri ha avviato un dialogo con il Ministero della Difesa italiano per valutare la possibilità di accelerare gli investimenti e aumentare la capacità produttiva destinata al settore militare.

Gli esperti sottolineano che, prima di procedere a un consolidamento delle piattaforme europee, è necessario un processo di deframmentazione, che richiede tempo e volontà politica.

In quest’ottica, Fincantieri ha già stretto collaborazioni: con la Francia per la nuova corvetta europea (con potenziale coinvolgimento anche di Grecia e Spagna) e con la Germania per il settore dei sottomarini tradizionali.

Infine, l’export di Fincantieri registra un’accelerazione della domanda, con ordini in crescita sia dal Medio Oriente che dal Sud Est asiatico.

Anche sul fronte della cantieristica civile va notato che ieri Fincantieri ha annunciato un nuovo contratto con Carnival per la fornitura di di due navi da crociera ad AIDA Cruises: il valore dell'accordo è definito 'molto importante', ossia - nel linguaggio specifico degli ordini di Fincantieri - superiore ai 2 miliardi di euro.

Fincantieri, il titolo completa un testa spalle ribassista

I minimi di ieri di Fincantieri, a 7,80 si collocano sul target del testa spalle ribassista disegnato dal top del 6 marzo e completato il 4 aprile (la neckline unisce i minimi del 12 marzo e del 31 marzo). Il target della figura si calcola proiettando l'ampiezza della figura stessa dal punto di rottura della neckline.

Possibile adesso un "return move" alla neckline, passante a 10,15 euro, segnali in questo senso al superamento di area 9,50.

Solo la rottura anche di 10,15 metterebbe in discussione i recenti segnali di debolezza prospettando invece il ritorno sul massimo di marzo a 11,13 euro.

Sotto area 8,70 rischio di un nuovo test dei minimi di ieri a 7,80. Supporto successivo a 7 euro.